Mirafiori Lunapark, opera prima di Stefano Di Polito è un piccolo caso nel panorama del cinema italiano: rimasto in programmazione a Torino per 7 settimane consecutive con oltre 8mila spettatori, è una “favola sociale” che sta percorrendo l’Italia con un Tour Civico che prevede incontri a sostegno di esperienze di resistenza sociale. 
 
A Roma ogni proiezione è stata accompagnata da un dibattito attorno a un tema collegato al film: lavoro, legalità, ambiente, immigrazione a cui ha partecipato il cast composto da Alessandro Haber, Antonio Catania, Giorgio Colangeli, Pietro Delle Piane, Mimmo Calopresti 
e lo stesso regista, Stefano Di Polito.
 
L’idea nasce dall’esperienza diretta del regista già autore del saggio “C’è chi dice no” sulla cittadinanza attiva. Prodotto da Mimmo Calopresti e Eileen Tasca per Alien Films, in collaborazione con Rai Cinema, Film Commission Torino Piemonte e Ministero dei Beni Culturali, Mirafiori Lunapark racconta in modo poetico il sogno di tre ex pensionati Fiat di trasformare la loro vecchia fabbrica abbandonata in un lunapark per trasferire ai loro nipoti il ricordo di un’epoca di grandi lotte sociali. 
 
“Ho deciso di portare Mirafiori Lunapark in tutta Italia. In ogni sala – ha detto il regista – ho ospitato rappresentanti di associazioni, movimenti e forme di resistenza locale. L’ho fatto perché nel film racconto il bisogno di riprenderci il nostro avvenire, di rioccuparci di noi attraverso l’impegno sociale e perchè provengo dall’associazionismo”.

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