Si tiene ad Avellino fino al 5 settembre la 39ma edizione del Festival Internazionale del Cinema Laceno d’Oro, fondato nel 1959 da Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, con il nome tutelare di Pier Paolo Pasolini e ora diretto da Antonio Spagnuolo, presidente del Circolo Immaginazione, con la collaborazione di Leonardo Lardieri, Sergio Sozzo e Aldo Spiniello, caporedattori di Sentieri Selvaggi.
Il festival si è aperto con un incontro eccezionale: il regista cinese Jia Zhang-Ke, già vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia con il film Still Life e l’attrice Zhao Tao, protagonista del film di Andrea Segre, Io sono Li, per cui ha ricevuto il David di Donatello come miglior attrice protagonista presentano il loro ultimo film Il tocco del peccato – A touch of sin, definito da Le Monde “il più bel film cinese di tutti i tempi”.
Durante la serata, il regista cinese ha ricevuto il Camillo Marino alla carriera e il giorno seguente, ha introdotto la proiezione di Accattone, esordio cinematografico di Pier Paolo Pasolini e presentato il proprio film Pickpocket. Il regista ha tenuto anche una masterclass aperta al pubblico in cui si è raccontato a 360 gradi.
“Questa edizione del festival – sottolinea il direttore artistico – segna la volontà di rilanciare il Laceno d’Oro nel panorama delle rassegne cinematografiche nazionali e internazionali di qualità, attirando non solo il grande pubblico, ma avvicinandosi in maniera trasversale a target e generazioni diverse”.
IL FESTIVAL - Cinque anteprime nazionali, ventiquattro incontri con autori, attori e produttori, ma anche retrospettive, cortometraggi, documentari, performance, workshop, due mostre speciali che si dipanano in undici diverse location tra le città di Avellino, Atripalda e Mercogliano. Quindi, un omaggio all’underground italiano e una sezione interamente dedicata ai documentari che raccontano il lavoro.
Ormai considerato uno dei Grandi Eventi del cartellone campano per l’estate, il Laceno d‘Oro è tra le più storiche e importanti manifestazioni dedicate al cinema di ricerca in Italia.
Sette le sezioni del Festival, oltre alla retrospettiva dedicata al regista Jia Zhang-Ke, anche la sezione delle Nuove Visioni, cuore del festival sulla grande produzione indipendente italiana e straniera.
Tra le più importanti novità di questa edizione, i 22 incontri di Visti da vicino, con autori, attori, produttori e registi che dialogano con il pubblico degli spettatori in occasione delle proiezioni.
Non di solo “cinema del reale” si parla: da non perdere la sezione Post Cinema & Digital Video, con performance e sperimentazioni che danno spazio alla dimensione multimediale del cinema al tempo delle neo-tecnologie.
Da segnalare, inoltre, lo speciale su Elvira Notari, campana di Salerno, che fu la prima donna regista italiana e una delle prime della storia del cinema mondiale, alla quale il Festival rende doveroso omaggio con una mostra-rassegna.
Tanti, infine, gli eventi paralleli come contest, mostre e concerti che completano un’offerta di primo livello nel panorama campano e non solo.
LE PROIEZIONI - Tra le varie offerte uniche del festival, dall’1 al 5 settembre il regista Daniele Gaglianone terrà presso la Casina del Principe di Avellino un workshop di “Sceneggiatura e Regia”. Edoardo Winspeare presenta il suo ultimo, premiatissimo film, In grazia di Dio, mentre la scuola è al centro del film La mia classe, di Daniele Gaglianone, interpretato da Valerio Mastandrea. Il regista francese Martin Provost presenta a Mercogliano (3 settembre) il suo Violette. Numerosi i registi, attori e produttori ospiti del festival, che presentano al pubblico i propri lavori, da Fabio Mollo regista di Il sud è niente a Federico Di Cicilia che presenta L’ultimo goal.
