Azzurri, missione  compiuta. Con la difficile vittoria sulla Bulgaria, che in più di un’occasione ha messo in seria difficoltà la difesa azzurra, l’Italia di Cesare Prandelli stacca tre quarti del biglietto per i Mondiali brasiliani della prossima estate. Ma la fatica patita per battere i balcanici, ritardo di preparazione a parte, deve fare da monito a un’Italia pur orfana (per squalifica) di Osvaldo e Balotelli.
 
Il match di Palermo ha evidenziato come si possa fare a meno dei grandi bomber, ma se non c’è energia per la corsa, l’unica cosa da fare è affidarsi a san Gigi Buffon. 
 
Il portierone di Carrara, ormai prossimo a festeggiare 20 anni di Nazionale (l’esordio nel 1993 con l’under 16) con almeno tre interventi decisivi ha salvato il risultato, fissato sull’1-0 grazie a un bel colpo di testa di Alberto Gilardino su cross di Antonio Candreva. Certo, che Buffon salvi il risultato non è una novità, ma quando il migliore in campo è il portiere c’è sempre da preoccuparsi.
 Sblocca la partita il gol di Gilardino

 Sblocca la partita il gol di Gilardino

 
Altro campanello d’allarme per gli infortuni. Con la Bulgaria Antonelli e Abate hanno ceduto prima del limite, per incidenti dovuti a difficoltà atletiche. Il calendario delle nazionali è contingentato in alcune settimane particolari per non ostacolare gli impegni delle squadre di club, ma in casi come questi la differenza di preparazione tra nazioni che hanno calendari completamente differenti si sente, e rischia di compromettere la stagione di giocatori importanti.
 
La stentata vittoria con la Bulgaria vale comunque doppio grazie al contemporaneo stop della Repubblica Ceca, terza, che all’ultimo minuto ha perso in casa con l’Armenia, mentre la Danimarca a La Valletta patisce molto più del dovuto per superare Malta. Sette punti sulla Bulgaria e otto su cechi, armeni e danesi a tre gare al termine del girone, consentono di essere molto ottimisti sul futuro mondiale degli azzurri, che in caso di vittoria con i cechi nella gara di questa settimana a Torino potrebbero chiudere con largo anticipo la pratica qualificazione.
 
Per quanto riguarda gli altri gironi, vincono Spagna (2-0 in Finlandia che permette alle furie rosse di staccare la Francia che non va oltre lo 0-0 in Georgia), Germania (3-0 ai cugini austriaci) e Inghilterra, che ne fa 4 alla Moldova. Unica a stentare tra le grandi l’Olanda, che pareggia solo all’ultimo secondo contro l’Estonia. Entro la metà di ottobre il quadro sarà completo, in attesa dei sorteggi della fase finale che si terranno a dicembre a Salvador de Bahia.
 
Fase finale dei Mondiali che potrebbe segnare l’addio alla Nazionale per Cesare Prandelli: nonostante l’ottimo lavoro fatto negli ultimi tre anni (un secondo posto agli Europei in Polonia e Ucraina e un terzo alla Confederations Cup lo scorso luglio), il feeling con la Federazione sembra essersi logorato.
 
Considerata l’assoluta onestà del tecnico di Orzinuovi, è lecito pensare che il piano di rilancio della squadra, improntato su programmi a lungo termine sui giovani, stia incontrando resistenze importanti a livello organizzativo. Del resto, le dimissioni di Roberto Baggio dal coordinamento delle squadre nazionali, in aperta polemica con la gestione Abete, avevano già fatto sorgere qualche dubbio.
 
La speranza è che, nel frattempo, ci sia non solo un chiarimento ma anche un cambiamento di prospettiva da parte della Federazione: lo sport è un patrimonio di qualunque nazione, e per l’Italia il calcio lo è ancora di più. Per questo speriamo che chi di dovere anteponga, per una volta, gli interessi del movimento a quelli del portafogli.
 

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