A passeggio per il Lido, dove stanno già arrivando i primi protagonisti della Mostra durante la quale saranno proiettate 3000 opere di cui 1600 lungometraggi e 1777 cortometraggi (Ph. Luca Ferrari)

La festa si rinnova. La competizione si accende. Al calar delle luci (in sala), nuovi e irripetibili pensieri assumono vita tra parole e narrazioni visive. Si animano. Entrano nel quotidiano di chi è seduto davanti a loro.    La macchina da presa attracca in laguna. La brezza adriatica arruffa ogni emozione.  La 71^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è arrivata. Ognuno è al suo posto. Chi con la telecamera. Chi con il taccuino. Chi con lo smartphone e chi con le mani per applaudire (o le labbra per fischiare). 

Nell’anno del centenario della I Guerra Mondiale non poteva esserci inizio più degno. Alla serata di preapertura sarà proiettato il film muto “Maciste alpino” (1916, di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto). L’indomani, mercoledì 27 agosto, a dare il battesimo ufficiale al più antico festival della settima arte, l’attrice napoletana Luisa Ranieri, quindi le proiezioni. Undici giornate durante le quali saranno proiettate oltre 3000 opere di cui 1600 lungometraggi e 1777 cortometraggi, spaziando tra le varie sezioni: il concorso Venezia 71, i Fuori Concorso, Orizzonti, Giornate degli Autori, Settimana della Critica e Venezia Classici.

Tanti anche gli eventi collaterali dentro e fuori il Palazzo del Cinema a cominciare da giovedì 28 agosto quando il red carpet si tingerà di rosso umanitario. Per il quarto anno consecutivo la manifattura svizzera Jaeger-LeCoultre rinnova il proprio sostegno a favore di Emergency, l’associazione umanitaria fondata dal chirurgo di guerra Gino Strada, da vent’anni in prima linea per offrire cure mediche gratuite e di qualità nei teatri bellici e non.    

Un festival questo, che si preannuncia all’insegna del cinema vittorioso d’oltreoceano.  Tutti i prestigiosi premi finora già assegnati dalla Biennale di Venezia sono andati a cineasti statunitensi. I Leoni d’oro alla carriera alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista/documentarista Frederick Wiseman. Il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2014 al versatile attore-regista James Franco, al Lido anche l’anno passato per presentare il suo ultimo film, Child of God (2013). Film di apertura della Mostra, “Birdman – Le imprevedibili virtù dell’ignoranza” (Usa, 119′), di Alejandro G. Iñárritu con un cast stellare a cominciare dal protagonista Michael Keaton insieme a Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Emma Stone e Naomi Watts.   

A contendersi i premi più prestigiosi, dagli Stati Uniti ci saranno altre tre pellicole a cominciare da Manglehorn (97′) di David Gordon Green, che farà il suo gradito ritorno in laguna ad appena un anno dall’anteprima di Joe (2013).    Al centro della nuova vicenda ci saranno il premio Oscar Al Pacino, Holly Hunter, il collega Harmony Korine e Chris Messina. Tolta per il momento la tuta di Spider-Man, Andrew Garfield è il protagonista di 99 Homes (112′) di Ramin Bahrani. Si ricompone infine l’affiatata coppia Andrew Niccol (regista) e Ethan Hawke (attore), già insieme nel drammatico Lord of War (2005), e oggi alle prese con Good Kill.    A presiedere la giuria dei film in concorso, una personalità d’eccezione per le colonne sonore: il compositore francese Alexandre Desplat, insieme al quale (tra gli altri) ci saranno anche Tim Roth e Carlo Verdone.   

Restando in argomento Italia e giudici, la giovane regista Alice Rohrwacher, vincitrice del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2014 con “Le meraviglie”, sarà la presidentessa della giuria per l’assegnazione del Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis.    Tra le opere “Fuori Concorso” più attese, da segnalare la presenza del sempre critico regista israeliano Amos Gitai e di nuovo Al Pacino diretto da Barry Levinson in The Humbling. Torna la coppia di Io & Marley, Owen Wilson e Jennifer Aniston, sotto l’esperta guida di Peter Bogdanovich in “She’s Funny That Way”. Spazio anche a Sabina Guzzanti, il documentario “Un giorno da italiani” di Gabriele Salvatores e la versione originale del controverso “Nymphomaniac volume II” (180′) di Lars Von Trier.  

Ogni film è un nuovo giorno. Un’esperienza cui nulla e nessuno ci ha ancora preparato.  Un percorso da esplorare, e che mescolato alla speciale e romantica atmosfera insulare del Lido, sa diventare più intenso. E se da una parte i cinefili da tutto il mondo avranno di che saziare il palato con i generi più svariati, dall’altra potranno godersi la vicina spiaggia negli ampi tratti liberi.   A ore tardi poi, mimetizzati in qualche ristorantino appartato, capiterà perfino d’incontrare “uno di loro”. Uno di quelli che si vedono (o si sono appena visti) sul grande schermo. La parola ora ai film, e parafrasando il capolavoro datato di George Roy Hill, La stangata (1973), “Questo è solo un assaggio, il racconto del Festival arriva dopo”. 


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