‘La Quinta luce’ della pittura boema illumina Firenze con una prima mondiale

A Firenze, al Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi, una prima mondiale: la mostra di dipinti del pittore boemo Vlastimil Kosvanec.
 
Ritrattista, illustratore e pittore, un uomo passionale e impulsivo che ha vissuto a Praga dal 1887 al 1961 attraverso guerre, amori, impegno politico, fama e successo, ma anche censura e prigione. 
 
Una vita di intense emozioni quella dell’artista, ripercorsa in 36 opere esposte fino all’11 novembre.
 
Cinque “stanze” del museo fiorentino danno forma alla “Quinta luce” del pittore, un viaggio cronologico tra le tappe fondamentali della vita artistica, dai primi del ‘900 fino agli anni ‘50, per scoprire un linguaggio figurativo particolarissimo, che s’inserisce nella tradizione ottocentesca francese e si allarga al Post-Impressionismo e al Simbolismo.
 
La fecondità del mito, la nostalgia della bellezza, la luce e i colori mediterranei, il manifestarsi di un energico vitalismo, la solare felicità della natura sono tra i temi del messaggio di Košvanec. 
 
A rendere più preziose le opere la presenza di donne-dee, ninfe moderne e naturali, bagnanti che incarnano la gioia di vivere, portatrici delle suggestioni della Belle Époque e dell’Art Nouveau in cui perfino la cornice diventa parte integrante del dipinto.  
 
Le composizioni, pensate come un fregio o un ciclo, rinnovano l’insegnamento accademico e la pittura en plein air di Monet, Renoir o Cezanne, dando avvio alle sperimentazioni sulla luce, sul colore, sulla materia che si dissolve nello spazio e nel tempo.
 
Pennellate intense imprimono sulla tela plurime sfaccetature cromatiche e le rievocazioni impressioniste sono il punto di partenza per una sensibilità sanguigna, memore, portatrice di dolori e passioni indimenticate. 
 
L’esposizione fiorentina nasce dopo l’apertura di una permanente dedicata a Košvanec nel Palazzo Martinengo di Villagana a Sud di Brescia.
 
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