There is no peace to Italy’s most famous cheese: Parmigiano Reggiano. If counterfeit varieties of it were not enough to alarm producers, in the past couple of years they also had to face the presence of a criminal ring specialized in the theft of luxury food products, tangy parmesan topping the list of their favorite booty. Last week the Italian police finally managed to dismantle one of these gangs, after a year and a half of work.
The gang was responsible for a series of burglaries in the Emilia Romagna region, where they unlawfully got their mitts on 100.000 euro (about 110.000 USD) worth of wines and 80.000 euro (just over 85.000 USD) worth of Parmigiano Reggiano. Balsamic vinegar, another popular – and legally protected – product of Italy was among the criminals’ favorites to steal. One of the last grand thefts took place in Guastalla, where 50.000 euro (almost 54.000 USD) worth of Parmigiano Reggiano was stolen. The goods were deprived of their watermark and sold, even though it is still unclear whether they remained in Italy or entered the international market. Eleven people were arrested, including four tied with organized crime.
The video showing members of the gang rolling huge wheels of Parmigiano Reggiano out of a deposit looks like a cartoon take: yet, it is visual evidence of a crime activity which has been costing to Parmigiano’s producers over 6 million euro (6.5 million USD) since 2015. According to Italian press, almost every cheese maker in the Reggio Emilia and Bologna areas has been victim to a burglary at least once.
Smaller producers are especially targeted because they are often not as well equipped against theft as larger companies. This is a source of potential damage not only to the food industry, but also to Italy’s own precious family-run businesses, for which the loss of a season’s worth of parmesan may translate in the end of the activity.
By 2015, when “Operation Wine and Cheese” was launched by national police, the number of high end food thefts had risen considerably in Emilia Romagna, to the point that night patrols were created to protect farms and police had implemented a stricter stop-and-search policy on vans and lorries in the area, in an attempt to lower risks and unmask culprits. However, the real break in the case came when it was discovered one of the gang members, involved professionally in regional agriculture, acted as an informer for the group.
Experts agree on the fact improving security is a must, but that it has to be done is specific ways: simply adding alarms or videocameras is no longer sufficient, as thieves act in large groups of 10 to 15 people and are able to ransack a deposit within 10 minutes, too short a time for the police to arrive, considering most of these dairy farms are isolated and far from urban centers.
The dismantlement of the Emilian gang is just the beginning of a series of interventions in the region to safeguard Parmigiano Reggiano producers and their products. 9 million euro (over 9.5 million USD) are to be invested in the creation of a structure of about 10.000 square meters, able to contain up to 170.000 wheels of parmesan, 87% of the province of Modena’s production, stacked on more than 85 km of shelves. The project, which is at its initial stages, has been presented by Gema Magazzini Generali, an Emilia Romagna- based society which already owns a smaller cheese caveau in the province of Reggio Emilia, currently home to 230 thousands wheels of parmesan.
Indeed, a new frontier of criminal activity in Italy: luxury food is one of the country’s most relevant sources of income, as well as a symbol of the Made in Italy brand’s excellence all over the world and it is, for this reason, safeguarded and protected by several national and EU standards and denominations, aiming at protecting it from counterfeiting. In the case of theft, however, the product sold is, in all and for all, an original made in Italy, as a consequence much more difficult to trace and to recognize: it is for this reason that preventing burglaries is the best way to protect the country’s food excellence and the livelihood of many small to medium size producers, the very heart and soul of Italy’s food production.
Non c’è pace per il formaggio più famoso d’Italia: il Parmigiano Reggiano. Se le varietà contraffatte non erano abbastanza per allarmare i produttori, negli ultimi due anni questi ultimi hanno anche dovuto affrontare la presenza di un anello criminale specializzato nel furto di prodotti alimentari di lusso, con il saporito Parmigiano in cima all’elenco dei bottini preferiti. La settimana scorsa la polizia italiana è finalmente riuscita a smantellare una di queste bande, dopo un anno e mezzo di lavoro.
