Guido Santi e Tina Mascara sono due registi di evidenti origini italiane, residenti a Los Angeles, autori del documentario “Monk with a camera”, in uscita nelle sale cinematografiche americane e di Taiwan, Australia e India.
Il film racconta la storia di un uomo che non ha avuto paura di impegnarsi in un percorso diverso – hanno dichiarato Guido Santi e Tina Mascara – che, in questo percorso, trova una ragione in più per portare avanti il suo lavoro di artista. È un racconto sul legame profondo tra Oriente e Occidente, su come trovare un punto di equilibrio in un mondo sempre più instabile, per aiutarci a capire meglio noi stessi e il tempo in cui viviamo.
Presentato in anteprima all’International Documentary Film Festival di Amsterdam (Idfa 2013) “Monk with a Camera: The Life and Journey of Nicholas Vreeland” ha già fatto il giro del mondo: Taiwan, Nuova Zelanda, India e Israele.
Il 21 novembre di quest’anno l’Elinor Bunin Munroe Film Center di New York ha ospitato la prima statunitense per poi essere programmato al Cinema Village e, dal 12 al 18 dicembre, nello storico Laemmle’s Royal Theatre di Los Angeles.
Il filmato, della durata di 90 minuti, racconta la storia di Nicholas “Nicky” Vreeland, figlio di un ambasciatore e nipote della mitica direttrice di Vogue Diane Vreeland.
Nicky è stato per molti anni un importante fotografo del jet-set e del mondo della moda (allievo e assistente di Irving Penn e Richard Avedon), diventato il primo abate occidentale a condurre un monastero buddista in Tibet. Questo cambiamento di vita è avvenuto dopo che ha incontrato il venerabile maestro buddhista Khyongla Rato Rinpoche, fondatore del Tibet Center in New York e avere studiato con lui per numerosi anni.
L’importante fotografo ha abbandonato i privilegi della mondanità e del successo per seguire l’ideale buddista e trasferirsi in India. Quando il Dalai Lama l’ha nominato abate del monastero di Rato Dratsang, gli disse: “Il tuo compito è di colmare la tradizione tibetana e il mondo occidentale”. La mostra itinerante, con le fotografie in bianco e nero realizzata dallo stesso Vreeland, ha fatto proprio questo, riuscendo a raccogliere 500.000 dollari, utilizzati per la ristrutturazione della sede indiana di Rato Dratsang.
Il monastero è stato ricostruito grazie all’abilità di Nicholas, ritornato a impugnare la macchina fotografica dopo 28 anni, soltanto con l’obiettivo di contribuire a questa nobile causa.
Il documentario consente di conoscere Nicky e il suo straordinario viaggio spirituale, restando dietro la tenda del buddismo tibetano ed entrando nel cuore e nella mente di un uomo. Osservandolo si arriva a capire il lento percorso che l’ha portato lontano da una vita di successo, apparentemente già impostata, per abbracciarne un’altra completamente diversa, attraversando quindi il paradosso tra fama e umiltà.
Nel documentario, diretto da Guido Santi e da Tina Mascara, questa grande storia è raccontata con il contributo di personaggi come il Dalai Lama e l’attore Richard Gere. La colonna sonora è stata composta da Pivio e Aldo De Scalzi, che si sono ispirati al minimalismo americano degli anni ‘70 e in particolare a maestri come Steve Reich e Philip Glass.
Nella realizzazione delle musiche Pivio e Aldo De Scalzi hanno aderito pienamente ai contenuti spirituali del film, basandosi su strumenti quali marimba, piano, xilophono, chitarre e un quartetto d’archi eseguito dallo Gnu Quartet, un gruppo musicale composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello). Non mancano i riferimenti alle musiche devozionali dei luoghi in cui il buddhismo è più praticato.
Guido Santi è un regista e produttore nato in Italia, vive e lavora a Los Angeles, dove è insegnate di “Estetica e storia del cinema” presso il College of the Canyons a Santa Clarita. Santi ha realizzato il film “Mandala: The journey of a dancer” (2002) e, con la moglie Tina Mascara, il documentario “Chris & Don. A love story” del 2007, sulla vita dello scrittore Christopher Isherwood e del pittore californiano Don Bachardy.
Santi ha lavorato in Italia scrivendo e dirigendo cortometraggi, inoltre, ha collaborato per quattro anni con il progetto/scuola “Ipotesi Cinema”, il laboratorio fondato da Ermanno Olmi e Paolo Valmarana nel 1982 a Bassano del Grappa. In seguito ha conseguito un Master in produzione cinematografica all’University of Southern California e ha prodotto special televisivi e documentari. Con Tina Mascara ha fondato la società Asphalt Stars Productions, con sede a Los Angeles.
Tina Mascara è una regista e produttrice americana, nata nel West Virginia, che ha studiato giornalismo e fotografia all’Istituto d’Arte di Pittsburg e si è laureata in Film Program al Los Angeles City College. Tina ha prodotto e diretto due film: “Jacklight” nel 2000 e “Asphalt stars” nel 2002.
Il documentario “Chris & Don”, realizzato insieme al marito, è considerato un cult, di cui Kirk Honeycutt, sul “The Hollywood Reporter”, ha scritto: “Mascara and Santi are superb filmmakers, fully alive in their terrific film … to all the undercurrents of art, social class, sexual orientation, challenging relationships and, most especially, the touching love story at the heart of their film”.