Natale, tempo di presepi. E di riflessione. A Segusino, oggi piccolo e accogliente paese del Veneto, Natale 2017 fa rima con il 1917 e invita a ricordare il Natale di cento anni prima. Un Natale di guerra. L’ultimo Natale della prima sanguinosa Guerra Mondiale.
Segusino, Quero, Vas, Alano di Piave, ancora oggi vivono all’ombra del Monte Grappa, ma cento anni fa, tra il 1917 e il 1918 furono teatro di una tragica pagina della storia italiana. Sulle case di queste quattro borgate, quel tragico inverno del 1917 si sparava per fermare l’avanzata austriaca. E bisognava resistere sulle sponde del Piave. Dal Monte Grappa, dal Monte Tomba, dal Monfenera partiva il fuoco “amico”, che distruggeva case e beni dei già poveri abitanti delle borgate e il Natale di quell’anno venne vissuto in trincea. Non ci furono tregue natalizie importanti, come era accaduto nel 1914 tra francesi, inglesi e tedeschi. Ma tra il 1914 e il 1917 era stato versato troppo sangue e il gas nervino di Ypres aveva tolto ogni connotato “umano” a una guerra divenuta totale e straziante.
Eppure, anche tra le pieghe di quei terribili giorni nacquero rapporti di “amicizia” tra soldati avversari, seppur destinati a durare il tempo della Natività di Gesù bambino.
Col passare degli anni la storia cosiddetta “minore” ha riscoperto diversi racconti usciti dal silenzio della storiografia ufficiale: il lancio del tabacco da una trincea all’altra tra i militari austro-tedeschi e quelli italiani, in cambio di un po’ di cibo o alcool oppure la storia del soldato tedesco cognato del soldato italiano ospitato a sfamarsi nelle gallerie delle truppe italiane sulla Marmolada: sono solo alcuni dei racconti che ora è possibile rievocare nel Presepio Artistico di Segusino che nell’ edizione 2017 ha deciso infatti di ricordare la notte del Natale 1917 nelle gallerie e nelle trincee del Monte Grappa, col paese di Segusino sullo sfondo, realizzando una scena a tema in ricordo proprio della tregua “natalizia” sul Fronte del Piave: una simbolica stretta di mano tra un militare italiano e uno austriaco, sulle cime del freddo e nevoso Monte Grappa.
Corredato di altre scene in clima puramente natalizio, il Presepe di Segusino si presenta con la cura dei particolari fin nel minimo dettaglio, in un allestimento che copre una superficie di circa 100 mq tra le stanze dell’ex casa del cappellano, e utilizzando la tecnica delle scene riflesse tramite abili giochi di specchi per aumentare la prospettiva di ogni profondità scenica, e con una serie di effetti luce unici ed effetti speciali di forte impatto come la neve che cade.
Accanto al Presepe è possibile ripercorrere anche altri eventi legati ai tragici giorni di quel 1917: dalla mostra rievocativa-documentale su don Antonio Riva (vice parroco di Segusino durante il profugato a Fregona) e sui profughi della Grande Guerra allestita in Chiesa Parrocchiale dall’associazione “Drìoghe à la Stéla”, alla mostra dal titolo “Per non dimenticare” allestita dal Sig. Franco Canello presso il centro parrocchiale. Una serie di eventi della memoria inserita in un periodo più ampio di celebrazioni sui fatti della Grande Guerra, che inizia a dicembre e si protrarrà fino al 2018, in collaborazione con altre associazioni come il comitato Sagra Santa Lucia, la ProLoco, il gruppo Alpini, l’Amministrazione comunale di Segusino e anche il paese di Fregona (TV).