Per la prima volta dalla sua fondazione, la White House Historical Association, organizzazione non-profit fondata nel 1961 da Jacqueline Kennedy, ha dedicato un’intera giornata di conferenze all’influenza che un paese straniero ha esercitato sulla Casa Bianca. Il simposio, dal titolo “Italy in the White House: a Conversation on Historical Perspectives” ha visto riuniti alcuni dei maggiori esperti in materia nella sede dell’associazione, la Stephen Decatur House a Washington. 
 
L’evento è il primo di una serie di tre appuntamenti che da qui al 2018 si concentreranno sui rapporti tra Casa Bianca e paesi stranieri. Il simposio è organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Washington e con la National Italian American Foundation.
 
Dalle relazioni tra gli intellettuali italiani del Risorgimento e i padri fondatori americani all’influenza sull’architettura esercitata da Palladio. Dalla musica all’arte, passando per i menu dei pranzi ufficiali ospitati dai presidenti americani, il seminario ha offerto una panoramica con tantissimi spunti sui più di due secoli di storia a tutti i livelli tra l’Italia e gli Stati Uniti.
“Quanti sanno dell’amicizia che legava Gaetano Filangieri a Benjamin Franklin, o del fatto che dobbiamo al toscano Filippo Mazzei, amico di Thomas Jefferson, la celebre massima “all men are created equal”, enunciata nella Dichiarazione d’Indipendenza americana?”. 
 
Il nuovo Ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio, ha spiegato che “il simposio rappresenta per noi Italiani un grande privilegio ma soprattutto un’eccellente opportunità per approfondire una lunga e per molti versi sorprendente storia di interazioni tra il nostro Paese e gli Stati Uniti”. “Non potevo desiderare modo migliore per cominciare la mia missione qui a Washington: è un onore che l’Italia sia il primo tra i tre Paesi selezionati dalla White House Historical Association”.

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