Hollywood lo ha finalmente consacrato, dopo tre Grammy Awards, tre Golden Globes, cinque Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastro d’Argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera, un Polar Music Prize, 60 film accompagnati dalle sue colonne sonore vincitori di vari premi e oltre 70 milioni di dischi venduti.
 
Dopo avergli dedicato una stella sulla Walk of Fame, in occasione dell’11° edizione del “Los Angeles, Italia – Film, Fashion and Art fest”, Ennio Morricone ha finalmente vinto il suo primo Oscar per la miglior colonna sonora composta per “The Hateful Eight”, l’ottavo film di Quentin Tarantino candidato a tre statuette. Dopo l’Oscar alla carriera tributatogli nel 2007 e consegnatogli da Clint Eastwood e il Golden Globe vinto a gennaio per la stessa musica originale, a 87 anni compiuti lo scorso novembre, il compositore ha ritirato il premio dalle mani di Quincy Jones.  
 
L’Academy ha deciso di rimediare alle 5 precedenti candidature sfumate per “I giorni del cielo” del 1978 di Terrence Malick, per “Mission” di Roland Joffé del 1986 (lo stesso musicista ha ammesso che fu la sua delusione più cocente), per “Gli intoccabili” di Brian De Palma del 1987, per “Bugsy” di Barry Levinson del 1991 e “Malena” di Giuseppe Tornatore del 2001. Ma probabilmente anche alle troppe candidature mancate per tante altre musiche originali che per mezzo secolo hanno scritto le colonne sonore del cinema mondiale.
 
Di fronte alla calorosa standing ovation il maestro romano, accompagnato davanti alla platea del Dolby Theatre dal figlio Giovanni – ha ringraziato commosso in italiano: “Buonasera signori, ringrazio l’Academy per il prestigioso riconoscimento. Il mio pensiero va agli altri candidati e in particolare allo stimato John Williams. Non c’è musica importante se non c’è un grande film che la ispiri, ringrazio quindi Quentin Tarantino per avermi scelto e il produttore Harvey Weinstein e tutta la troupe del film. Dedico questa musica e questa vittoria a mia moglie Maria”, al suo fianco da 60 anni.
 
Con il Golden Globe e la 13° stella italiana sulle 2574 che punteggiano la passeggiata della Walk of fame, Morricone in due mesi d’oro ha celebrato al massimo livello i sessant’anni di carriera, ufficialmente iniziata nel 1961 con “Il Federale” di Luciano Salce prima di dare le parole musicali a più di 500 tra film e serie tv con record di produttività che saranno difficili da battere: nel 1968 scrisse 18 colonne sonore, 21 l’anno dopo, 23 nel 1971, ben 28 nel 1972, dopo avere già scritto capolavori come il tema di “Per un pugno di dollari” del 1964 o de “Il Buono, il brutto e il cattivo” del 1966.
 
“Devo cercare – ha detto davanti alla stella sull’Hollywood Boulevard che nel cinema ha premiato solo il regista Bernardo Bertolucci, le attrici Anna Magnani e Sophia Loren e l’attore Rodolfo Valentino, e nella musica i direttori d’orchestra Arturo Toscanini e Annunzio Paolo Mantovani, le soprano Lucia Albanese e Renata Tebaldi, i tenori Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Andrea Bocelli e il basso Ezio Pinza – di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista che al pubblico, ma che soprattutto deve piacere anche a me, perché altrimenti non sono contento. 
Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica”. 

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