(Ph Museo Horne - Firenze. Courtesy Fondazione CR Firenze)

Fino al 30 Luglio 2019 il Museo Horne di Firenze ospita la mostra “Souvenir d’Italie“ un omaggio al Bel Paese che con i suoi suggestivi scenari naturali e urbani ha ispirato nel corso dei secoli molti artisti.

Ventidue disegni realizzati tra il Cinquecento e l’Ottocento, che narrano di viaggi e soggiorni, evocano incontri e dialoghi, rimandano a quanti hanno eletto l’Italia a seconda patria, come il francese Claude Lorrain, e a quanti ne hanno reso ancor più forte il richiamo attraverso la propria arte, come il veneziano Francesco Guardi.

Questi maestri,  stranieri e non, attraverso vedute, capricci e paesaggi, hanno contribuito a creare e a diffondere un’idea dell’Italia, ancora oggi presente nell’immaginario collettivo.

Un motivo in più per scoprire il Museo Horne: situato nell’omonimo palazzo nel quartiere di Santa Croce a Firenze, questo museo deve il nome  all’inglese Herbert Percy Horne che acquista Palazzo Corsi, in via de’ Benci, con l’intento di dare una adeguata cornice alla propria collezione di dipinti, sculture, disegni e arredi, così da ricreare l’atmosfera e gli ambienti di una dimora rinascimentale.

Ancora oggi il Museo Horne si presenta ai visitatori così come lo ha voluto il collezionista inglese: un raffinato scrigno di capolavori di pittura e scultura  ma anche e soprattutto una casa, arredata con pezzi pregiati dal Duecento al Seicento.

Un po’ di storia

Il  Museo della Fondazione Horne trae la sua origine dalla volontà testamentaria di Herbert Percy Horne ed è costituito da una ricca raccolta di opere d´arte lasciata allo Stato Italiano insieme al palazzo in cui essa è contenuta.

Herbert Horne nato a Londra nel 1864, architetto e uomo di molteplici interessi nel campo dell´arte, dalla letteratura alla musica, fissò definitivamente la sua dimora a Firenze verso la fine dell´Ottocento, iniziando così la sua attività di collezionista e di studioso. Il suo saggio sul Botticelli è tuttora un testo di eccezionale interesse.

Nel 1911 Herbert Horne acquistò il palazzo in via dei Benci, completamente ristrutturato, come sembra, da Simone del Pollaiolo detto il Cronaca verso la fine del Quattrocento probabilmente in seguito al passaggio di proprietà dalla famiglia Alberti a quella dei Corsi, tintori di stoffe. Le linee principali architettoniche del palazzo con le due facciate a tre ordini sono accentuate dalla vivace presenza del bugnato che profila porte e finestre e sottolinea lo spigolo dell´edificio.

Attraverso il cortile interno che ha un portico a tre arcate solo su di un lato, si accede al vano sotterraneo che serviva ai Corsi per la lavatura dei tessuti.

Herbert Horne si dedicò con grandissima cura al restauro del suo “palagetto” nell´intento di creare non un museo, ma un esempio di dimora signorile del Rinascimento.

L’arredamento delle sale fu portato a termine dopo la sua morte, avvenuta nel 1916, dal Conte Carlo Gamba e dal Soprintendente alle Gallerie Giovanni Poggi secondo i criteri impartiti loro da Herbert Horne. La collezione si compone di una preziosissima raccolta di pitture, sculture, ceramiche, oggetti di oreficeria e di vario uso, mobili, placchette, sigilli e stoffe tutto o per la massima databile al Tre, Quattro e Cinquecento. Ciò che costituisce una delle prerogative essenziali della collezione Horne è l´incredibile varietà di opere e di oggetti che convivono in assoluta coerenza e armonia con l´ambiente espositivo.

Di notevolissimo interesse sono, inoltre, il fondo dei disegni e delle stampe dal Cinquecento all’Ottocento, il prezioso archivio e la ricca biblioteca che non poteva mancare nell’ideale ricostruzione voluta da Herbert Horne del palazzo di un colto e benestante signore del Rinascimento.


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