Grandi film e grandissimi incontri alla XII della Festa del Cinema di Roma: 39 film e documentari nella Selezione Ufficiale. 4 Eventi Speciali. 12 Incontri Ravvicinati. 4 Restauri e Omaggi | 1 Retrospettiva. 17 altri eventi della Festa.
Sono solo alcuni dei numeri della XII edizione della Festa del Cinema di Roma presieduta anche quest’anno da Piera Detassis, direttrice del mensile cinematografico Ciak. 31 i paesi partecipanti a cominciare da Italia e Stati Uniti, quindi Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Georgia, Giappone, India, Indonesia, Irlanda, Italia, Libano, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Dominicana, Russia, Slovacchia, Spagna e Svezia.
2017, è l’anno del tennis sul grande schermo. Il 19 ottobre scorso è uscito “La battaglia dei sessi” con Emma Stone e Steve Carell, alla Festa del Cinema di Roma sono due le pellicole inerenti la disciplina sportiva fino a oggi poco e mal raccontata sul grande schermo. Tra i film più attesi della rassegna, se non il più atteso, c’è proprio Borg McEnrore (100’) di Janus Metz con Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf a interpretare i due leggendari campioni della racchetta Bjorn Borg e John McEnroe che nel 1980 diedero vita a una delle più epiche finali di Wimbledon risoltasi nel quinto e decisivo set. Nel cast anche Stellan Skarsgård. Spazio poi a Love Means Zero (90’, di Jason Kohn), incentrato sulla figura dell’allenatore-motivatore Nick Bollettieri dalla cui omonima Accademia in Florida uscirono fior di campioni, tutti futuri numero 1 del mondo: Monica Seles, Andre Agassi, Jim Courier fino alle più recenti sorelle Venus e Serena Williams.
Altra pellicola da cui aspettarsi molto, Detroit (142’), il nuovo film della premio Oscar, Kathryn Bigelow (Point Break, The Hurt Locker, Zero Dark Thirty). La storia è ispirata alle sanguinose rivolte che ebbero luogo nella città americana nel 1967, durante le quali l’azione brutale della polizia portò alla morte di tre afroamericani e centinaia di persone restarono gravemente ferite. Un film purtroppo di estrema attualità che vede ancora oggi la comunità di colore subire un trattamento differente rispetto a quella bianca, tutto ciò talvolta troppo tollerato e poco condannato del presidente Donald Trump. Altra pellicola americana e altro tema capace di mescolare il sanguinoso passato e presente della nazione a stelle e strisce, Hostiles (127’) di Scott Cooper con Christian Bale, Rosamund Pike e Wes Studi, film di apertura del festival capitolino. La storia è ambientata nel 1892. Giubbe blu e nativi americani, rancori e intolleranza devono trovare il modo di convivere. Anche questo un film su cui ci sarà molto da ragionarci e non sarà difficile trovare elementi comuni all’attualità in gran parte del mondo, Italia inclusa. Imperdibile il documentario sulla cantante d’opera più famosa del mondo. Diretto da Tom Volf (95’), Maria by Callas, in her Own Words. Se parliamo di attese, il pubblico italiano potrà godersi l’anteprima di Una questione privata (84’), diretto dai fratelli Palo e Vittorio Taviani con protagonista l’ex-zingaro Luca Marinelli.
Grandi titoli nella selezione ufficiale ma non è da meno la collega in collaborazione con “Alice nella Città” a cominciare dal film animato sul robot Mazinga Z, Mazinger Z Infinity (95’, di Junji Shimizu). Tra gli Eventi Speciali, la copertina non può che essere per loro: il documentario sul regista Steven Spielberg e il film di chiusura del festival, The Place (105’) di Paolo Genovese con un cast stellare, alcuni protagonisti del quale si ritroveranno dopo il successo del precedente “Perfetti sconosciuti” (2016). Ecco dunque nuovamente insieme Valerio Mastandrea, Marco Giallini e Alba Rohrwacher a cui si aggiungono Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli, Vinicio Marchioni, Silvia D’Amico, Giulia Lazzarini, Silvio Muccino, Vittoria Puccini e Rocco Papaleo.
Emozioni da vivere davanti e fuori il grande schermo. Chiamare sontuosa la sezione “Incontri Ravvicinati” è dire poco. I personaggi coi quali il pubblico potrà interfacciarsi sono davvero incredibili a cominciare (ovviamente) da David Lynch, a cui verrà consegnato il premio alla carriera, tornato sul piccolo schermo con la III stagione della serie cult Twin Peaks a distanza di 25 anni da quando l’agente Dale Cooper si spaccava la testa posseduto dal demone Bob. Da un regista che ha fatto la Storia a chi la sta facendo, il giovane canadese Xavier Dolan, classe ’89. Già sei film all’attivo il cui ultimo È solo la fine del mondo (2016), candidato all’Oscar come Miglior film straniero, ha raccolto consensi in tutto il mondo. Il resto degli incontri vedono protagonisti: gli attori Jake Gyllenhaal, Ian McKellen, Gigi Proietti, Vanessa Redgrave e il due volte premio Oscar, Christoph Waltz; il compositore Michael Nyman; lo scrittore Chuck Palahniuk, lo showman Rosario Fiorello; il leggendario allenatore di basket NBA, Phil Jackson e il regista Nanni Moretti. Per informazioni, www.romacinemafest.it