JUVE E ROMA - La Juve, guidata ancora una volta da un sontuoso Pogba, piega il Chievo Verona e, dopo il pareggio tra Fiorentina e Roma, si porta a +7 in classifica rispetto ai giallorossi. I bianconeri stanno dominando il campionato e hanno guadagnato un vantaggio di punti ragguardevole e rassicurante.
In questa situazione, ancor più che l’acquisita tranquillità bianconera, potrebbe risultare decisiva la crescente insicurezza della Roma. Nelle ultime settimane, i giallorossi hanno faticato, nonostante una serie di episodi contestati e favorevoli. In particolare, ha colpito la metamorfosi di Garcia: l’anno scorso, l’allenatore francese era risultato un obiettivo maestro del gioco, disponibile al contraddittorio e in grado di mettere in campo una squadra dominante e spettacolare.
Ora, invece, è ‘scorbutico’, riottoso e non sembra più in grado di trasmettere tranquillità alla squadra. Il distacco di sette punti potrebbe essere già troppo ampio per essere colmato.
MILAN – Per anni il Milan è stato un giocattolo nelle mani di Berlusconi. Ora distrazione dalle problematiche giudiziarie, ora strumento di propaganda. Anche oggi, in una fase storica caratterizzata da un contenutissimo impegno economico del presidente, il Milan resta una società patriarcale, in cui Galliani e i Berlusconi detengono il controllo assoluto (per quanto con poca comunione di intenti). Solo che il patriarcato sta affondando.
Si millanta un blasone non più attuale, si gonfia il valore tecnico della rosa e si tiene il portafoglio chiuso. In più, tutte le teste pensanti e non allineate (qualcuno ha detto Seedorf?) vengono allontanate, per tenersi stretti conniventi “Yes Men”. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il terz’ultimo posto è più vicino della zona Champions.
INTER – L’arrivo di Mancini ha indubbiamente prodotto un cambio di mentalità in casa Inter: i nerazzurri hanno abbandonato la recente politica di spending review e, complice l’appeal dell’ex allenatore di City e Galatasaray, hanno potuto completare una serie di acquisti di buon livello (almeno per la Serie A). Il problema è che, nonostante una rosa nettamente potenziata, l’Inter continua ad arrancare. Segno che le colpe non erano tutte di Mazzarri e che la rifondazione della personalità nerazzurra richiederà ancora molto tempo.
CAGLIARI – A Zola sono bastate poche partite per cancellare la ‘spenta’ eredità di Zeman e per ridare una buona identità al Cagliari. La squadra è stata svecchiata e rinfrescata grazie a un’infornata di esordienti che stanno facendo la differenza. i rossoblu giocano con una spensieratezza e una qualità che sembrano poter garantire una salvezza tranquilla.
PARMA – Nonostante i rinforzi subito in campo, nonostante un avvio di gara prorompente, nonostante un clamoroso autogol a favore, il Parma ha perso ancora in casa e contro il Cesena (che ha vinto solo due partite in tutto l’anno: entrambe contro i Ducali). Per Donadoni è davvero notte fonda e, ormai, la salvezza sembra davvero un miraggio. Il fallimento del Parma ha radici lontane (soprattutto l’ultima gestione Ghirardi), ma sembra ormai acclarato.