Si è svolta a Vancouver la VI edizione dell’“Italian Film Festival”, iniziativa promossa all’interno del programma culturale invernale del Consolato Generale d’Italia per valorizzare il cinema italiano.
L’edizione del 2019 si è caratterizzata per la proiezione di 22 pellicole diverse (tra film e documentari) di produzione (o co-produzione) italiana o straniera ma con tema italiano.

Tra i film proiettati se ne contano ben 13 di produzione recente: “L’uomo che comprò la luna” – film di apertura del Festival – di Paolo Zucca, “Guarda in alto” di Fulvio Risuleo, “La terra dell’abbastanza” dei fratelli D’Innocenzo e con Max Tortora, “Resina” di Renzo Carbonera, “Come un gatto in tangenziale” di Riccardo Milani e con Paola Cortellesi, Antonio Albanese e Claudio Amendola, la prima mondiale di “V6A” di Ruggero Romani, “Tutti a casa” di Lise Birk Pedersen, “Cinecittà Babilonia” di Marco Spagnoli, “L’ospite” di Duccio Chiarini, “Sono tornato” di Massimo Popolizio e Frank Matano, “Walking on Water” di Andrey Paounov e con protagonista Christo e la sua arte, “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino e con un cast d’eccezione tra cui Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini e Giulia Michelini.

Meritano una menzione speciale il cortometraggio “Radici” di Alice Gatti e, in chiusura del Festival, il film “La banda Grossi” di Claudio Ripalti, ambedue prime visioni in Nord America. Alla proiezione di questa ultima pellicola ha partecipato anche il regista.
La pellicola di Ripalti è stata inoltre proiettata una seconda volta presso la prestigiosa Università della British Columbia (UBC) con il supporto del Dipartimento di studi francesi, ispanici ed italiani e l’Associazione studentesca italiana presso UBC (ITASA). Dopo entrambe le proiezioni, il regista ha risposto alle molte domande dei presenti a dimostrazione dell’apprezzamento del pubblico per la pellicola.

Da segnalare, inoltre, l’opera del giovanissimo regista Ruggero Romano, da pochi anni trasferitosi a Vancouver, che, con il suo documentario intitolato “V6A” (dal codice postale che a Vancouver identifica la zona di Downtown East Side (Hastings St.), ha saputo rendere mirabilmente la dimensione umana delle problematiche di tale distretto popolato da emarginati e senzatetto.
Tra i classici proposti si ricordano “Allegro non troppo” di Bruno Bozzetto, “Once Upon a Time in America” di Sergio Leone, “I pugni in tasca” di Marco Bellocchio, “Il Conformista” e “La Commare Secca” di Bernando Bertolucci, “Umberto D” di Vittorio De Sica, “Giulietta degli spiriti” di Federico Fellini e “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.

Il pubblico locale e la comunità italiana a Vancouver – riporta il Consolato – hanno fortemente apprezzato i film ed i documentari italiani, tanto da registrarsi un tasso di affluenza molto alto, circa 3000 spettatori. “Il successo di un evento di tale portata rappresenta un elemento di grande visibilità della cultura italiana in Canada Occidentale ed è per questo motivo – conclude il Consolato Generale d’Italia a Vancouver – che intendiamo continuare a rinnovare il nostro sostegno ed il nostro impegno ad eventi di questo tipo”.

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