Disoccupato, separato e senza un soldo, Luigi Preiti ha chiesto cinquanta euro alla mamma per raggiungere Roma. I genitori sapevano che, di tanto in tanto, si allontanava da casa – dove era tornato dopo la separazione – per cercare fortuna, ovvero lavoro, l’emergenza numero uno dell’Italia attuale. C’è gente che un giorno si sveglia ancora con un lavoro e con uno stipendio e il giorno successivo, se le cose vanno male, si ritrova virtualmente sul lastrico, licenziata e senza un futuro. Perché, nell’Italia di oggi, claudicante e sofferente, se perdi il lavoro non lo ritrovi più, aumentando i disagi materiali e, soprattutto, psichici.
Luigi Preiti ha preso da Rossano, in Calabria, il treno per Roma. È sceso alla Stazione Termini prendendo alloggio in un albergo diurno. Ha estratto dalla valigia un completo scuro e una camicia chiara. Ha caricato la pistola, una calibro 7,65 e si è diretto, sotto la canicola di domenica scorsa, verso Palazzo Chigi. Un disegno lucido e determinato. Giornata di festa: al Quirinale, a dieci minuti di cammino da Montecitorio, sarebbe andato in scena il giuramento del neo-Premier Letta. Ministri giovani, molte donne, la voglia di fare, di cercare (almeno) di mettere riparo alle turbolenze dei conti pubblici, dedicandosi, con provvedimenti seri, all’emergenza-lavoro.
“Avrei voluto uccidere i politici”, ha detto al magistrato, tre ore dopo essere stato catturato, Luigi Preiti. Che, intanto, aveva sparato a due carabinieri: uno di loro, vedovo da due mesi appena, rischia la paralisi. Fine settimana devastante per l’Arma più amata degli italiani: il giorno precedente, al culmine di una rapina, un altro carabiniere aveva perso la vita. Un episodio che ha acceso, in maniera dirompente – come solo gli episodi eclatanti, purtroppo, possono fare – la luce sull’attuale disagio di molti italiani.
Non sanno più cosa fare per tirare avanti, stritolati dai mutui, dalle bollette, dai bassi stipendi (quando ancora ci sono). Se si è separati, poi, i disagi psicologici aumentano perché si è costretti, in moltissimi casi, a tornare nelle abitazioni dei genitori, lasciate anni prima cavalcando sogni poi andati in frantumi.
Cercava l’attacco alla casta, Luigi Preiti. Introdursi all’interno di Palazzo Chigi, aspettare i Ministri reduci dal giuramento del Quirinale, e poi sparargli. È la spia del malessere crescente: c’è un abisso, attualmente, tra gli italiani medi, strangolati dalla crisi e da una fiducia complessiva che viene meno, e gli oligarchi del sistema e della politica, accusati di non immedesimarsi compiutamente nei problemi della gente.
Ecco perché il Governo Letta, in cui confluirà la destra, la sinistra e il centro in un condensato democratico, dovrà fare in fretta. Allentando la morsa delle tasse, se possibile, varando provvedimenti a sostegno del lavoro. Solo così la gente tornerà ad affezionarsi alle istituzioni, sorridendo maggiormente alla vita. Soltanto così sarà possibile evitare risvolti agghiaccianti come il caso-Preiti.