Anche se ormai la bella stagione è alle porte, il tema dominante in campo turistico è la destagionalizzazione, un’offerta turistica capace di attrarre tutto l’anno. In effetti far sì che i visitatori non vedano la Puglia esclusivamente come meta estiva per le vacanze balneari è utile al turista stesso: ci sono tantissimi luoghi belli tutto l’anno e visitare la regione in primavera quando ancora non fa molto caldo e le passeggiate all’aria aperta sono un tuffo nel risveglio della natura o nei mesi invernali, quando le temperature non sono mai troppo rigide da bloccare tutti in casa, può essere davvero una piacevole scoperta.
È vero, da Vieste, la “perla del Gargano” che incanta con i suoi faraglioni e le grotte fino a Mattinata, le vicine Peschici e Rodi Garganico, l’entroterra con la Foresta Umbra, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e le vicine isole Tremiti, giù giù fino a Santa Maria di Leuca dove l’Adriatico incontra il Mar Ionio o a Pescoluse le cui spiagge sono state ribattezzate “le Maldive del Salento”, il mare pugliese è eccezionale, può quasi dirsi caraibico. Ma la regione ha decisamente molto altro da offrire e da non perdere, ad esempio se si è appassionati di folklore e tradizioni locali, oltre che di monumenti e incantevoli paesaggi.
Per intraprendere un viaggio alla scoperta delle ricchezze del territorio si può partire da Castel del Monte, la fortezza del XIII secolo fatta costruire dall’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II sulla sommità di una collina, a 18 km da Andria. Inserito nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco nel 1996 è noto per la sua forma ottagonale. Su ognuno degli otto spigoli si innestano otto torri a loro volta di forma ottagonale.
A poca distanza c’è Trani, dove si ammira una stupenda cattedrale sul mare, vicino al porto che pullula di pescherecci. La cattedrale in stile romanico pugliese è dedicata a San Nicola Pellegrino, le cui vicende risalgono al periodo normanno.
L’edificio è in tufo calcareo tipico della zona, il marmo bianco-roseo locale e si distingue per il suo transetto e per l’uso dell’arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell’architettura romanica.
Poco a sud di Bari si incontra Alberobello, una destinazione unica al mondo, punteggiata di costruzioni così particolari che ogni anno richiamano migliaia di visitatori. Le casette circolari bianche con i tetti a forma di cono sono i famosi trulli, che dal 1996 sono entrati nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Il paese, quasi fiabesco, fu fondato nel XV secolo dagli Acquaviva, e comprende circa 1500 trulli di vario tipo.
Una visita ai Trulli di Alberobello ha molto da offrire, si passa tra i due rioni di Monti ed Aia Piccola, attraversando le piccole viuzze, le scale ed i pinnacoli delle piccoli abitazioni bianche testimoni della forte tradizione popolare che ancora è viva nel territorio.
Procedendo verso sud, una sosta irrinunciabile nel Salento è Otranto, che è il punto più ad est dello stivale, la città dei Martiri, un ponte fra Occidente ed Oriente, un territorio pieno di spiagge bianchissime, un luogo ricco di storia, arte, cultura.
Si entra in città dalla Porta Alfonsina e si incontra subito l’imponente Castello Aragonese, fatto costruire tra il 1485 e il 1498 da Fernando I D’Aragona. Dal castello si dirama un labirinto di viuzze del borgo antico che portano alla Cattedrale di Santa Maria Annunziata, altra fantastica opera dall’immenso valore artistico e storico, risalente all XI secolo: la chiesa conserva i resti del massacro degli 800 fedeli che durante l’invasione dei turchi nel 1480 tentarono la resistenza, non volendo rinnegare la propria fede. Il massacro dei martiri è una delle pagine più dolorose della città e ammirare all’interno della Cattedrale la Cappella dei Martiri con le ossa a vista è un’esperienza sconvolgente.
Altro tesoro custodito nella chiesa è il mosaico pavimentale, vero e proprio capolavoro che raffigura l’Albero della Vita. E’ ritenuto da molti esperti un’enciclopedia del Cristianesimo con episodi dell’Antico Testamento.
Nei dintorni di Otranto l’offerta ricettiva è ottima e diversificata.
Altra sosta consigliata a circa 40 km di distanza è a Tricase che ha un bel centro storico con la chiesa madre della Natività che conserva la tela raffigurante il Bambino e i Santi Matteo e Francesco da Paola, attribuita a Paolo Caliari, detto “il Veronese”; e la tela seicentesca di Giandomenico Catalano, raffigurante San Carlo Borromeo. Ai lati dell’altare maggiore vi sono le pale della Deposizione dalla Croce e dell’Immacolata Concezione, opere autografe di Jacopo Palma il Giovane.
La chiesa di San Domenico è un piccolo gioiello barocco con un coro ligneo in noce intagliato degli inizi del 1700. Il Castello o Palazzo dei Principi Gallone risale al XVII secolo. Una sosta alla bottega del ceramista Agostino Branca, specializzata in ceramiche artistiche, è vivamente consigliata.
Solo 40 km separano Tricase da Gallipoli, sulla costa ionica. Nella cosiddetta “perla dello Ionio” non c’è solo il mare, quindi anche fuori dalla stagione estiva si può visitare la concattedrale di Sant’Agata, stupendo esempio del barocco del XVII secolo. L’interno a tre navate contiene splendidi altari barocchi e numerose tele che ne fanno una vera e propria pinacoteca.
Nella chiesa di San Francesco d’Assisi si trova la statua lignea del ladrone crocifisso accanto a Gesù, il noto Malladrone.