Primo degli umani. Tanto vale il secondo posto nell’ultimo Gran Premio della stagione che si è svolto a Valencia, Spagna, e che è valso a Valentino Rossi (Yamaha) anche la seconda piazza nella classifica finale nella MotoGp, la classe regina del motociclismo sportivo. 
 
Una volta l’extraterrestre era lui, adesso l’alieno ha nazionalità spagnola e si chiama Marc Márquez, ha 21 anni e quest’anno ha vinto 13 gare in sella alla Honda (un record assoluto in MotoGp), oltreché al secondo mondiale piloti consecutivo. 
 
Márquez ha totalizzato in totale 362 punti, mentre Rossi è arrivato 2° con 295 davanti al compagno di squadra, lo spagnolo Jorge Lorenzo, con 263. Ma anche se i tempi d’oro del Dottore numero 46 sembrano ormai storia passata, quanto meno anche il biennio buio e senza grandi risultati in Ducati sembra adesso un capitolo chiuso. Il pesarese della Yamaha quest’anno ha ritrovato una competitività ad alto livello che nella stagione passata, quella del ritorno alla scuderia giapponese con cui ha vinto 4 dei suoi 9 mondiali, era stata decisamente altalenante: una vittoria ad Assen e un secondo posto in Qatar spezzati qui e là da cadute e piazzamenti minori. 
 
In questa stagione, invece, Rossi ha ritrovato anche la continuità di risultati, riuscendo a portare a casa in totale due vittorie (a San Marino e in Australia), 6 secondi e 4 terzi posti, e una pole position (la 70esima della sua carriera, arrivata a quattro anni e mezzo dall’ultima firmata a Le Mans nel 2010) ottenuta proprio alla vigilia della gara di Valencia. 
 
Alle sue spalle, nel Gran Premio di chiusura dell’anno, partiva un altro italiano: l’abruzzese Andrea Iannone della Ducati, che ha dato subito fastidio a Rossi infilandolo dopo il via, e che poi, prima di uscire di pista e rientrare finendo in 22esima posizione, ha dato del filo da torcere anche a un Márquez indiavolato e in rimonta.
 
 Il podio di giornata ha poi incoronato proprio il pilota catalano della Honda (partito 5° e al traguardo in 46’39”627), davanti a Rossi (+ 3”516) e all’altro spagnolo della Honda Dani Pedrosa (attardato di 14”440). 
 
“È stata una gara difficilissima. Non si sapeva quanto si poteva spingere  – ha detto Rossi al traguardo – perché durante tutta la giornata ha continuato a piovigginare. Ho comunque deciso di non fermarmi e ci ho provato: non andavo male, ma Márquez era più veloce, e soprattutto a destra avevo la gomma un po’ più consumata. È stata comunque una bella stagione, con un bel secondo posto finale, la pole e due vittorie. 
 
Siamo forti, il prossimo anno dobbiamo cercare di fare meglio”. Nella costruttori ha vinto la Honda (409 punti), davanti a Yamaha (354) e Ducati (211). 
 
In Moto2, la classe intermedia, il campionato è finito nelle mani di un altro spagnolo: Esteve Rabat con 346 punti (Marc Vds Racing Team), davanti al compagno di squadra Mika Kallio (Finlandia; 289 punti) e allo spagnolo Maverick  Viñales (Paginas Amarillas HP 40) che ha ottenuto 274 punti.
 
 In Moto 3, infine, trionfo di Alex Márquez, fratello di Marc, in sella a Estrella Galicia, che ha vinto con soli due punti di differenza sull’australiano della Red Bull Ktm Jack Miller (278 contro 276) e con 41 in più del compagno di scuderia Álex Rins.

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