Vincenzo Spampinato è presente sulla scena artistica sin dagli anni settanta in qualità di autore, musicista e interprete, cultore di discipline quali danza (ha alle spalle anni di studio di mimo), teatro e ogni forma artistica, che gli possa creare stimoli e interesse.
 
Tra i suoi tanti successi ricordiamo È sera, Battiuncolpo Maria, Voglio un angelo, L, Napoleone, I separati, L’amore nuovo, Milano dei miracoli, Bella don’t cry, Campanellina, La tarantella di Socrate e decine di altri successi. 
 
Contemporaneamente alla sua carriera di cantante lavora come autore per numerosi artisti quali Viola Valentino, Riccardo Fogli, Patrizia Bulgari, Fausto Leali, Irene Fargo e Milva. Tra le tante canzoni citiamo Torna a sorridere, Sulla buona strada (Sanremo 1985) e Per Lucia (Eurofestival 1983), portate al successo da Riccardo Fogli, Sola ed Arriva, Arriva (Sanremo 1983), eseguite da Viola Valentino, inoltre, insieme a Maurizio Fabrizio, ha scritto la sigla degli spot televisivi del settimanale Sorrisi e canzoni.
 
A partire dalla fine degli anni ‘80 ha pubblicato numerosi album, sempre coinvolgenti e innovativi, coinvolgendo anche artisti quali Lucio Dalla, Franco Battiato e i Rondò Veneziano.
   Il cantautore italiano di musica leggera è di origini siciliane

   Il cantautore italiano di musica leggera è di origini siciliane

Due anni fa ha effettuato una tournée negli Stati Uniti a New York City, attualmente è in giro con il suo spettacolo teatrale intitolato “Venditore di nuvole”, che prevede anche alcune date all’estero.
 
“Venditore di nuvole” è il titolo dello spettacolo che da tre anni sta portando in giro per l’Italia, dove tra citazioni, filmati, aneddoti e racconti inediti, propone il suo vasto repertorio, in una sorta di percorso artistico e umano. 
Ognuno di noi è (se vuole) “il venditore di nuvole o sogni”. Una vendita metaforica, dove si chiede soltanto di sognare in compagnia, in un Paese dove ormai tutti si credono creatori o padroni dei sogni degli altri. 
L’idea nasce dall’esigenza di presentarsi in maniera semplice e sincera al pubblico, che a parer mio è stanco dell’arroganza che si vede in giro e nei media.
 
Ha scritto brani per cantanti importanti. Il donare una canzone è senza dubbio un gesto di generosità e di amore, cosa prova ad ascoltare la sua musica e le sue parole interpretate dagli altri?
Una grandissima gioia! Oggi si potrebbe spiegare o paragonare, come quando altri condividono su Facebook una foto o un tuo pensiero!
 
Uno dei brani più conosciuti è Per Lucia, interpretato da Riccardo Fogli e portato all’Eurofestival nel 1983. Cosa ha rappresentato per lei questa canzone?
Per Lucia è stato il primo colpo di “piccone” sul muro di Berlino. Nonostante fosse ancora lontana l’ipotesi del crollo di quella vergogna di cemento e mattoni, ho voluto credere che (senza retorica) l’Amore non si ferma davanti a niente. Ho voluto cantarla perché appartiene profondamente al mio vissuto musicale.
 
Lucio Dalla, Franco Battiato, due incontri importanti culminati con la loro partecipazione a L’amore nuovo, l’album della rinascita …
Ci è dato sempre di rinascere…in musica naturalmente. Ri-cordi la celeberrima song dei Beatles “With a little help from my friends? Due cari Amici, mi hanno dato un piccolo grande aiuto.
 
Ha detto che le canzoni una volta create camminano con le loro gambe, ma cosa si prova quando le si incontra all’improvviso?
Forse un effetto Dorian Grey. Non so perché, ma credo che le canzoni non invecchiano…sono immortali.
 
Nel 1987 il brano Il mio grande papà si è classificato secondo allo Zecchino d’oro, quale è stata la genesi di quella canzone?
Visto che ero ormai grande per parteciparvi come cantante, non avendo altra scelta… beh diciamo la verità: l’ho scritta per mio figlio e per dirla come Gianni Rodari, un po’ anche per i figli degli altri.
 
Sino a qualche anno fa era normale entrare in una rivendita di dischi e interagire con altre persone. Cosa abbiamo guadagnato o perso in cambio di un download da iTunes?
Anche la Musica risponde ai sensi, a tutti i sensi: manca il tatto… col disco avevi sempre qualcosa di tangibile. Sarò un nostalgico ma mi manca tantissimo il vinile.
 
Ha vinto l’11° edizione del Festival della nuova canzone siciliana, con il brano che porta il titolo dell’ultimo cd “Muddichedda muddichedda”. Ha spesso alternato canzoni in dialetto siciliano a quelle in italiano, qual è la motivazione? 
Quando ho paura, nostalgia, insomma sentimenti decisamente più forti, ho bisogno di parlare e cantare nella mia lingua: il Siciliano!
 
Ci parli dell’accoglienza avuta  durante la tua ultima tournée negli Stati Uniti?
Suonando e cantando per le comunità siciliane, ho ricevuto un affetto incredibile, ma al di là del campanilismo. Era un pubblico non di parte, attento e preparato.
 
Italia – Usa, quali differenze?
Senza offesa per il nostro Paese, negli States c’è più rispetto per l’Arte e la Musica!
 
Quali progetti ha attualmente in fase di lavorazione?
Siamo chiusi (io e la mia band) in una cantina a provare il nuovo spettacolo che ci porterà anche all’estero. Stavolta non suoneremo soltanto per gli Italiani, dunque l’adrenalina è al massimo. Speriamo di far arrivare la nostra Musica, al cuore di ogni Paese che toccheremo.
 

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