Le serie televisive sono la nuova (lunga) frontiera dell’intrattenimento. Un tempo era la filmografia minore, oggigiorno, grazie anche all’utilizzo della rete, consentono sviluppi di trame e personaggi quasi inimmaginabili fino a una decina d’anni fa. Dalla finanza di “Billions” alla politica di “House of Cards” passando per la vita quotidiana di “Big Little Lies”, di cui è in arrivo la seconda stagione impreziosita dalla new entry Meryl Streep, ogni genere ha il proprio cavallo di battaglia.
In questo nuovo filone si è ritagliata un posto d’onore la serie “The Young Pope”.
Presentata in anteprima alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nei giorni scorsi il regista premio Oscar de La grande bellezza, Paolo Sorrentino, è sbarcato a Venezia per continuare le riprese di “The New Pope”, un non-sequel della sopracitata produzione, qualcosa di diverso e della cui sceneggiatura ancora si conosce poco. Ciò che è certa, è la presenza di John Malkovich in abiti papali.
Che cosa succederà al giovane Lenny Belardo/Pio XIII interpretato da Jude Law? Verrà sostituito, e perché? O più semplicemente, potrebbe morire? Le riprese infatti hanno visto il Papa Malkovic uscire dall’Ospedale Santi Giovanni e Paolo con una folla preoccupata per lo stato di salute del giovane pontefice. Nessuna conferma a ogni modo su cosa aspettarsi.
Altra new entry di The New Pop è Sharon Stone, in un ruolo ancora top secret.
Confermatissimo invece il Segretario di Stato della Santa Sede, Angelo Voiello, che altri non è se non il bravissimo Silvio Orlando. Dopo i reiterati scontri con Belardo e Suor Mary (Diane Keaton), come si comporterà con questo nuovo Papa?
Se nei mesi scorsi la produzione ha girato a Roma (ovviamente) e nella provincia di Pescara, il 2019 ha visto salire in cattedra la scenografia naturale di Venezia, città questa già utilizzata da Sorrentino in “Youth – La giovinezza” (2015). Chissà se il regista si è fatto un po’ allarmare dalle notizie, spesso molto esagerate, delle masse turistiche nella città lagunare e abbia dunque optato per girare in un periodo non così affollato e col Carnevale ancora lontano (inizierà sabato 16 febbraio)? La scelta comunque, è risultata più che mai azzeccata, e tutto è filato liscio per Sorrentino che si è sbizzarrito tra il già citato ospedale, situato adiacente l’omonima e possente basilica dei Santi Giovanni e Paolo, le vicine Fondamenta Nove, la scuola grande di San Marco e Palazzo Donà.
E tra un ciak e l’altro, Jude Law insieme alla fidanzata Phillipa Coan, ne ha approfittato per godersi l’antica Repubblica Marinara a cominciare dai piaceri del palato con incursioni nei tipici bacari veneziani. Dai cicchetti alla cultura più propriamente artistica con visite alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista, serata allo storico teatro La Fenice (e annesso spettacolo de La Traviata), quindi l’isola di Murano alla scoperta della secolare arte del vetro dove si è concesso una prova pratica di soffiaggio in una fornace autentica.
Vuoi per l’arte in (quasi) ogni angolo, vuoi anche per le inevitabili difficoltà logistiche, piazzarsi con telecamere a Venezia anche solo per dieci minuti di riprese, è sempre una grandiosa sfida per un cineasta, e un piacere per i suoi protagonisti.
Tra le pellicole più recenti girate all’ombra di campanili e campielli, impossibile non ricordare “Casanova” (2005), diretto da Lasse Hallström, con il compianto Heath Ledger interprete del seduttore veneziano. Cinque anni più tardi è stato il turno delle superstar hollywoodiane Angelina Jolie e Johnny Depp in “The Tourist” (di Florian Henckel von Donnersmarck), girato quasi interamente in laguna, e che ha visto coprotagonisti anche Timothy Dalton e Paul Bettany insieme ai nostrani Nino Frassica, Christian De Sica e Neri Marcorè. Un film che oggi incredibilmente manca ancora nella pagina dell’enciclopedia online Wikipedia nella categoria “Film girati a Venezia”, esattamente come il sopracitato “Youth – La giovinezza”. Curioso però, che entrambi figurino nella medesima pagina in lingua inglese. Di tutt’altro genere, ma anch’esso sviluppato a Venezia e in particolare nel sestieri di Cannaregio e Dorsoduro, la brillante commedia “Pitza e datteri” (2015, di Fariborz Kamkari) con protagonista uno strepitoso Giuseppe Battiston.