I Panda sono un gruppo italiano di musica pop e leggera formatosi nel 1973, inizialmente col nome Camelot, cambiato in Panda nel 1974 in occasione della pubblicazione del brano “Addormentata”, finalista al Festivalbar dello stesso anno. La loro canzone di maggiore successo è “Voglia di Morire” del 1977, firmata da Carla Vistarini e Luigi Lopez, nata dalla collaborazione con il produttore Nico Papathanassiou, fratello di Vangelis, premio Oscar per la colonna sonora del film “Momenti di gloria” di Hugh Hudson. La storia de I Panda è un po’ la storia della musica italiana degli anni ’70, con Osvaldo Pizzoli, il front-man del gruppo, abbiamo parlato di quel fantastico periodo. Quest’anno i Panda sono tornati a esibirsi dal vivo in giro per l’Italia.
 
Nei primi anni ‘70, cinque musicisti con diversi percorsi musicali diedero vita ai Panda.
Tutto iniziò nel 1971, quando formammo il gruppo de I Camelot. Suonavamo nei dancing di Lombardia e Piemonte e nel frattempo scrivevo canzoni, che proponevamo a Mara Maionchi, nostra referente presso la casa discografica Ricordi. L’incontro fondamentale fu quello con Mario Gennari, già produttore di Angelo Branduardi. Grazie a lui ottenemmo il primo contratto da professionisti con la Rca italiana. Per noi fu una gioia immensa.
Il 1970 fu un anno importante per i gruppi Italiani, l’inizio di un decennio d’oro esauritosi con l’arrivo dell’ondata inglese, che dirottò i gusti musicali dei giovani. Di conseguenza, alla fine di quel periodo, molti gruppi si sciolsero e fra questi i Panda.
 
Nel 1974 arrivaste in finale al Festivalbar con la canzone  “Addormentata”.
Tutto procedeva nel migliore dei modi. “Addormentata” ebbe un ottimo riscontro presso il pubblico, tanto è vero che la prima serie di copie andò esaurita in 10 giorni e ne ristamparono subito delle altre. A questo successo discografico seguì la partecipazione al Festivalbar 1974, che si svolgeva ancora ad Asiago, poi l’anno successivo passò a Verona nella mitica Arena. E’ indescrivibile l’emozione che provavo nell’ascoltare le canzoni dei Panda trasmesse quotidianamente dalla Rai, a quei tempi l’unica e quindi la più importante emittente radiofonica.
Il 1977 è l’anno di “Voglia di morire”, di Lopez, Vistarini e Aloise, senza dubbio il vostro più grande successo.
 
Indiscutibilmente fu il nostro brano di maggiore successo. Mario Gennari ci presentò Carla Vistarini, Luigi Lopez e Giancarlo Leone, il figlio dell’allora presidente della Repubblica. Furono loro a firmare le canzoni più importanti dei Panda quali: “Addormentata”, “Voglia di morire”, “Notturno” e quelle di “Amanti mai”, il nostro primo e fortunato 33 giri, realizzato con un’orchestra di 50 elementi e registrato nello studio A della Rca Italiana.
 
I Panda, Lopez, Vistarini e Vangelis. Tra tutti il talento non mancava.
Proprio così, il talento e la bravura di Carla Vistarini, Luigi Lopez e Vangelis erano indiscussi. In quel periodo ci recammo a Londra per registrare, negli studi Nemo di Vangelis, il singolo “Notturno”, tratto dallo schiaccianoci di Čajkovski, col testo di Carla e l’arrangiamento del grande musicista greco. Durante la permanenza a Londra, Vangelis ci fece un nuovo regalo, scrivendo per noi il brano “Dimenticare” che divenne il retro di “Notturno”. Ricordo che al rientro in Italia il nastro della registrazione, passando sotto il metal detector, si era smagnetizzato! Fummo costretti a tornare a Londra per averne una copia.
 
Negli anni ‘80 I Panda hanno suonato con Ron e poi con Giorgio Faletti. Quale l’esperienza di quegli anni?
Negli anni ‘80 ricostituii i Panda con altri musicisti e, in assenza di discografia inedita, diventammo il gruppo di supporto di Ron e Giorgio Faletti. A Ron mi lega un bellissimo rapporto di parentela ma al di là di questo, posso dire che è davvero un grande artista dotato di estrema sensibilità, intelligenza, educazione e notevole espressione vocale. In ogni concerto è sempre riuscito a emozionarmi.
Durante le tournèe con Ron conobbi Lucio Dalla, artista immenso. Un giorno fece un concerto all’Eur di Roma, uscì dalla sua roulotte, mi vide, m’invitò a entrare e mi presentò a un gruppo di giornalisti che lo stavano intervistando. Mi mise una mano sulla spalla e mi presentò dicendo: “Questo signori è Osvaldo Pizzoli, cantante dei Panda, che ha inciso dischi con Vangelis”. In quel momento mi sono sentito veramente piccolo e diventai rosso in viso, perché era lui l’unico grande artista. Ora, col senno di poi, posso dire di essere stato un amico di Lucio Dalla.
Poi arrivò Giorgio Faletti, sagittario come me. 
Instaurammo fin da subito un rapporto di amicizia che proseguì anche dopo la fine della tournèe teatrale. Giorgio era un genio che seppe fare della sua vita un’arte in qualità di comico, attore o scrittore di successo. Passavamo ore al telefono parlando del più e del meno, dei suoi pensieri, dei suoi desideri e anche delle sue paure. Durante gli spettacoli, anche se sapevo a memoria le battute, mi coinvolgeva sempre al punto che ridevo ad alta voce; mi faceva divertire tantissimo. Ora continuo a parlare con lui, anche se non c’è più, mi manca. In “Tre atti e due Tempi”, uno dei suoi ultimi libri, mi coinvolse nella scrittura facendomi diventare, con tanto di nome e cognome, un personaggio del romanzo, infine riuscì a inserire anche i Panda nella storia (da “Tre atti e due tempi” di Giorgio Faletti: “Riattacco e accendo la radio. Cerco una stazione che trasmette musica. Per qualche giorno, basta calcio. La voce del cantante di un gruppo degli anni ’70, i Panda, esce dalle casse e mi comunica che ha Voglia di morire. Io, da ora, non più”). In questa maniera ha voluto sicuramente ringraziarmi per la nostra grande amicizia. Grazie Giorgio!
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