Giuseppe Tornatore è tornato sul set. Ad appena due anni dall’ultima pellicola, “La migliore offerta”, il regista siciliano ha cominciato in questi giorni a girare il suo nuovo film, “La corrispondenza”, prodotto da Paco Cinematografica e Rai Cinema in associazione con UniCredit e distribuito da 01 Distribution. Una storia intensa fatta di solitudini e riscatto. Una studentessa universitaria prova a sedare i sensi di colpa per la morte del suo grande amore di cui si attribuisce la colpa, cimentandosi con lavori di stuntman i cui effettivi protagonisti nel piccolo e grande schermo muoiono sempre. Coincidenza o scelta precisa? La sua vita prosegue così, alternando la scuola alla propria voragine emotiva fino a quando un professore di astrofisica non decide di aiutarla.
Dal Trentino-Alto Adige a York. Da Edimburgo al Piemonte. Sono queste le location scelte da Tornatore per il suo 12° lungometraggio.
Una carriera quella del cineasta italiano costellata di grandi pellicole realizzate a cominciare da Nuovo Cinema Paradiso, premio Oscar e Golden Globe come Miglior film straniero 1990, L’uomo delle stelle (1995), La leggenda del pianista sull’oceano (1998) e Baarìa (2009), quest’ultimo film di apertura alla 66^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La corrispondenza, riconosciuto film d’interesse culturale nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, vedrà per la prima volta sotto la “stessa telecamera” un monumento della settima arte e una giovane attrice sempre più lanciata. Lui è Jeremy Irons, premio Oscar come Miglior attore protagonista per Il mistero Von Bulow (1991). Lei è Olga Kurylenko, ucraina naturalizzata francese classe ’79, passata rapidamente (e con grande successo) dalle passerelle d’alta moda al palco recitativo.
Inglese classe ’48, nato a Cowes nella “leggendaria e cantata” isola di Wight, l’ascesa di Irons nel mondo della recitazione è stata tanto graduale quanto dirompente. Dopo una lunga esperienza teatrale culminata con l’ingresso nella Royal Shakespeare Company e successivo debutto a Broadway (con tanto di Tony Award vinto), il primo atto sul grande schermo arrivò nel 1980 con il non indimenticabile Nijinsky (di Herbert Ross).
Già l’anno successivo però esce dai blocchi conquistando la prima nomination ai Bafta come Miglior attore in La donna del tenente francese (1981, di Karel Reisz) al fianco di Meryl Streep, con la quale nel 1993 girerà il celeberrimo La casa degli spiriti. Nel corso della sua variegata e versatile carriera Jeremy è stato diretto anche da registi italiani: Bernardo Bertolucci in Io ballo da sola (1996), Franco Zeffirelli in Callas Forever (2002) e ora Giuseppe Tornatore.
Esordio recente sul grande schermo invece per Olga Kurylenko, appena dieci anni fa con L’Annulaire (2005, di Diane Bertrand). Inizia a far parlare di sé con Hitman – L’assassino (2007, di Xavier Gens), film tratto dall’omonimo videogioco. Un tipo di trasposizione questa che le porta bene. L’anno successivo infatti recita con Mark Wahlberg e Mila Kunis in Max Payne (di John Moore). Il 2008 è l’anno della svolta, incarnando l’agente segreto boliviano Camille Mendes nella saga di James Bond (Daniel Craig) in Quantum of Solace di Daniel Foster.
Olga è determinata. Si alterna tra produzioni minori e pellicole di grosso budget, attirando così l’attenzione di registi di spessore. Passa così dal sanguinolento Centurion (2010, di Neil Marshall) a To the Wonder (2012, di Terrence Malick) film presentato alla 69^ Mostra del Cinema di Venezia sezione Concorso, e in occasione della quale la stessa attrice presenzia all’anteprima.
Nell’ultimo biennio è nel cast di Oblivion (2013, di Joseph Kosinski) al fianco di Morgan Freeman e Tom Cruise; The November Man (2014, di Roger Donaldson) con l’ex-Bond Pierce Brosnan fino al recente The Water Diviner, di e con il premio Oscar Russell Crowe.
Buon lavoro Giuseppe Tornatore, ci vediamo sul grande schermo con La corrispondenza.