“Immaginate di entrare in un centro artistico con finalità terapeutiche.  La vostra scelta ricade sulla danza. La sala gremita, il disagio che troneggia sui volti  e la musica che si accende  –  bisogna solo spostarsi al suo ritmo e seguire i semplici passi dell’istruttore che conduce la lezione. Si respira libertà e sollievo, ci si sente bene e non si avverte la sensazione di curarsi danzando”.
 
Annalisa Rinetti è un web designer di professione, appassionata di arte e sport, amante della vita e dispensatrice di sorrisi. Dopo otto mesi di volontariato in un centro artistico di riabilitazione, il 15 novembre del 2014 matura l’idea di Lasting Impressions, un’organizzazione non profit che cura i bambini abusati e maltrattati attraverso l’arte e il gioco unitamente alla terapia. 
 
Può dirci qualcosa di più su Lasting Impressions?
Dopo aver lavorato per sette anni per un sito web dedicato all’intrattenimento (si legga gossip), mi sono resa conto che il mio ruolo all’interno della società era tutt’altro che edificante. Decisi quindi di cambiare rotta: il mondo era pieno di artisti che aiutavano le persone insegnando loro il proprio mestiere, ma di rado questo era associato a un processo di guarigione. La missione di Lasting Impressions è nata quindi dall’esigenza di  combinare la gioia e la libertà del processo creativo con gli aspetti catartici e terapeutici dell’espressione artistica.
 
… per cui ha usato i colori, l’intrattenimento e la terapia come strumenti di guarigione.
Il cervello degli esseri umani è dotato di un emisfero destro e di uno sinistro, ciò significa che ognuno ha in sé un livello di creatività e la creatività deriva dalle emozioni. È quindi un dato di fatto che il nostro subconscio è più attivo quando siamo creativi che quando cerchiamo di dare un senso alle cose. E la terapia artistica si fonda su questo principio –  i colori, i movimenti, le parole e i suoni,  sono facilmente analizzabili  da un esperto che può lavorare di conseguenza  sul processo di guarigione.
 
Ora, immaginate di essere un bambino ed essere stato abusato. Siete seduti nell’ufficio di un terapeuta ed è necessario spiegargli cosa è successo. Con ogni probabilità vi sentireste a disagio perché non sareste in grado neanche di cominciare a parlare.  Poi seguirà il rifiuto di voler rivivere il tragico evento, e successivamente la confusione, lo sconforto di dover confidare le proprie emozioni a un perfetto sconosciuto. E i pensieri negativi continueranno ad accumularsi nella mente – uno scenario simile, con diverse sfumature, può rapportarsi a una qualsiasi vittima di abusi  il cui  processo di guarigione assume i contorni di  una lotta, a volte più grande del trauma in sé.  
 
 Dove ha intenzione di operare?
Siamo ancora nuovi nel settore e abbiamo bisogno di molti fondi, per cui ci appoggeremo inizialmente a organizzazioni già strutturate. Ma l’idea è quella di aprire un centro d’arte nelle  aree socialmente più svantaggiate di Los Angeles (South Central, Compton, Watts, Van Nuys, Panorama City e simili).
 
Ci descriva i suoi obiettivi a breve e lungo termine.
Il progetto di apertura verrà inaugurato nei prossimi mesi in un centro di riabilitazione di Sun Valley  e sarà rivolto per lo più a ragazze dai 18 ai 24 anni. L’obiettivo principale è quello di avviare diverse forme d’arte  per un periodo di 12 settimane e raccogliere nel frattempo fondi sufficienti per rendere permanente il programma.  Successivamente, saremo in grado di estendere le nostre proposte ad altre organizzazioni  –  case di transizione per donne maltrattate e i loro figli, case-famiglia e centri per il superamento di traumi.
 
Chi sono gli esperti che parteciperanno al programma?
Gli art therapist  sono specialisti qualificati che sono in grado di  curare i pazienti  attraverso percorsi alternativi. In alcuni casi possono aver bisogno di collaborare con terapisti tradizionali, la cui intesa individua in modo determinante il risultato positivo dei trattamenti.  È necessario quindi trovare professionisti addestrati all’ arte, la danza, la musica, il teatro e la poesia. Ciascuna di queste discipline ha anche una propria associazione nazionale dalla quale pensiamo di attingere programmi che in qualche modo assicurino un impatto più durevole ed efficace sui pazienti.
Aspiriamo poi a organizzare recital, mostre ed eventi correlati all’arte, per sensibilizzare alla causa, ma soprattutto  per ridare dignità alle vittime e risollevare loro gli animi – uno dei sottoprodotti dell’abuso è senza dubbio la perdita di autostima e la mancanza di una volontà produttiva.
 
Come è possibile sostenere la fondazione?
Chi intende donare può farlo andando sul nostro sito web www.lastingimpressionscenter.org –  o inviando un assegno a  * Lasting Impressions – 1750 Camino Palmero S. # 338. Los Angeles, CA 90046.

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