Avremmo dovuto accorgercene molto prima. Le difficoltà del Parma erano già cominciate al termine della scorsa stagione, quando l’allora presidente Tommaso Ghirardi aveva ritardato il pagamento delle imposte, portando all’esclusione, da parte del Coni, della squadra dall’Europa League. Dopo aver parlato di ingiustizia, il dirigente bresciano, aveva rassegnato le dimissioni (e condotto un mercato decisamente al risparmio).
 
A settembre, però, Ghirardi era tornato al timone: la bufera sembrava passata e il Parma pareva in grado di poter affrontare con fiducia la nuova stagione. In realtà non è stato così, visto che a dicembre si è verificato un altro ritardo nei pagamenti (di stipendi e quote Irpef). Di conseguenza i gialloblu sono stati penalizzati in classifica e Ghirardi ha completato la cessione della società a una non meglio precisata cordata, il cui capo-fila sarebbe dovuto essere il magnate albanese Rezart Taçi. 
 Tommaso Ghirardi  

 Tommaso Ghirardi  

 
Dopo qualche speranza (concretizzata dagli acquisti di Varela e Rodriguez nel mercato di gennaio), il baratro: gli uomini di Taçi hanno abbandonato la nave gialloblu ed è entrato in scena Giampietro Manenti. 
 
Il resto è cronaca: i bonifici promessi dall’imprenditore lombardo non arrivano, il sindaco di Parma, dopo un faccia a faccia, definisce il nuovo proprietario del club “non credibile” e la squadra salta due partite (rinviate a data da destinarsi). 
 
Tutta la ‘macchina Parma’ non è pagata da mesi e, sicuramente, le ‘maestranze’ della società ducale stanno soffrendo. Diversa la posizione della prima squadra: chi ha potuto ha abbandonato la nave (Cassano e Felipe hanno rescisso, Paletta è passato quasi gratis al Milan) gli altri, guidati da Capitan Lucarelli, sono rimasti, sbandierando orgoglio e dignità ma, di fatto, lamentando le scarse tutele della Lega Calcio e imponendo il rinvio di Genoa-Parma (paventando lo sciopero). Nel frattempo, le installazioni sportive di Collecchio sono state pignorate e alle porte sembra esserci il fallimento della società.
 
CONTROLLI E FUTURO – Difficile dire cosa avrebbe dovuto e potuto fare la Lega Calcio. Alla fine, il Parma è comunque una società privata, che deve onorare le proprie responsabilità di fronte al normale rischio di impresa. Quello che fa rumore, è che il probabile fallimento arrivi a stagione in corso, rischiando di falsare lo svolgimento del campionato. 
 
A questo proposito, è difficile prevedere cosa avverrà nell’immediato futuro. Le autorità del calcio prendono tempo: Parma-Udinese e Genoa-Parma sono state rinviate, non decise a tavolino. Si lavora per cercare una soluzione, per provare a tenere ‘in campo’ il Parma, almeno fino a fine stagione. Certo è che, con il passare dei giorni, l’ipotesi del fallimento pare sempre più probabile. 
 
Comunque vada, sarà un’altra sconfitta per il nostro calcio, un calcio che dimostra sempre più l’inefficacia delle ‘vecchie logiche’ di palazzo, che lo hanno condotto all’odierna ingovernabilità. 
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