Lo scrittore umorista Pino Imperatore ha accettato di rilasciare un’intervista per i lettori de L’Italo Americano. L’abbiamo incontrato nel centro storico di Napoli e, tra un sorso di caffè e una risata, ha risposto a tutte le nostre curiosità. Imperatore ha scritto, tra le altre opere, due romanzi umoristici “Benvenuti in casa Esposito” e “Bentornati in casa Esposito”.
 
Avventure tragicomiche di una famiglia camorrista, entrambi editi da Giunti. Nei testi si racconta uno spaccato della Napoli contemporanea.  
 
La trasposizione teatrale di Benvenuti in casa Esposito, scritta a sei mani da Imperatore, Paolo Caiazzo e Alessandro Siani, ha conservato le finalità del romanzo, incentrato sulla riflessione, come ha spiegato nell’intervista l’autore, arricchendosi della recitazione di attori più o meno noti che hanno dato vita ai protagonisti, lasciando emergere la personalità di ognuno.
 
Accanto a Paolo Caiazzo, che interpreta il personaggio principale, recitano la moglie, Patrizia (Loredana Simioli), la figlia Tina (Federica Altamura), la madre Manuela (Maria Rosaria Virgili), i suoceri Gaetano (Salvatore Misticone) e Assunta (Nunzia Schiano), don Pietro, il capo clan, (Gennaro Silvestro) e “il capitano” (Mimmo Esposito), il teschio di un ufficiale spagnolo del XIX secolo, adottato da Tonino nel Cimitero delle Fontanelle, che diventa un fantasma visibile solo a lui. C’è poi un nono personaggio, l’iguana Sansone, al quale presta la voce, fuori campo, Giacomo Rizzo.
 
“Benvenuti in casa Esposito” è stato messo in scena al teatro Augusteo di Napoli. Un grandissimo successo: in 9 serate e 2 mattinate per le scuole, ha totalizzato 12.000 spettatori, di cui 2.000 studenti.   
 Il cast di “Benvenuti in casa Esposito”: Paolo Caiazzo, Loredana Simioli, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Mimmo Esposito, Maria Rosaria Virgili, Gennaro Silvestro, Federica Altamura 

 Il cast di “Benvenuti in casa Esposito”: Paolo Caiazzo, Loredana Simioli, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Mimmo Esposito, Maria Rosaria Virgili, Gennaro Silvestro, Federica Altamura 

Pino Imperatore, in che periodo è ambientato il romanzo?
La trama si sviluppa dal 31 dicembre 2009 al 31 dicembre dell’anno successivo. È la notte di Capodanno. La famiglia Esposito si prepara a brindare ma qualcosa va storto. “Bottiglia non stappata, annata sfortunata” commenta Patrizia senza sapere quanto le sue parole si riveleranno profetiche per il marito Tonino, orfano di un potente boss della camorra che vive con tutta la famiglia nel rione Sanità. 
 
Tonino percepisce dal capo clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. Invece si ostina a voler seguire le orme del padre, senza risultati. Goffo e sfortunato, ne combina di tutti i colori, lasciando trasparire il lato comico, quasi ridicolo, della criminalità organizzata.
 
Che messaggio vuole dare?
Esplorare dal di dentro le dinamiche della camorra mettendone in evidenza le contraddizioni e le fragilità. Inoltre far riflettere, soprattutto i più giovani, usando lo strumento dell’ironia e della risata, capace di diffondere in modo nuovo il messaggio alla legalità. 
 
In quale zona di Napoli è ambientato il romanzo?
Il luogo in cui in gran parte si svolgono gli avvenimenti è il rione Sanità, dove vive la famiglia Esposito, protagonista del libro. Il rione è uno dei più affa-scinanti e misteriosi di Napoli, lo stesso dove è nato il principe della risata Totò.
 
Come hai scelto i personaggi?
I protagonisti sono tutti inventati, ma nascono dalla mia osservazione quotidiana della realtà sociale partenopea. Pur con i suoi tanti problemi, Napoli è una città fantastica, dove nulla può essere dato per scontato. E gli imprevedibili Esposito rispondono a questa caratteristica.
 
Chi è il protagonista?
Il principale protagonista del romanzo, Tonino Esposito, è un antieroe tragicomico. Riceve dal clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. È orfano di un boss della camorra morto ammazzato. Fa l’estorsore e vorrebbe emulare la gesta paterne, ma non riesce nell’intento perché è imbranato e sfortunato. Un Fantozzi “alla napoletana”.
 
Come sarebbe? 
Sì. Tonino è goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi: un antieroe tragicomico e decadente che tra incubi e visioni, ingenuità e imbranataggini, ne combina di tutti i colori. Uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, capace però di non perdere mai la speranza per un futuro migliore. 
 
Se dovesse scegliere un personaggio dal libro di un altro autore, quale le piacerebbe?
Il Fantozzi dell’omonimo libro pubblicato da Paolo Villaggio nel 1971, prima del grande successo cinematografico.
 
Quale personaggio dei suoi libri le somiglia?
Gaetano Scognamiglio. Confesso che l’ho plasmato pensando al mio modo di essere. E a com’era mio padre.
 
Quando incontra più di frequente i suoi personaggi e cosa le raccontano?
Mi riunisco con loro ogni sera. Mi raccontano gli episodi più divertenti della giornata, in modo che io possa memorizzarli e poi narrarli. Ci facciamo sempre un sacco di risate.
 
Parlando in termini culinari, qual è la ricetta di una buona scrittura?
Essenzialità, leggerezza, esuberanza. E una buona dose di ironia.
 
A suo parere, Napoli ha un po’ perso quello che veniva definito “scuorno”?
Non credo. L’hanno perso, anzi non l’hanno mai avuto, quelli che sono napoletani solo a chiacchiere e all’anagrafe, e poi mortificano e feriscono la loro città. I camorristi, ad esempio.
 
In quale città della letteratura ti piacerebbe vivere?
C’è una città più letteraria di Napoli?
 
Se domani si svegliasse sindaco di Napoli, a quali priorità si dedicherebbe per il bene dei suoi concittadini?
La vivibilità, il lavoro, la legalità. Quando in una città questi tre elementi sono carenti o addirittura assenti, la vita collettiva diventa assai problematica.
 
Come le è sembrata l’esperienza teatrale del suo libro “Benvenuti in casa Esposito”?
Travolgente, entusiasmante, coinvolgente. Ho l’onore e il piacere di lavorare con uno straordinario gruppo di artisti.
 
Dopo l’Augusteo, lo spettacolo si ripeterà altrove?
A Vallo della Lucania, Benevento, il 14 marzo a Caivano, il 26 marzo a Diamante, il 3 aprile a Torre Annunziata, il 4 aprile a Casalnuovo, il 5 e 6 aprile a Salerno. La Tunnel Produzioni sta via via fissando date. Le richieste sono tante.
 
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