(Ph© Giuseppemasci| Dreamstime.com)

“…Il torrente sussultava in fondo alla valle tra / i peschi e i mandorli fioriti, E tutto era puro, /giovane, fresco, sotto la luce argentea del cielo”. (da “La Primavera” di Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura 1926).    Sono alcuni versi della poetessa/scrittrice sarda e l’immagine che descrive potremmo trovarla in un album di famiglia, tra le fotografie ingiallite di un tempo. Eppure la primavera, che non è proprio alle porte, ci sorride nella Valle dei Templi, con il suo spettacolo degli alberi in fiore, i mandorli, che coi loro colori biancorosati, ci annunciano una stagione ricca di frutti e di calore.  

Puntuale come la primavera, la sagra che ogni anno viene organizzata ad Agrigento, anche per questo 2014 presenta un ricco calendario di eventi e manifestazioni che richiamano turisti e curiosi non soltanto da tutta la Sicilia, ma anche dalle altre regioni italiane e straniere.   È il ritorno alla vita che la primavera annuncia con il rifiorire della natura e la bellezza diventa il mezzo per consolidare l’amicizia tra i popoli. Così quest’anno si incontrano, nella stupenda cornice della valle agrigentina i bambini di Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Romania, Spagna e Ucraina per partecipare al Festival internazionale “I bambini del Mondo” che assegna il premio “Criscenzo”, e per prendere parte al Festival internazionale del Folklore, i gruppi di Bolivia, Bosnia, Bulgaria, Egitto, Kazakistan, Lettonia, Serbia, Spagna, Tailandia, Turchia e Ungheria.  

Iniziato l’8 febbraio, si concluderà il 16 marzo con un programma fitto di impegni e di eventi che vanno dalle sfilate dei gruppi folkloristici regionali al corteo storico e dei carretti siciliani   che, partendo da piazza Pirandello si snoderà fino a piazza Cavour (il cuore della città) per riesibirsi una volta davanti al Tempio della Concordia.   Verrà celebrato anche il venticinquennale della morte di Leonardo Sciascia, della provincia agrigentina anch’egli come Pirandello, con un docudramma scritto e diretto da Mario Graziano dal titolo “Fra Diego La Matina”, di Racalmuto (Agrigento), che uccise il suo inquisitore, e con l’elaborazione scenica da altre opere di Sciascia.   

Chicca da non perdere, la proiezione di documentari e cinegiornali dell’Istituto Luce e le mostre “Il mandorlo nella valle” e “La sagra nella storia”. Non mancheranno i laboratori di archeologia per bambini e per le loro famiglie. Nell’ex collegio dei Padri Filippini verranno premiati coloro che, agrigentini, si sono distinti nel campo dello spettacolo, dell’imprenditoria, del giornalismo, dello sport e della cultura.   E nella nostra Sicilia dove il cibo è storia, è cultura, non poteva mancare la “torta della Sagra” per il 1° Concorso regionale “Cake design” aperto sia ai dilettanti che ai professionisti. Il sindaco e il presidente del Consiglio Comunale riceveranno i gruppi che partecipano alla kermesse, mentre i gruppi internazionali e gli studenti della provincia parteciperanno alla “Passeggiata della pace verso la fraternità”. Il “girotondo della pace” tra i popoli attraverserà il centro storico.  

Giunti al 16 marzo, ultimo giorno, gli impegni cominceranno presto e i gruppi internazionali, locali e i carretti siciliani sfileranno dalla piazza Pirandello sino allo stadio Esseneto. Al Tempio della Concordia, nel primo pomeriggio, avverrà la consegna dei premi e del Tempio d’Oro. Infine, la sera, al Teatro Pirandello, si concluderà la sagra con il Gran Galà del Folklore.   Faranno da corollario altre iniziative: performances di recitazione e canto alla Galleria “Officina delle arti”; all’ex collegio dei Padri Filippini sarà imperdibile la mostra di maschere di cartapesta e di costumi dei carnevali di Venezia; al foyer del Teatro Pirandello si svolgerà la 13° mostra del libro di tradizioni popolari e di cultura dell’arte siciliana dal ‘700 al ‘900.   Una mostra fotografica ricorderà “Il carnevale, una festa dimenticata”, e il concorso “Il Tempio d’Oro”, con l’ambito trofeo che raffigura il Tempio di Castore e Polluce, premierà i gruppi folkloristici per la migliore danza, per il miglior costume tradizionale, per la migliore espressione musicale e i vincitori saranno scelti da una giuria internazionale.  

Le ragazze tra i sedici e i trenta anni potranno partecipare all’elezione di “Miss Primavera” che verrà scelta al termine di una sfilata davanti alla giuria. All’insegna della pace tra i popoli, la manifestazione si aprirà con l’accensione della fiaccola dell’amicizia davanti al Tempio della Concordia dopo una passeggiata, al tramonto, nella Valle dei Templi.    Durante la sagra momenti di dolcezza vedranno protagonista la mandorla, il prezioso frutto dell’albero, che viene offerta in degustazione per un assaggio, prima del grande raccolto.  

Narra Omero, il grande poeta greco a cui si attribuiscono l’Iliade e l’Odissea, che Acamante, figlio di Teseo, promesso sposo a Fillide principessa di Tracia, partecipò alla guerra di Troia durata dieci anni. La promessa sposa lo aspettò fedelmente, ma quando, trascorsi i dieci anni, i soldati ritornavano dalla guerra e non vedendo arrivare Acamante, lo credette morto, si impiccò.   La dea Atena, per i latini Minerva, ne ebbe pietà e la trasformò in un albero di mandorlo.  Nel frattempo Acamante che aveva ritardato il suo ritorno per un problema alla nave su cui era imbarcato, ritornò dalla sua amata e, trovandola morta e trasformata in albero, le si avvicinò piangendo. Le sue lacrime, cadute sui rami, si trasformarono in gemme.  

Fu il conte Alfonso Gaetani che nel 1934 volendo pubblicizzare i prodotti tipici della Sicilia e in particolare di Naro, la sua cittadina in provincia di Agrigento, istituì la Sagra, che si svolgeva davanti allo scenario dei mandorli in fiore. Nel 1937 la manifestazione si spostò ad Agrigento e prese ufficialmente il nome di Sagra del mandorlo in fiore.  

Allo scoppio della II Guerra Mondiale, nel 1941, viene interrotta fino al 1948. Dal 1954 in poi si arricchisce del Festival Internazionale del Folklore, portando anche gruppi folkloristici europei e, dal 1966, internazionali.   Anche il rito dell’accensione del tripode dell’amicizia, davanti al Tempio della Concordia, viene inaugurato nel 1966. Quell’anno però è segnato da una calamità: la frana di Agrigento.  

Nel 2011, durante la 66° edizione della Sagra, viene preparata la “Cubaita della Concordia”, il torrone più lungo del mondo, ben 600 metri, per i quali sono stati utilizzati 1500 chili di mandorle e 1000 di zucchero. Il dolce viene portato al Tempio della Concordia ed inserito nel “Guinness World Records”.   Il paesaggio durante la manifestazione, assume i colori tenui dei fiori del mandorlo e il profumo che emanano è il preludio di quello che sarà la dolcezza dei suoi frutti quando il vento, scompigliatene le chiome, lascerà vedere soltanto i malli verdi, scrigni di preziosi doni della natura che si rinnova ogni primavera e insegna all’uomo il costante ritmo della vita.


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