Presso la Chiesa di S.Nicola di Atripalda, il regista Alessandro Rak presentera’ il suo L’arte della felicità, mentre i registi Claudio Casazza e Luca Ferri presentano il loro Habitat [Piavoli]. Guido Lombardi e il produttore Gaetano Di Vaio presentano Take five, mentre il giovane Sebastiano Riso presenta al pubblico Più buio di mezzanotte. Quindi, Luca Bellino e Silvia Luzi (per L’arte della guerra), Cyop & Kaf (per Il segreto), Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller (per Polvere – Il grande processo dell’amianto). Sono stati poi proiettati quattro cortometraggi diretti da Antonello Matarazzo, videomaker di Avellino e autore della sigla del festival.
ANTEPRIME – Tra le anteprime nazionali, la proiezione di Se chiudo gli occhi non sono più qui, interpretato da Beppe Fiorello e diretto da Vittorio Moroni, presente alla proiezione. Sempre presso il Carcere Borbonico l’inaugurazione delle mostre sul Laceno d’Oro e su Elvira Notari. Poi il documentario Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno. Poi sono stati proiettati: Piccola patria di Alessandro Rossetto, e del regista Davide Manuli La leggenda di Kaspar Hauser, interpretato tra gli altri da Vincent Gallo e Claudia Gerini. Quindi, il documentario vincitore dell’ultimo Festival del cinema di Roma, Tir, di Alberto Fasulo.
EVENTI - Il Laceno d’Oro sarà occasione di dibattiti e tavole rotonde, come quella a cura di Paolo Speranza (Quaderni di Cinemasud) dal titolo “Il cinema dimenticato di Elvira Notari”, che si avvale della presentazione del documentario “Elvira” e del libro su Elvira Notari edito da Quaderni di Cinemasud.
Numerosi gli omaggi alla regista: dalla proiezione con sonorizzazione di ‘È piccerella’ a cura del compositore Giosi Cincotti alla proiezione sonorizzata di ‘A Santanotte, a cura del compositore Rocco De Rosa. Altro concerto da non perdere, la proiezione e risonorizzazione in chiave elettronica di “The lodger” di Alfred Hitchcock, con le musiche di AV-K. Spazio anche alla danza con “Brevi dialoghi : azione performativa/immagine”, con il coordinamento coreografico di Hilde Grella, con Martina Ferrante e Michela Tartaglia, allieve del Triennio Tecnico-Compositivo dell’Accademia Nazionale di Danza presso il Teatro Gesualdo.
Altro evento unico “El hombre invisible. Omaggio a William Borroughs per il centenario della nascita”, a cura di Alfonso Amendola. Racconto memoriale e performance-reading con risonorizzazione dei film scritti da William S. Burroughs e diretti da Antony Balch: “The Cut-Ups” (1966); “William Buys a Parrot” (1963); “Bill and Tony” (1972) e “Towers open fire” (1963). Quindi la performance visivo-sonora dal titolo Il cinema espanso, a cura delle Cellule d’intervention Metamkine.
Il primo settembre a Mercogliano si tiene la tavola rotonda a cura di Vittoria Troisi (Centrodonna) dal titolo “Cinema e realtà: i nuovi possibili”, alla presenza e con gli interventi di Edoardo Winspeare, Daniele Gaglianone, Sergio Sozzo, Marina Brancato, Alfonso Amendola, Franco Festa e Paolo Speranza. Per chiudere, omaggio di rilievo, il 4 settembre, dedicato al regista Giuseppe De Santis, con l’incontro con Gordana Miletic De Santis, Ettore De Conciliis e Virginio Palazzo.
CONTEST – Giocando sulla tradizionale denominazione di Festival del cinema neorealistico, e rinnovandola, il Laceno d’Oro presenta “Gli occhi sulla città”, contest dedicato a cortometraggi che raccontino lo sguardo sulla città, attraverso le trasformazioni tecnologiche, le nuove connessioni che modificano distanze e rapporti umani. Opere di ogni genere e nazionalità che riflettono e ripensano gli spazi urbani, raccontando aspetti del passato, del presente ma anche del futuro, rendendo la città non solo un luogo fisico, ma anche un “personaggio delle storie”.