Settembre è un mese ideale per visitare la Puglia, che anche quest’anno è stata una delle regioni italiane più gettonate per le vacanze. Come in tutto il Mezzogiorno, lì l’estate è più lunga, mantenendo temperature alte e giornate soleggiate anche per tutto il mese di settembre. Il Salento, la parte più meridionale della regione, è la destinazione preferita dai giovani vacanzieri, attirati dalla vita notturna, le spiagge chiare, le acque cristalline e i costi più contenuti.
 
Ma anche il resto della regione ha molto da offrire, in termini di bellezze paesaggistiche e movida! Nella parte più a nord della Puglia si trova il promontorio del Gargano, conosciuto anche come “Sperone d’Italia”, per la particolare posizione che occupa sullo stivale italico. E’ un altro importante polo turistico della regione e tra i principali d’Italia. Qui si trova Vieste, nota anche come “Perla del Gargano” e una delle città più antiche della provincia di Foggia. 
 
Vieste è una città portuale estremamente elegante, che offre scorci mozzafiato, bellezze paesaggistiche e culturali, ma anche una sfrenata vita notturna, soprattutto nei mesi estivi. 
Nella parte più alta della città si erge il Castello, costruito nel periodo Normanno-Svevo nella seconda metà del XI secolo, per volere del conte Roberto Drengot. Ha pianta triangolare, con tre bastioni romboidali a punta di lancia e massicce mura di cinta.
 
Un altro importante edificio storico della città è la Cattedrale dell’Assunta, in stile romanico – pugliese, nella parte vecchia della città. Fu costruita nell’XI secolo e presenta una pianta a basilica romanica, mentre il campanile è in stile tardo barocco. All’interno sono conservate opere artistiche come una pala del XVI secolo, tele del Settecento ed un altorilievo marmoreo del Cristo Morto di scuola michelangiolesca.
 
Ciò che meglio caratterizzala città è Pizzomunno, gigantesco faraglione di calcare alto 26 metri, che si erge sulla spiaggia. 
Secondo un’antica leggenda, il nome di questa grande roccia deriva da quello del giovane pescatore Pizzomunno, innamorato di Cristalda, una ragazza bellissima, che suscitava l’invidia di tutte le sirene, che avrebbero voluto il giovane tutto per loro. Durante la notte, quando usciva per le battute di pesca, le sirene cercavano di ammaliare Pizzomunno, che, però, resisteva, restando fedele alla sua amata, finché le crudeli creature, accecate dalla gelosia, trascinarono Cristalda negli abissi del mare. Così Pizzomunno, pietrificato dal dolore si trasformò in una enorme roccia bianca. Sotto quella roccia, però, ogni cento anni i due amanti si ricongiungono fino all’alba, quando le sirene tornano a riprendersi Cristalda e il povero Pizzomunno torna a trasformarsi in pietra. 
 
Un altro luogo di grande fascino a Vieste è rappresentato dal faro, costruito nel 1868, su un grande scoglio vicino al porto, dal quale partono i traghetti per le vicine Isole Tremiti, o per visitare le grotte naturali lungo le coste, tra le più belle di tutto il Gargano.
 
Oltre ai lidi di sabbia fine, l’area presenta anche vaste zone rocciose, che nei secoli sono state erose dall’acqua marina, che ha scavato numerose cavità di varie dimensioni, rese estremamente suggestive dai giochi di luce e colori. Tra le rocce si trova anche la spiaggia di San Felice, all’interno dell’omonima baia. Un piccolo arenile di sabbia dorata circondata dal verde di una ricca e profumata vegetazione e raggiungibile via mare.
 
Il piccolo arcipelago delle Isole Tremiti è costituito da cinque isole (San Nicola, San Domino, Cretaccio, Caprara e Pianosa) a circa 12 miglia a largo del Gargano. Un mix di grotte, spiagge, calette, rocce, scogli e faraglioni, ma anche edifici storici, come il Castello dei Badiali, rende queste isole una tappa imperdibile se si decide di visitare Vieste e il Gargano. 
 
Cosa mangiare a Vieste? Le orecchiette, soprattutto se condite con le cime di rapa: sono il piatto più famoso della cucina pugliese. Tra i prodotti tipici della cucina viestana, ci sono poi imperdibili piatti di pesce fresco e frutti di mare e piatti gustosi come le seppie ripiene, i troccoli al sugo di seppia e la zuppa di pesce locale, meglio nota come ‘O ciambott, ma da provare sono anche i tanti formaggi freschi o stagionati fatti con latte di capra e mucca locale, come il caciocavallo, il cacio ricotta e le scamorze. Ottimo, da gustare sul fragrante pane casereccio anche l’olio extravergine di oliva.
 
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