Arte e colori sono una delle espressioni dell’armonia creata dall’uomo. L’arte dona emozioni, proprio perché le sue forme arrivano nella nostra mente deliziandola con colori e rotondità non usuali. Immaginatevi ora, che ad un tratto, un quadro acquisti tridimensionalità e vi circondi, proiettandovi in un mondo parallelo. Fantasia? No, realtà.
L’ultima frontiera delle mostre d’arte è l’area “immersiva”. 
 
La Fabbrica del Vapore, ex area industriale recuperata, è diventata un centro culturale artistico in zona monumentale, proprio vicino alla Chinatown milanese e alla famosa Via Pier della Francesca, simbolo di una Milano tradizionale che sa diventare di tendenza non perdendo la sua identità. 
Il centro  ospitava al tempo la Carminati & Toselli, società che si occupava di pezzi di ricambio per ferrovie e tram. Una struttura che risale alla fine dell’Ottocento e che torna a nuovo splendore, come molte negli ultimi tempi a Milano, oramai orientata al recupero di architetture analoghe. 
 
Oltre 30.000 metri quadrati di spazio ospitano non solo mostre, ma anche eventi  e mercati. Un’area polifunzionale che rende, questa zona così caratteristica di Milano, ancora più speciale. Ci si può soffermare in qualche locale intorno a  bere un cappuccio, prima di vedere la mostra o al bar interno che si trova proprio di fronte all’ingresso della parte museale. Non mancano ovviamente spazi dedicati ad attività didattiche e ludiche che coinvolgono anche i più piccoli. Un luogo per tutti, perché la cultura non ha mai barriere. 
L’ultima manifestazione andata in scena è stata “Uffizi virtual” e il richiamo alla galleria d’arte fiorentina è evidente. Non è la prima volta che la Fabbrica del Vapore organizza mostre di questo genere, ma l’impatto è stato forte. La nuova tendenza espositiva è l’immersione nell’opera d’arte. Con questa nuova tecnica si possono vivere e visitare mostre anche a distanza. 
 
Che cosa è l’immersione artistica? Immaginate di entrare in una grossa sala dove vi troverete circondati da pannelli di differenti misure. Il buio vi circonda e solo i pannelli sono illuminati. Ai vostri piedi scorrono le immagini del prato della famosa tela  di Botticelli intitolata La Primavera. Se  ci passate sopra anche voi potrete camminare in un’opera d’arte!  
Alzate gli occhi e, grazie a questa tecnica di pannelli a  proiezione, sarete immersi nel quadro! Una delle proiezioni illustra il quadro nella sua completezza mentre sugli altri pannelli, ecco ingranditi particolari dell’opera che la rendono grande, enorme tanto quanto è la stanza. Voi, comodamente seduti su dei sacchi o su delle sedute sparse per la sala, in ordine vario, potrete fruire dei magnifici quadri della Galleria degli Uffizi.
Stendetevi su uno dei sacchi design e lasciatevi trasportare dall’esperienza artistica. Il vostro cuore batterà più forte perché, in ogni caso, il colore e la bellezza delle forme crea armonia e dona sensazioni positive. 
 
Ecco a voi apparire il Tondo Doni del grande Michelangelo Buonarrotti e i suoi colori vivi, i volti pieni, la ricca cornice che circonda l’opera. Salterete poi nella magnifica Annunciazione di Leonardo tra i volti eterei: tutto questo creerà silenzio in voi perché è come se il respiro si fermasse di fronte allo splendore della scena. Ancora vi ritroverete di fianco alla Venere di Botticelli, alle sue forme delicate, agli occhi languidi dall’espressione dolce. 
 
L’esperienza continua con la sala interattiva. Ora tocca a voi! Delle stazioni con touch screen vi permetteranno di accedere ad ogni opera, capirla, analizzarla, confrontarla con altre a fare astrazioni per tematiche. Siete interessati ai gioielli nell’arte? Ecco un buon sistema per analizzarli in tutte le opere negli Uffizi. L’interattività coinvolge in pieno! Nella sala si può interagire con le opere tramite sensori. Giocare con l’arte e fruire dell’arte, tutto in una mostra. Un nuovo ed interessante modo di vivere l’arte e di scoprirla, se non si ha la possibilità di spostarsi per raggiungere i luoghi espositivi, ma anche un modo di circondarsi di bello ed armonia e sentirsi parte, anche solo per un momento, di un elemento passato oramai all’immortalità. 
 

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