L’Italia oltre all’indiscusso primato in campo artistico e culturale può vantare di essere quasi interamente bagnata dal mare, caratteristica che rende le sue coste un punto di attrazione unico per turisti e viaggiatori. Tra queste bellezze spicca la Costa d’Argento recentemente protagonista dell’evento “Feel the Breeze of Tuscany” ospite lo scorso 15 marzo dell’IIC di L.A. e organizzato dall’Agenzia Nazionale del Turismo Italiano – Enit- e in collaborazione con il consorzio toscano MaremMare.
La serata si è aperta con un saluto da parte della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura la dott.ssa Valeria Rumori, seguita da un’introduzione di Emanuela Boni, responsabile Enit. Coinvolgente la proiezione del video e successiva presentazione di “Feel the Breeze of Tuscany” da parte del Presidente del Consorzio, Lorenzo Fusini e del Direttore Andrea Brenno Benedetti. A corollario si sono susseguiti dei brevi interventi da parte di Cesare Francorsi, marketing manager del club Gitav e Walter Rossi titolare dell’agenzia Ammiraglio. Attore principale invece proprio quel tratto di costa situata nella parte meridionale della Toscana e che comprende le aree comunali del Monte Argentario, Orbetello, Magliano in Toscana, Isola del Giglio e Capalbio.
La Toscana è infatti tra le regioni italiane più rinomate e amate al mondo, set di film italiani come “Il sorpasso” e “La Grande Bellezza” ma anche stranieri, nonché meta e luogo di ritiro di star e personalità dello spettacolo. Eppure queste bellissime zone della Costa d’Argento sono riuscite a rimanere a oggi un patrimonio meno conosciuto dal grande pubblico almeno rispetto alle più glamour Costa Smeralda o Costiera Amalfitana. Feel the Breeze of Tuscany è un vero e proprio format partito da New York, passato da Chicago fino ad arrivare all’Istituto di Cultura di Los Angeles dove, alla presenza del console Dott. Antonio Verde, il numeroso pubblico presente ha potuto lasciarsi affascinare dalle bellezze della Costa d’Argento che con le sue acque cristalline, i siti archeologici, i parchi faunistici e le numerose attrazioni culturali quali festival di cinema, musica e letteratura, si candida a diventare una delle destinazioni più esclusive d’Europa.
Dott.ssa Boni, la serata Feel the Breeze of Tuscany ha evidenziato e celebrato i punti di forza dell’offerta turistica italiana, dalle bellezze paesaggistiche della Costa d’Argento al connubio con storia, arte e cibo: come ritiene vengano percepiti questi aspetti dal pubblico americano?
Abbiamo voluto rendere protagonisti della serata tutti quegli elementi della nostra cultura che esercitano una fortissima attrattiva sui turisti americani. È proprio missione dell’ENIT promuovere l’intero territorio italiano, cercando di porre maggiormente in luce le destinazioni meno conosciute. Eventi come questo evidenziano il grande interesse per mete meno note all’interno di regioni già pur conosciutissime e amatissime, come in questo caso la Toscana.
Che riscontro ha avuto l’evento tra il pubblico angelino? Ritiene che l’Italia sia ancora nel cuore degli americani?
Gli interlocutori diretti di ENIT sono agenti di viaggio, tour operators e media che svolgono la funzione di moltiplicatori di promozione tra il pubblico, inserendo, ad esempio, una data destinazione in catalogo, realizzando articoli o programmi radio e TV e sempre più in formato digitale. Il riscontro sul pubblico si riesce a determinare e quantificare a lungo termine, studiando i trend di arrivi e presenze per una data destinazione. In particolare per la primavera/estate 2016, si stima che l’outgoing statunitense verso l’Italia sarà in crescita di almeno il 5% sia grazie al rafforzamento del dollaro sull’euro sia per l’incremento dei collegamenti aerei tra le destinazioni USA e quelle italiane. L’Italia si conferma a oggi una destinazione prediletta dai viaggiatori USA.
Quali fattori secondo la sua esperienza spingono i turisti californiani a scegliere l’Italia come meta vacanziera e a preferirla rispetto alle competitor Grecia e Spagna?
I turisti californiani che amano l’Italia sono turisti sofisticati, repeaters che avendo già visitato i circuiti classici e più noti continuano a tornare in Italia alla scoperta delle destinazioni “lesser known”, ad esempio città d’arte minori e cercano il viaggio “esperienziale”, proprio per cogliere appieno il nostro way of life. Sicuramente l’Italia viene scelta per il lifestyle che gli americani ci invidiano: il godersi la vita, l’enogastronomia e la vastissima scelta offerta dall’Italia sia a livello di mete da visitare che per quanto riguarda la tipologia di vacanza da intraprendere. Non posso non sottolineare come il 60% dei siti UNESCO si trovino in Italia.
Ritiene invece che fattori limitanti a un incremento del turismo siano un accesso ancora limitato ai servizi internet (specie sulle isole) e in generale alle strutture e infrastrutture moderne ancora poco presenti sul territorio italiano?
Credo che questi fattori influiscano maggiormente sul turismo congressuale che non su quello di piacere. I servizi internet di avanguardia sono un must per i viaggi di lavoro, congresso, e conferenze. Gli hotel si stanno comunque adeguando e tante città italiane offrono ora diverse soluzioni internet.
Il turismo è davvero per l’Italia l’oro nero sul quale siamo seduti senza saperlo?
Visti i tempi userei forse una diversa analogia: il Turismo è l’ossigeno del paese. In fondo tutti lo ripetiamo e nel nostro piccolo dovremmo tenere alta la nostra bandiera. Dopo tutto gli americani ci invidiano la nostra terra, la nostra cultura, le nostre bellezze artistiche ed architettoniche: in poche parole la nostra italianità.