Quest’anno la 50 Giorni di cinema internazionale a Firenze dedica un focus al tema “Essere Umani: il Cinema per la promozione dei diritti umani e il rispetto del popolo dei migranti”. Nove festival internazionali si susseguiranno con una proposta di oltre 150 film in anteprima italiana, in versione originale sottotitolata, presentati dai registi o dai protagonisti. Il cinema internazionale torna così ad essere protagonista a Firenze con la IX edizione della 50 Giorni.
 
Ad aprire “France Odeon”, che da sette edizioni porta a Firenze il meglio del cinema d’Oltralpe contemporaneo. E come sempre, al festval curato da Francesco Ranieri Martinotti, arriveranno ospiti da tappeto rosso: il premio Oscar Michel Hazanavicius, il regista Philippe Garrel, al quale è dedicata una retrospettiva, il figlio Louis Garrel, giovane e già acclamata star internazionale. 
 
In programma anche il film “Fatima”, di Philippe Faucon, che racconta della dura vita di una donna magrebina arrivata in Francia negli anni ‘90, dove vive separata dal marito, con due figlie adolescenti da crescere, emblema del difficile processo di integrazione in Europa per gli immigrati di prima e di seconda generazione.
Un film che introduce il tema al quale idealmente la 50 Giorni è dedicata: “Essere Umani”.
In un periodo in cui uno dei problemi sociali più attuali e drammatici è quello dei grandi flussi migratori, fatti da persone che fuggono dalla guerra, dalla fame e dai disastri ambientali, la 50 Giorni vuole porre l’accento su come il cinema possa favorire la conoscenza dell’altro, alla base dei processi di inclusione e integrazione.
 
 Per la prima volta, alla rassegna organizzata da Fondazione Sistema Toscana, arriva “Il Cinema Ritrovato”, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Ecco qualche  anticipazione: dai classici del cinema italiano, un omaggio a Roberto Rossellini con la presentazione in anteprima di Paisà; al cinema di Hollywood degli anni ’20 con il capolavoro di Charlie Chaplin, Il Monello. Al tema della 50 Giorni, “Essere Umani” è dedicato il documentario Italianamerican, di Martin Scorsese (un regista molto attivo nel lavoro di restauro dei film con la sua Film Foundation americana), che racconta l’esperienza della sua famiglia, emigrata a New York dall’Italia.
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