La banda era responsabile di una serie di furti con scasso nella regione Emilia Romagna, dove illegalmente mettevano le mani su vini per un valore di 100.000 euro (circa 110.000 USD) e sul Parmigiano Reggiano per un valore di 80.000 euro (poco più di 85.000 USD). L’Aceto balsamico, altro popolare – e legalmente protetto – prodotto italiano era fra i prodotti preferiti dai criminali per i furti. Uno degli ultimi grandi furti è avvenuto a Guastalla, dove 50.000 euro (circa 54.000 USD) di Parmigiano Reggiano sono stati rubati. I beni erano stati privati della loro filigrana e venduti, anche se è ancora poco chiaro se sono rimasti in Italia o sono entrati nel mercato internazionale. Undici persone sono state arrestate, incluso quattro legate al crimine organizzato.
Lo smantellamento della banda emiliana è solo l’inizio di una serie di interventi nella regione per salvaguardare i produttori di Parmigiano Reggiano e i loro prodotti
I video che mostrano i componenti della banda che fanno rotolare le grandi ruote di Parmigiano Reggiano fuori da un deposito, sembrano un cartone animato: tuttavia, è la prova visiva di un’attività illecita che sta costando ai produttori di Parmigiano attorno ai 6 milioni euro (6.5 milioni di USD) dal 2015. Secondo la stampa italiana, quasi ogni produttore di formaggio nelle aree di Reggio Emilia e Bologna è stato vittima, almeno una volta, di un furto con scasso.
Sono presi di mira soprattutto i produttori più piccoli perché spesso non sono ben equipaggiati contro i furti, come le società più grandi. Questa è una fonte di danno potenziale non solo per l’industria alimentare, ma anche per le preziose imprese italiane a conduzione familiare per le quali la perdita del valore di una stagione di Parmigiano si può tradurre nella fine dell’attività.
Nel 2015, quando “l’Operazione Vino e Formaggio” fu lanciata dalla polizia nazionale, il numero dei furti di cibo di alta gamma era cresciuto notevolmente in Emilia Romagna, al punto che erano stati introdotti pattugliamenti notturni per proteggere le fattorie e la polizia aveva potenziato e reso più severi i controlli con fermi e perquisizioni di furgoni e autocarri nella zona, nel tentativo di ridurre i rischi e smascherare i colpevoli. Comunque, la vera svolta nel caso è arrivata quando si è scoperto che uno dei membri della banda era coinvolto professionalmente nell’agricoltura regionale e agiva come informatore per la banda.
Gli esperti concordano sul fatto che migliorare la sicurezza è un must, ma questo deve essere fatto in modo specifico: istallare semplicemente allarmi o videocamere non è più sufficiente, visto che i ladri agiscono in grandi gruppi di 10 o 15 persone e sono capaci di saccheggiare un deposito in 10 minuti, un tempo troppo rapido perché arrivi la polizia, considerando che la maggior parte di questi caseifici, sono isolati e lontani dai centri urbani.
Lo smantellamento della banda emiliana è solo l’inizio di una serie di interventi nella regione per salvaguardare i produttori di Parmigiano Reggiano e i loro prodotti. 9 milioni di euro (oltre 9.5 milioni di USD) saranno investiti nella creazione di una struttura di circa 10.000 metri quadrati, capace contenere fino a 170.000 ruote di Parmigiano, l’87% della produzione della provincia di Modena, accatastate su più di 85 km di mensole. Il progetto, che è in fase iniziale, è stato presentato da Gema Magazzini Generali, una società dell’Emilia Romagna che già possiede un piccolo caveau di formaggio nella provincia di Reggio Emilia, che attualmente ospita 230mila ruote parmigiano.
In realtà, è una nuova frontiera dell’attività criminale in Italia: il cibo di lusso è una delle principali fonti di reddito del paese così come è un simbolo dell’eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo ed è, per questa ragione, salvaguardato e protetto da molti standard e denominazioni italiani ed europei, che intendono proteggerlo dalla falsificazione.
In caso di furto, comunque, il prodotto venduto è, in tutto e per tutto, un originale fatto in Italia, e la conseguenza è che è molto più difficile da tracciare e da riconoscere: è per questa ragione che prevenire i furti con scasso è il miglior modo di proteggere l’eccellenza alimentare del paese e la sopravvivenza di molti piccoli e medi produttori, che sono il cuore e l’anima della produzione alimentare d’Italia.
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