A Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, è stata realizzata un’opera unica nel suo genere.

 
Negli spazi del Mumi-Museo Michetti, durante l’8^ Giornata del Contemporaneo, promossa da Amaci (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), si è svolto un happening-performance durante il quale un gruppo di persone comuni, composto prevalentemente da ragazzi del-l’Istituto di istruzione superiore “Umberto Pomilio” di Chieti di-retto da Anna Maria Giusti, e dai cittadini di Francavilla al Mare, ha dato vita ad un’opera d’arte collettiva. 
 
A guidare questa esperienza pittorica, denominata “Incontrarsi per dirsi noi”, la pittrice pescarese Anna Seccia, in attività sin dagli anni ‘60, da sempre impegnata nell’ambito dell’arte relazionale. L’evento è stato curato del critico d’arte Massimo Pasqualone e promosso dal Centro culturale di arti visive “Kaleidos”, da Sfera design ed Eventoinpiù con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Francavilla al Mare. 
 
L’opera, che verrà presentata all’Artefiera di Padova, dal 9 al 12 novembre, avrà le dimensioni di due metri per due e si intitolerà “Sinergie di fragmenta 100+1”. Cento, infatti, saranno le parti in cui sarà divisa (100 moduli in acrilico 20 x 20 cm), che diventeranno, dopo la rielaborazione dell’artista, quadri del tutto autonomi pur facenti parte dell’opera originale primaria.
 
Il progetto artistico potrà dirsi concluso quando i singoli moduli saranno acquistati, ad un prezzo simbolico, da collezionisti e non, così da creare una “rete” di proprietari della stessa opera: un’operazione artistica mai tentata prima. La pittrice, infatti, intende creare una vera e propria “rete” di fruitori, dando la possibilità a cento persone di condividere l’opera ed entrare quindi a far parte di questo progetto artistico insolito, unico al mondo.
 

Il contributo artistico dei giovani dell’Istituto Pomilio di Chieti 

Il ricavato della vendita dei 100 moduli di “Sinergie di fragmenta 100+1” andrà a finanziare microprogetti di creatività nelle zone terremotate dell’Emilia Romagna. 
Le mini opere saranno numerate, certificate e firmate dall’artista. Potranno essere prenotate e acquistate, prima e dopo la presentazione, anche on-line, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica: info@artekaleidos.it.
 
Durante la creazione dell’opera Anna Seccia ha coinvolto i cinque sensi degli studenti del Pomilio di Chieti, aiutandoli a liberare la loro creatività, per poi tirare fuori l’anima dei segni, attraverso la sua personale rielaborazione artistica. In questo modo, la pittrice ha fissato gli spazi e i tempi dell’azione creativa. L’opera è diventata un’operazione relazionale di pittura connettiva, un momento comunitario: attraverso la metodica del-l’happening, che si focalizza più che sull’opera sul processo creativo, si raggiunge un genere singolare di espressione artistica. 
 
“Da venti anni Anna Seccia crede fermamente in un sogno che si avvera anno dopo anno. Questo sogno si chiama arte relazionale, arte connettiva – dice il critico Massimo Pasqualone – e si tratta di un’arte che attiva processi di conoscenza e di dialogo per significare quanto l’arte sia portatrice di valori ‘altri’, per la ricerca dell’armonia e della ve-rità che sconfina nella bellezza profonda della condivisione”.
 
Nel 1994 la pittrice ha creato un progetto di arte sociale denominato “La stanza del colore”, legato alla pratica relazionale che parte da una concezione dell’arte come attivazione di processi, che ha caratterizzato tutto il suo modo più recente di fare arte.
 
Per Pasqualone, nelle proposte dell’artista nata a Ortona e residente a Pescara, “i partecipanti-artisti-estroiettatori seguono un percorso costituito da diverse fasi, attraverso tecniche di global art che portano a vedere e percepire la realtà attraverso l’arte del sé individuale e collettivo, con il segno e il colore, per creare im-magini che promuovono l’integrazione tra la dimensione sensoriale–corporea dell’esperienza e quella mentale”.
 
Toti Carpentieri che ha curato la partecipazione dell’artista, con un’opera in progress alla 54^ Biennale di Venezia Pa-diglione Italia/Abruzzo, coglie e sottolinea “la tangibilità di ‘Sinergie di fragmenta 100+1’ alla costruzione di un’opera al tempo medesimo singolare e plurale, la rivendicazione di un nuovo significato di proprietà intesa come rete e quindi, ancora una volta, come realtà relazionale”.
 
Per Pasqualone è questo il metodo artistico della Seccia: “Nel processo di creazione viene a cancellarsi il confine tra artista e partecipanti e l’opera nasce dalla sinergia di diverse personalità, attraverso segni liberi e spontanei che producono, sotto la direzione dell’artista, un lavoro corale dove ogni singola voce ha identità e riconoscimento fondendosi con le altre in modo armonico in un risultato espressivo-coloristico che è di tutti e ciascuno allo stesso modo”. 
 
Sabato 27 ottobre nel Museo Michetti di Francavilla, sarà proiettato il video dell’happening, registrato durante l’intera performance artistica.
 

Receive more stories like this in your inbox