An Alessi store in Rome (Photo: Daloiso57/Dreamstime)

Alessi is known for its creative everyday objects that are both functional and beautiful. The all-Italian narrative of Alessi designs began in 1921, when Giovanni Alessi, along with his brother, laid the foundation stone of what would become an epitome of Italian design – Alessi. This humble venture, originally called Fratelli Alessi Omegna (FAO), began processing brass and nickel silver sheets with a foundry touch. Guided by the manufacturing prowess of the era, particularly from the influential workshops of Austria and England, FAO started its narrative, but what set it apart was Giovanni’s relentless pursuit of quality and exceptional craftsmanship. The meticulous crafting and perfect finish of products made from copper, brass, and nickel silver, intricately plated with nickel, chrome, or silver, soon began to create a niche of excellence for Alessi.

The narrative took a turn when Carlo Alessi, Giovanni’s son, joined the family enterprise in 1932, bringing with him a flair for design that was destined to mold Alessi’s future; the mid-30s to 1945 witnessed a slew of original, independently creative products blossoming under Carlo’s design acumen. This era not only accelerated the company’s growth but also saw the emergence of an initial sales network, hinting at the promising days ahead. However, like many tales, this one too had its share of adversities: the outbreak of the Second World War claimed Alessi’s expertise in the weapons industry, momentarily veiling its design ambitions.

But as the war clouds receded, Alessi bounced back with renewed vigor, laying the cornerstone for a transformation that would catapult it from an artisan dimension to international acclaim. This period marked the birth of a stronger product image, capable of distinguishing itself among leading companies and entering the growing Italian design scene.

The 1950s were a time of metamorphosis: Alessi bid adieu to soft metals, embracing stainless steel instead. This transition also marked the shift from artisan to industrial, symbolized by a new name: ALFRA (ALessi FRAtelli). Under the stewardship of Carlo, now at the helm, and his brother Ettore, the head of the Engineering Department since 1945, the company specialized in objects for professional use, catering to hotels, restaurants, bars, and more. The design identity of Alessi began to crystallize during this period, with creations like steel wire baskets and fruit bowls epitomizing the “industrial types” of products.

As the dawn of the 1960s broke, the horizon of Alessi expanded to encapsulate products designed for domestic use. The Ceselleria Alessi range, a modern-day ode to the traditional silverware styles, resonated profoundly with the zeitgeist, becoming instant best sellers. The international market couldn’t help but take notice, and the beauty of Alessi’s high-quality craftsmanship in polished and satin-finish steel products propelled the company onto a global stage. The ascent into international markets led Alessi to the prestigious Mercurio d’Oro Award for Industry, which the company received in 1964. 

Creative Alessi corkscrews (Photo: Daloiso57/Dreamstime)

The story moved forward with Alberto Alessi, Giovanni’s grandson, in 1970. His advent ushered in an era of partnerships with eminent designers like Ettore Sottsass, Richard Sapper, Achille Castiglioni, and Alessandro Mendini. This era saw the birth of trays, baskets, and a modular table service system, hallmarked by a desire to weave functionality with a touch of art and poetry. The 1980s saw the Tea & Coffee Piazza project under the aegis of Alessandro Mendini, exploring the realms of international architecture to unearth new design talents. This venture not only garnered accolades but also etched Alessi firmly among the Factories of Italian Design.

The 2000s have been an era of great creativity with the ARS09 coffee maker by Richard Sapper in 2006, the artistry of Ossidiana by Mario Trimarchi, the ingenious Pulcina by Michele De Lucchi, and the modern rendition of the traditional moka by David Chipperfield in 2019. 

In the quest for global outreach, Alessi set strong retail networks in design havens like Milan, New York, Paris, and Munich and, of course, extended its commercial presence online. 

The journey of Alessi from small Italian workshop to global design icon is filled with bold ventures, relentless innovation, and a quest for design excellence, the emblem of which is the presence of Alessi’s designs at the Museum of Modern Art (MOMA) in New York. 

Alessi è nota per i suoi oggetti creativi di tutti i giorni che sono allo stesso tempo funzionali e belli. La narrazione tutta italiana del design Alessi inizia nel 1921, quando Giovanni Alessi, insieme a suo fratello, pose la prima pietra di quello che sarebbe diventato un sinonimo del design italiano: Alessi. Questa umile impresa, originariamente chiamata Fratelli Alessi Omegna (FAO), iniziò la lavorazione di lastre di ottone e alpacca con un tocco di fonderia. Guidata dall’abilità manifatturiera dell’epoca, in particolare dagli influenti laboratori di Austria e Inghilterra, la FAO iniziò il suo cammino, ma ciò che la distinse fu l’instancabile ricerca di qualità e di maestria eccezionale da parte di Giovanni. La lavorazione meticolosa e la finitura perfetta dei prodotti realizzati in rame, ottone e alpacca, finemente placcati con nichel, cromo o argento, iniziarono presto a creare una nicchia di eccellenza per Alessi.

