I mosaici di Ravenna sono un monumento dell’arte paleocristiana (Ph Aawsloley da Pixabay)
Visitare Ravenna significa camminare  sulle orme della storia. Otto monumenti Unesco, un territorio che va dagli Appennini fino al mare e una storia da far invidia alle più grandi capitali del mondo antico. Ecco come si può trascorrere una vacanza nella città divisa tra Oriente e Occidente.
 
Anzitutto si consiglia di alloggiare sul lido, per evitare la calura e il traffico cittadino; i camping di Marina di Ravenna o Marina Romea, a pochi km dalla città permettono di godere della natura circostante e di praticare molti sport. Da lì si può partire in bicicletta, per esempio, per andare a scoprire i monumenti della città dei mosaici, nome con cui è nota Ravenna, la città storicamente più importante dell’Emilia Romagna con un territorio provinciale che va dalle colline di Brisighella fino alle spiagge di Marina di Ravenna.  
 
Nella sua storia la città è stata capitale ben tre volte: capitale dell’Impero Romano d’Occidente (dal 402 al 476), capitale del Regno degli Ostrogoti (dal 493 al 553) e Capitale dell’Esarcato Bizantino (dal 558 al 751), particolare circoscrizione dell’Impero Bizantino che comprendeva i territori bizantini in Italia.
 
Nel 754 la città, per volontà del re dei Franchi, passò sotto il controllo del Papa, ma il potere  rimase nelle mani degli arcivescovi locali che, grazie ad antichi privilegi mutuati dall’antica Bisanzio e ottenuti nel periodo di formazione e sistematizzazione del Cattolicesimo, consentivano loro una quasi totale indipendenza dal potere pontificio.  Una condizione particolare che ha lasciato traccia nella storia della città, nei suoi monumenti fino ad arrivare ai bellissimi mosaici che decorano le chiese. 
 
La Basilica di San Vitale,  uno dei monumenti più importanti dell’arte paleocristiana in Italia, completata nel 547, è a pianta ottagonale e unisce elementi sia della tradizione occidentale che orientale.
 
Al suo interno bellissimi mosaici raccontano le origini della Cristianità; una specie di libro illustrato per una popolazione che, al tempo, aveva proprio nelle immagini il principale mezzo di conoscenza. Da notare i pannelli sull’Imperatore Giustiniano e la moglie Teodora,  seguiti dai rispettivi cortei raffigurati con tutto lo sfarzo del loro status politico e religioso.
Appena fuori della basilica di San Vitale, all’interno dello stesso complesso religioso, è possibile visitare il Mausoleo di Galla Placidia, sorella dell’Imperatore Onorio, l’artefice del trasferimento della capitale dell’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna. 
 
Fece costruire il Mausoleo intorno alla metà del V sec.  d.c., ma non fu mai posta al suo interno in quanto fu sepolta a Roma, forse in una delle cappelle sotto la basilica di San Pietro. E’ uno dei monumenti più belli e affascinanti di Ravenna per i bellissimi mosaici al suo interno. 
 
Essendo progettato come edificio funebre i suoi mosaici, tra i più antichi di Ravenna, celebrano la vittoria della vita eterna sulla morte, secondo motivi che si richiamano alla tradizione artistica sia ellenistica che cristiana.
 
Nel V secolo, quando Teoderico ebbe consolidato finalmente il suo dominio e l’arianesimo era la religione ufficiale di corte, nella piazza di fronte alla Chiesa dello Spirito Santo, un tempo Cattedrale degli Ariani, fu costruito l’omonimo Battistero. Al suo interno l’unica parte che rimane decorata è la cupola, rivestita di mosaici che raffigurano i 12 apostoli che rendono omaggio al Cristo, secondo la particolare interpretazione che ne diede l’arianesimo. Da  notare che gli apostoli rendono omaggio ad un grande trono gemmato da cui pende un drappo purpureo che, secondo la dottrina di Ario, rappresentava il simbolo della fisicità e della sofferenza di Cristo, di cui veniva negata la natura divina.
 
Il Battistero degli Ariani è oggi un’importante testimonianza delle origini del culto cattolico e delle dottrine che, al tempo, attraversavano la religione cristiana. Dottrine che furono dichiarate eretiche e bandite dalla chiesa, proprio come l’arianesimo. 
 
Visitare il Battistero degli Ariani significa quindi risalire agli albori della cristianità e delle ferite che questa subì nel momento della sua nascita.
Di altra epoca è il Mausoleo di Dante Alighieri, il grande poeta fiorentino che morì a Ravenna in esilio nel 1321. Un piccolo tempietto del 1780 in stile neoclassico conserva le ossa di uno dei padri della lingua italiana e al suo interno arde perennemente una lampada votiva del 1700, alimentata con olio degli Appennini toscani.
 
La basilica di Sant’Apollinare in Classe, del VI secolo è “il più grande esempio di basilica paleocristiana”. Non è un caso che i mosaici al suo interno siano tutti volti alla lotta all’arianesimo, religione ufficiale del precedente regno dei Goti. 
 
Visitare Sant’Apollinare in Classe diventa così un viaggio, oltre che nell’arte paleocristiana italiana, nella storia delle cultura di 15 secoli fa. La basilica fu infatti pensata come una vasta operazione di riabilitazione culturale del Cristianesimo, portata avanti dall’Imperatore Giustiniano.
 
Dopo le visite ai luoghi artistici, niente è più rilassante di un’escursione guidata in canoa nella pialassa della Baiona, zona umida ricca di avifauna nel Parco del Delta del Po. O di una bella pedalata. Ravenna è una città a misura d’uomo e di bicicletta: non è molto grande, è prevalentemente pianeggiante e i suoi dintorni nascondono bellissimi tesori nella zona di Classe e del Delta del Po, sia artistici, sia naturalistici.
 
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