La sconfitta di Marassi contro il Genoa segna un’altra dolorosa battuta d’arresto per il Milan di Filippo Inzaghi: dopo la buona prova contro l’Udinese i rossoneri erano chiamati a delle conferme contro il lanciatissimo Grifone, in un vero scontro di alta classifica.
 
Invece, non solo il Genoa ha vinto, ma per quanto il gol partita sia arrivato in modo piuttosto fortuito, ha controllato la gara per quasi 90’. Miglior condizione fisica, maggior qualità degli interpreti e soprattutto soluzioni tattiche più funzionali e precise: il Genoa ha soverchiato il Milan un po’ sotto tutti i punti di vista ‘strutturali’.
 Giacomo Bonaventura centrocampista del Milan 

 Giacomo Bonaventura centrocampista del Milan 

 
Poco importa, poi, se la squadra di Inzaghi abbia avuto più occasioni  ‘pulite’ per segnare.
Per il Milan, questa, quasi certamente, non potrà essere una stagione vincente. E allora, cosa dovrebbe chiedere un tifoso rossonero a Inzaghi & co.?
 
Questa dovrebbe essere un’annata di vera ricostruzione: il Milan dovrebbe cercare soluzioni tattiche e di gioco solide e vincenti da cui ripartire, con una rosa costruita di conseguenza, l’anno prossimo. Inzaghi, invece di insistere solo sul 4-3-3 che, dopo le prime giornate, ha perso in efficacia e non ha più avuto gli automatismi necessari, dovrebbe sperimentare maggiormente, anche a costo di perdere qualche partita in più.
 
Ma invece non può farlo: se ci fossero troppe sconfitte, conservare il posto di lavoro per lui sarebbe quasi certamente impossibile. Ecco allora il Milan continuare a battere strade già provate e non più efficaci, cercando di ridurre i rischi e di massimizzare il risultato. Ma le cose non funzionano, anche per via di un organico estremamente sbilanciato. 
 
Quanti giocatori offensivi ha il Milan? Almeno Sette (più Bonaventura che per essere fatto giocare, è stato retrocesso in mediana, perdendone così molto dell’estro creativo) di cui nessuno sembra realmente decisivo. La continua rotazione degli interpreti sta togliendo certezze un po’ a tutti.
 
Paradossalmente, la sensazione è che il buon avvio di stagione sia stato addirittura deleterio per i rossoneri: il Milan è parso migliore di quanto non fosse e ha ‘cristallizzato’ il proprio modo di giocare, pensando più a fare risultato, che a costruire un gioco propositivo ed efficace. E così, rapidamente, i nodi sono venuti al pettine: persa un po’ di brillantezza fisica e terminato lo ‘stato di grazia’ di alcuni giocatori, i rossoneri, privi di un vero piano tattico, si sono ‘arenati’. Basta predisporre squadre ‘fresche’ e organizzate, per mandare in crisi Menez e compagni.
 
Il vero problema del Milan, straordinariamente evidenziato anche nella gara contro il Genoa, è proprio l’assenza di soluzioni tattiche sicure ed affidabili, a cui ricorrere nei momenti di difficoltà o contro avversari ben disposti in campo. Qui latita colpevolmente Inzaghi, che non sembra più in grado di ideare (provare?) dei piani di gioco che vadano oltre gli individualismi (soprattutto di Menez). Per rendere questa annata non inutile, il Milan dovrebbe semplicemente provare a… giocare. Ma non c’è più tempo da perdere. 
 
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