Natale e Capodanno in Italia: una vacanza da sogno per molti turisti. Siamo pieni di debiti, osservati speciali dell’Europa, ma offriamo sempre scorci paesaggistici senza eguali, storia, cultura, piatti culinari e condizioni meteo strabilianti. Molti americani, francesi, tedeschi sono piombati nel Belpaese in questo periodo di vacanze.
 
I russi no, non hanno prenotato alberghi o residence. Hanno, al contrario, semplicemente aperto case di lusso che possiedono. Roba da due-tre milioni di euro a investimento. In Liguria, nelle campagne toscane – restaurando vecchi casali – a Roma, Milano, in Costa Smeralda, a Rimini, dove l’aeroporto, ormai, accoglie mensilmente migliaia di turisti che si imbarcano a Mosca, San Pietroburgo, Kazan, Volgograd.
 
Dalla Russia con furore, verrebbe da dire, se questa improvvisa passione per l’Italia non nascondesse il desiderio di investire, di spendere. Una manna – di questi tempi – per l’anemico ‘Sistema Italia’. I russi non solo comprano ville, residence, appartamenti a picco sul mare, vecchi casali da riammodernare, ma muovono parte della nostra asfittica economia. Le donne acquistano abiti di lusso, dando linfa al settore della moda. Idem per quanto concerne la ristorazione: a tavola, ad esempio, non badano a spese?
 
Affittano berline, mica utilitarie. Insomma, i russi si sono affezionati a noi. Un indizio palpabile si era avuto venti giorni fa quando il Presidente Putin era sbarcato a Roma con undici ministri e cinquanta auto al seguito. C’erano accordi economici e commerciali da perfezionare, vero, che testimoniavano però come il cordone tra la penisola e Madre Russia sia ormai solidissimo. Aumenta annualmente il flusso dei turisti russi che visitano, senza badare a spese, il nostro Paese.
 
Non esporteranno eleganza, buone maniere, educazione da college, ma girano con il portafoglio pieno, esibendo pure carte di credito illimitate. Hanno fondi, orientano il mercato, comprano, investono. Ci sono i semplici turisti che scelgono i migliori alberghi, dalla costiera amalfitana fino all’Etna. Poi ci sono i capitani d’industria, i re dell’acciaio, del gas, del petrolio. Quelli che, in Sardegna, affittano yacht da cinquanta metri e un nugolo di marinai per crociere verso la Corsica e ritorno.
 
Non solo vacanze: calano i prezzi di case e stabili di classe perché gli italiani, ormai, sono impoveriti, spaventati dagli eventi e per nulla tentati dall’investire. I russi – potenti e pieni di soldi, invece – braccano le agenzie immobiliari, fiutando il grande affare. Finirà che le nostre città accoglieranno – anche da residenti – migliaia di russi, straricchi, desiderosi di sfoggiare la loro opulenza.
 
Sono sbarcati negli Stati Uniti, solo a Londra sono oltre trecentomila, avendo dato la scalata a banche, giornali, Tv, squadre di pallone. Zavorrati come siamo dai debiti, li abbiamo accolti con ogni onore.
 
Hanno già portato soldi, ora stanno portando vagoni di denaro. Ridando fiato a interi settori della nostra (quasi morente) economia: auto di lusso, gioielli luccicanti, edilizia, turismo low-cost e agiato, abiti, moda, calzature. Sfoggiano la loro ricchezza, non si fanno scrupolo di osteggiare. Meno male che sono arrivati i russi, verrebbe da dire, però. Significa che tanti italiani non hanno dichiarato fallimento. 
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