La settimana conclusiva del Mese della Cultura Italiana a San Francisco sarà l’occasione per assistere al tanto atteso “Concerto delle Due Baie”, che vedrà il giorno 25 ottobre Il Teatro San Carlo di Napoli e la SF Opera esibirsi nel Requiem di Verdi, oltre all’evento “Dal Vesuvio alla Silicon Valley e ritorno” facenti parte del progetto “Unite The Two Bays”.
 
Lo scopo del progetto lanciato un paio di anni fa da Campania Felix llc dalla Città sulla 
Baia in collaborazione con l’Associazione Skillpoint, è stato fin dall’inizio quello di creare un ponte virtuale e costruire un legame stabile tra Napoli e San Francisco che passasse attraverso esperienze che le accomunano.
 
Ne abbiamo parlato con Paolo Pontoniere, fondatore insieme ad Amelia Antonucci di Campania Felix.
 
“Sia Napoli che San Francisco sono due porti di mare, posti nei quali l’occidente si mescola con l’oriente, dove il nuovo si fonde col vecchio dando vita a esperienze uniche e irripetibili. San Francisco è innegabilmente una delle capitali mondiali della Musica: Janis Joplin; John Coltrane; i Jefferson Airplane; la stagione dell’Amore; i Grateful Dead; i Green days; l’hip-hop e una delle Opera House più antiche degli USA, tra l’altro fondata da Gaetano Merola, napoletano e figlio di uno dei violinisti della corte dei Borboni”.
 
Aggiunge inoltre Pontoniere: “Napoli, che vanta un paio di migliaia di anni in più di San Francisco, è stata per secoli una delle maggiori capitali mondiali della musica, e l’esperienza del San Carlo ne è testimonianza vivente visto che si tratta del più antico Teatro dell’Opera europeo ancora in funzione, e continua ad esserlo sfornando tantissimi dei talenti musicali nostrani”.
 
Il grande giorno dell’arrivo del Teatro San Carlo di Napoli a San Francisco è sempre più vicino, come nasce l’idea di abbinare all’Opera l’arte culinaria dei Maestri Monzu, nel giorno precedente al concerto?
 
“San Francisco è un foodie paradise, una delle città USA e del mondo più famose in campo gastronomico.
La California Cuisine è nata qui dall’esperienza congiunta di cuochi che arrivavano dall’Italia, dalla Francia, dal Messico, dalla Cina, dal Vietnam, Giappone e altri paesi orientali. Napoli è anch’essa una città rinomata per la buona cucina, patria di una delle prime esperienze di fusion cuisine della storia e di esperienze culinarie come quella della cucina Nobile Napoletana, di cui i Monzu sono maestri di grande rilievo, ma in via di estinzione.
 
Qual miglior maniera di presentare Napoli ai San Franceschini se non sederli allo stesso tavolo a mangiare e cantare? Intorno a una tavola imbandita nascono amicizie che durano nel tempo e si approfondisce la conoscenza e si impara ad apprezzare la diversità. E quando si viene al rispetto delle diversità sia Napoli, dove correntemente si sta tenendo il Forum Universale delle Culture, che San Francisco sono porti sicuri”.
 
Quali sono le difficoltà maggiori nel realizzare un progetto artistico così ambizioso?
“Realizzare un’impresa come il Concerto delle due Baie non è cosa che possa fare un’istituzione da sola. E infatti sebbene il San Carlo e l’Opera di San Francisco ci pensassero da tempo, prima dell’intervento di Campania Felix non ci credevano nemmeno loro che fosse possibile realizzarlo. Nella preparazione di questo evento sono intervenute istituzioni di varia natura sia a Napoli che a San Francisco, individui (Romana Bracco, Daniela Faggioli e tutti i volontari che ci hanno aiutato in tutte le fasi dell’impresa) e organizzazioni profit e non-profit sui due versanti dell’oceano.
 
Oltre a evitare che parte delle comunicazioni finiscano col perdersi nella traduzione tra le due realtà, la difficoltà maggiore è proprio quella di far lavorare tutte queste persone e istituzioni assieme assicurandosi che non si sviluppino fraintesi, che tutti si sentano rispettati e tenuti in considerazione, senza prevaricare nessuno e soprattutto sapere come risolvere le tensioni quando, immancabilmente, sorgono. E poi a un progetto di questo genere bisogna crederci, dedicarvisi con tutta la mente e con gran passione, e qui arriva la seconda difficoltà: tenere alta la fiamma della speranza e dell’ottimismo, anche quando sembra tutto stia crollando sotto i nostri occhi”.
 
Quali altre eccellenze della “Nuova Napoli” arriveranno nella Baia di San Francisco?
“Partito il San Carlo di Napoli a Novembre arriveranno tre giovani di aziende napoletane, con borsa di studio offerte da “Unite the Two Bays – From Vesuvio to Silicon Valley and back” a studiare alla Startup school di Mind the Bridge. Ma questo non è tutto.
 
Campania Felix, l’azienda che abbiamo formato con Amelia Antonucci, proprio per riqualificare l’immagine di Napoli nel centro dell’innovazione tecnologica mondiale, e il Consolato Italiano stanno approntando dei protocolli di intesa tra Napoli e istituzioni della Bay Area che servano a favorire lo scambio di ricercatori scientifici (per esempio tra l’Università di Napoli e la UCSF), e studiosi dei diritti umani.
 
Si sta pensando di creare una biblioteca transoceanica dei diritti umani che coinvolga le amministrazioni delle due città e ricercatori delle due regioni, con scambi annuali di materiali giuridici, proposte di legge, iniziative che servano a promuovere il principio dell’uguaglianza universale tra le persone. Anche sul versante più puramente delle arti si stanno intavolando relazioni e negoziati che coinvolgeranno strutture teatrali (per esempio l’ACT e il San Ferdinando) e museali (per esempio il de Young e il Madre o il Museo del Novecento) che sfoceranno nello scambio di opere d’arte e rappresentazioni teatrali”.
 
Per conoscere il programma completo delle iniziative inerenti musica, arte culinaria e impresa visitare il sito www.unitethetwobays.com

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