Mancano circa 20 giorni alla ripresa della Serie A e, per quanto il mercato sia aperto fino alla fine di agosto, è già possibile farsi un’idea di quelle che, sulla carta, saranno le principali pretendenti al titolo. 
 
In prima fila ci sono di diritto i campioni in carica della Juventus. Vincere per la terza volta consecutiva – anche a livello statistico – sarebbe una grande impresa, ma Conte sembra avere le idee chiare. Nessuna traslazione verso un maggiormente offensivo 4-3-3: si resterà ancorati al pragmatismo di un 3-5-2 che strizza l’occhio alla difesa a 5. 
 Riuscirà Antonio Conte a portare la Juventus al terzo scudetto di fila?

 Riuscirà Antonio Conte a portare la Juventus al terzo scudetto di fila?

 
Consapevoli del dispendio di energie che il gioco di Conte richiede, i dirigenti bianconeri stanno completando un organico numericamente importante. La vera incognita restano le gerarchie (e la composizione) dell’attacco in attesa della consacrazione di Pogba. 
 
A fianco della Juventus, troviamo sicuramente il Napoli. Archiviato con meno sofferenze del previsto l’addio di Cavani e Mazzarri, i partenopei hanno affidato la squadra a un maestro come Benitez (unico dubbio su di lui: avrà la grinta per gestire una piazza vulcanica come quella campana?) e rivoluzionato l’organico con innesti di caratura internazionale e funzionali a un progetto a lungo termine. 
 
Higuain è un finalizzatore affidabile (anche se non attaccante ‘totale’ come era Cavani), Callejon attende di esplodere, Mertens ha fatto vedere di che pasta sia fatto in Olanda. Reina tra i pali è una garanzia. Il confermato centrocampo ha grinta e qualità. 
 
Subito dietro c’è la Fiorentina. Montella è un tecnico di talento comprovato. La partenza di Jovetic è un brutto colpo, ma sono arrivati pezzi in grado di non farlo rimpiangere: Ambrosini è un gentile omaggio del Milan, Ilicic un eclettico trequartista, Joaquin un’ala esperta e di qualità, Iakovenko un giocatore molto intelligente. Chi fa sognare, però, è Mario Gomez: bomber spietato in cerca di riscatto. E si attende il ritorno ‘a pieno regime’ di Rossi. 
 
La vera incognita, che pongono i viola, ‘solo’ in seconda fila, è quella tattica: Montella avrà a disposizione un organico molto talentuoso e offensivo (Cuadrado, Ljajic, Aquilani, Pizarro, Borja Valero!): far quadrare il cerchio potrebbe non essere facile. 
 
Per quanto non manchino tensioni societarie e persista qualche dubbio su Garcia, guardando la possibile formazione della Roma, non si può evitare di considerarla quarta forza del torneo. 
Se rimarranno tutti, un centrocampo formato da De Rossi, Pjanic e soprattutto Strootman farebbe gola anche alle big d’Europa. In difesa è arrivato l’irreprensibile Benatia e si è scommesso su Maicon. Il tridente Totti, Lamela, Destro non ha niente da invidiare a nessuno. Insomma: se la Roma ‘tenesse’ a livello societario e ambientale, ci sarebbero le basi per un’annata davvero accattivante. 
 
Infine la quinta ‘sorella’: il Milan. La solidità della struttura rossonera e l’apporto di Balotelli sono garanzie. Ma sarebbero bastati pochi ritocchi per rendere il Milan la squadra da battere, almeno in Italia. Invece, in via Turati, perdura un inquietante immobilismo. I tifosi sperano nel ‘classico’ colpo di fine mercato, in grado di riaccendere l’entusiasmo. Ma mai come quest’anno, i nomi che circolano difficilmente potrebbero far compiere ai rossoneri il salto di qualità. 
 
Il Milan attualmente è ‘prigioniero’ di giocatori che non sono più all’altezza della situazione (per lacune tattiche o caratteriali), ma di cui è difficile sbarazzarsi. In più tiene banco il desiderio di un ritorno al 4-3-1-2, anche in assenza di un vero ‘numero 10’ e senza contare che le difficoltà, per un El Shaarawy accentrato, non farebbero che aumentare.
 
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