La storia ebbe una svolta quando Carlo Alessi, figlio di Giovanni, entrò nell’azienda di famiglia nel 1932, portando con sé un fiuto per il design destinato a plasmare il futuro di Alessi; Dalla metà degli anni ’30 al 1945 si assiste alla fioritura di una serie di prodotti originali e creativi sotto l’acume del design di Carlo. Quest’epoca non solo accelerò la crescita dell’azienda, ma vide anche la nascita di una prima rete di vendita, lasciando presagire i giorni promettenti a venire. Tuttavia, come molte storie, anche questa ha avuto le sue avversità: lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale mise a dura prova l’esperienza di Alessi nel settore delle armi, velandone momentaneamente le ambizioni progettuali.

Ma quando le nubi della guerra si allontanarono, Alessi si riprese con rinnovato vigore, ponendo le basi per una trasformazione che l’avrebbe catapultata da una dimensione artigianale alla fama internazionale. Questo periodo segna la nascita di un’immagine di prodotto più forte, capace di distinguersi tra le aziende leader e di inserirsi nel crescente panorama del design italiano.

Gli anni ’50 furono un periodo di metamorfosi: Alessi disse addio ai metalli teneri, abbracciando invece l’acciaio inossidabile. Questo passaggio segnò anche il passaggio da artigianale a industriale, simboleggiato da un nuovo nome: ALFRA (ALessi FRAtelli). Sotto la guida di Carlo, oggi al timone, e del fratello Ettore, dal 1945 responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’azienda si specializza in oggettistica ad uso professionale, ristorazione per alberghi, ristoranti, bar e altro ancora. L’identità progettuale di Alessi iniziò a cristallizzarsi durante questo periodo, con creazioni come cestini in filo di acciaio e portafrutta che incarnavano i “tipi industriali” dei prodotti.

All’arrivo degli anni ’60, l’orizzonte di Alessi si espanse fino a racchiudere prodotti pensati per l’uso domestico. La gamma Ceselleria Alessi, un’ode moderna ai tradizionali stili di argenteria, era profondamente in tono con lo spirito del tempo, diventando subito best seller. Il mercato internazionale non ha potuto fare a meno di notarlo e la bellezza dell’alta qualità artigianale di Alessi nei prodotti in acciaio lucido e satinato ha proiettato l’azienda su un palcoscenico globale. L’ascesa sui mercati internazionali portò Alessi al prestigioso Premio Mercurio d’Oro per l’Industria, che l’azienda ricevette nel 1964.

La storia andò avanti con Alberto Alessi, nipote di Giovanni, nel 1970. Il suo avvento inaugurò un’era di collaborazioni con eminenti designer come Ettore Sottsass, Richard Sapper, Achille Castiglioni e Alessandro Mendini. Quest’epoca vide la nascita di vassoi, cestini e un sistema di servizio da tavola modulare, caratterizzato dal desiderio di intrecciare la funzionalità con un tocco di arte e poesia. Gli anni ’80 vedono con il progetto Tea & Coffee Piazza sotto l’egida di Alessandro Mendini, esplorare i regni dell’architettura internazionale per scoprire nuovi talenti del design. Questa impresa non solo ha raccolto riconoscimenti ma ha anche posto saldamente Alessi tra le Fabbriche del Design Italiano.

Gli anni 2000 sono stati un’era di grande creatività con la caffettiera ARS09 di Richard Sapper nel 2006, la maestria di Ossidiana di Mario Trimarchi, l’ingegnosa Pulcina di Michele De Lucchi e la moderna interpretazione della tradizionale moka di David Chipperfield nel 2019.

Nella ricerca di una portata globale, Alessi ha creato forti reti di vendita al dettaglio in paradisi del design come Milano, New York, Parigi e Monaco e, naturalmente, ha esteso la sua presenza commerciale online.

Il viaggio di Alessi da piccolo laboratorio italiano a icona del design globale è pieno di iniziative audaci, innovazione incessante e ricerca dell’eccellenza del design, il cui emblema è la presenza dei design di Alessi al Museum of Modern Art (MOMA) di New York.


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