MONTOLIVO – L’amichevole di Londra contro la Repubblica d’Irlanda ha evidentemente cambiato la storia del Mondiale dell’Italia. 
 
Tutto in virtù dell’infortunio occorso, dopo meno di un quarto d’ora di gioco, a Riccardo Montolivo. L’unico vero titolare schierato da Prandelli si è fratturato la tibia in un contrasto di gioco contro Pearce e ha così detto addio al Mondiale. 
 
La paura si è così impadronita degli Azzurri che, dopo un avvio convincente, hanno lasciato cam-po libero ai ‘bellicosi’ irlandesi: nessuno voleva più rischiare nulla. La partita è finita 0-0 e, per quanto mal giocata, ha prodotto un risultato che non lascerà strascichi. 
 
I TORMENTI DEL CT – La serata di ‘Craven Cottage’, però, ha sicuramente inciso su Prandelli. Il Ct, assistendo al grave infortunio di Montolivo  (a cui ha fatto seguito quello, meno serio, ad Aquilani), ha evidentemente rivisto le proprie priorità, effettuando delle convocazioni definitive fitte di sorprese. 
All’apparenza, la preoccupazione dell’allenatore è stata quella di puntare sugli uomini più integri, effettuando ‘tagli’ più che dolorosi. La sensazione, comunque, è quella che sia subentrato un pizzico di paura di troppo, con il Ct che ha anche preferito puntare sul gruppo storico e su vecchie conoscenze di ritorno.
 
NIENTE ROSSI – La decisione più clamorosa è senza dubbio la rinuncia a Giuseppe Rossi. La punta della Fiorentina, dopo il grave infortunio di gennaio, ha lavorato duro ed è riuscito a tornare in campo (e al gol) nelle ultime giornate di Serie A. Certo, contro l’Irlanda non è apparso particolarmente brillante, ma non è nemmeno sembrato in condizioni talmente precarie da giustificarne l’esclusione. Prova ne sia la grande delusione che filtra dallo stesso giocatore (solitamente molto pacato) e dal suo entourage. L’unica spiegazione può essere un eccesso di timore del Ct. Di certo, umanamente, non sembra una mossa vincente. 
 
POLITICA CONSERVATRICE – Escluso ovviamente Mon-tolivo, Prandelli ha ‘tagliato’ anche Maggio (imballato, dopo le molte difficoltà fisiche), Pasqual e soprattutto Destro e Romulo (che però pare abbia detto di essersi chiamato fuori per una condizione non ottimale). 
 
In particolare, questi ultimi, erano le principali novità che il Ct aveva dimostrato di voler inserire nel gruppo: un altro brusco passo indietro per ragioni di ‘prudenza’? Cassano (usato sicuro), Aquilani (mediano versatile), Parolo (unico centrocampista eclettico) e Insigne (gradito allo ‘zoccolo duro’), sono i veri ‘vincitori’ di questa prima fase.
 
MODULO DECISO – L’addio di Montolivo (forse il centrocampista più duttile in rosa), infine, impone di fatto l’utilizzo del 4-3-1-2. Ed ecco, allora, una rosa imbottita di mediani (Parolo e A-quilani preferiti a Romulo), un ricorso ad attaccanti che sappiano giocare anche come centrali e l’insistenza su giocatori che già conoscono questo schema. 
 
Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris St. Germain). Difensori: Abate (Milan), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Ju-ventus), Darmian (Torino), De Sciglio (Milan), Paletta (Par-ma); Centrocampisti: Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Thiago Motta (Paris St. Germain), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris St. Germain); Attaccanti: Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Immobile (Torino), Insigne (Napoli). Riserva: Ranocchia.

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