Paesaggi mozzafiato con montagne bianche, verdi pascoli, tramonti rosa e laghi più blu dell’oceano. Una tavolozza di colori che ha così ispirato tanti maestri del grande schermo, del passato e di oggi, da convincerli ad ambientarci più di un film. Azione, spionaggio, thriller, amore e comicità hanno trovato un ideale set naturale sulle Dolomiti. 
 
Jean-Jacques Annaud, Blake Edwards, Larry Pierce e Gary Grey sono solo alcuni degli importanti esponenti del cinema mondiale che hanno portato intere troupe sui sentieri d’alta quota, lungo piste da sci o letteralmente in cima alle vette, per ottenere la migliore inquadratura, il giusto taglio o la luce perfetta. E grazie anche alle meravigliose ambientazioni, molti di questi film sono diventati opere da ricordare.
 
THE PINK PANTHER – Blake Edwards (1963). Troviamo Peter Sellers (che all’ultimo momento sostituì Peter Ustinov mandato via pochi giorni prima dell’inizio delle riprese in seguito a litigi col regista) nei panni dell’ispettore Clouseau, nella bellissima Cortina D’Ampezzo, insieme a Capucine, David Niven e Claudia Cardinale. Il film è stato inserito nella lista dei 1000 migliori film di sempre del New York Times.
 
IL COLONNELLO VON RAYAN – Mark Robson (1965). Frank Sinatra veste i panni di un colonnello dell’aviazione statunitense che viene fatto prigioniero dopo che il suo aereo viene abbattuto, nell’agosto 1943, durante una missione in volo sull’Italia. Le scene ferroviarie sono state girate sulla linea Belluno-Calalzo nel tratto fra Castellavazzo e Sottocastello-Tai. La battaglia fra gli uomini di Ryan e i tedeschi si svolge nella galleria Cidolo accanto al grande ponte sul torrente Boite.
 
L’ORSO – Jean Jacques Annaud (1988). Il film è ambientato nella Columbia Britannica del 19° secolo, ma è stato girato nelle aree delle Dolomiti. Annaud sceglie Misurina, Giau, Cinque Torri per questa storia a sfondo ecologista: un’anticipazione di ciò che sarebbe accaduto nel 1995 quando gli orsi-attori hanno lasciato il posto al vero ritorno del plantigrado tra le Dolomiti dopo 150 anni. 
 
CLIFFHANGER – Renny Harlin (1993). Inseguimenti su sci, bob e pattini per Sylvester Stallone. Le scene vennero girate in luoghi a dir poco meravigliosi, tra cui le Torri del Vajolet nel Gruppo del Catinaccio, il Gruppo del Cristallo, il Monte Faloria, le tre Tofane e la Croda da Lago. Questo film lascia con il fiato sospeso in più di qualche sequenza ad alta quota, in particolare durante le numerose scene effettuate sul Sass Pordoi in occasione delle emozionanti operazioni in elicottero.
 
THE ITALIAN JOB – Gary Grey (2003). Il Passo Sella e il Passo Fedaia fanno da sfondo all’avvincente film d’azione con Mark Walberg, Charlize Theron e Edward Norton. 
Armin Detone, proprietario dell’Hotel Croce Bianca, che ha ospitato l’intera troupe nel dicembre 2002, ricorda: “Durante la notte antecedente le prime riprese effettuate al Passo Sella aveva abbondantemente nevicato. Al mattino il sole splendeva e lo spettacolo che offrivano i nostri monti era incredibile. Al ritorno dal set la troupe si chiuse in una saletta appositamente adibita alla regia per controllare le scene. Quando regista e tecnici uscirono erano euforici. Gary Grey era entusiasta, si avvicinò e con enfasi mi disse: ‘Queste sono le più belle montagne del mondo’”. 
 
LACRIME DELLE DOLOMITI DI SESTO – Hubert Schönegger (2014). Girato in gran parte sulle Tre Cime di Lavaredo e l’Alta Val Pusteria, il film venne realizzato per il centesimo anniversario dello scoppio della prima guerra mondiale.  
“I paesaggi da favola, i panorama affascinanti su creste esposte hanno fatto quasi dimenticare anche a me, che quasi cento anni fa, proprio qui si sono tenute delle battaglie senza speranza, dove la natura ha causato più vittime dei combattimenti stessi” ha dichiarato il regista. 
“Le tracce di queste battaglie nei valli sono visibili ovunque: barattoli arrugginiti, filo spinato, appostamenti, latrine, cartucce. Quando si sta in quelle montagne, si può sentire il freddo, il vento ghiacciato e soprattutto la solitudine. E allora si inizia a immaginare quali tremende tragedie avranno avuto luogo durante quel periodo”.

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