La scorsa settimana ha visto la chiusura dei gironi di Champions League e per l’Italia è stato un mezzo tracollo: solo il Milan si è qualificato agli ottavi, mentre Juventus e Napoli hanno patito dolorose eliminazioni.
QUESTIONE DI DNA – I rossoneri, tra le tre rappresentanti italiane in Champions, sono di gran lunga la squadra meno attrezzata (come sta dimostrando il campionato), eppure, ancora una volta accedono agli ottavi di Champions. Certo, non senza sofferenze, ma ce la fanno.
Il cammino del Milan è stato piuttosto complicato (un pari e un ‘crollo’ contro il Barcellona; due vittorie, di cui una sola convincente, col Celtic; due pari soffertissimi contro l’Ajax) e ha portato la squadra di Allegri a giocarsi tutto nell’ultima partita contro l’Ajax. Match da incubo, visto che Montolivo è stato espulso dopo meno di mezz’ora, ma ge-stito con coraggio e determinazione: con Dna da Champions.
SINDROME DA CHAMPIONS – Per la Juventus vale un discorso esattamente opposto. I bianconeri, quest’anno, avevano come obiettivo primario arrivare in fondo alla massima competizione continentale. Gli investimenti in ‘ottica europea’ c’erano stati e si contava molto sull’esperienza maturata nella scorsa stagione, dove, dopo un avvio zoppicante, la Juventus si era arresa solo di fronte al super-Bayern.
Invece gli uomini di Conte sono stati eliminati addirittura al primo turno, dopo un girone giocato davvero malissimo. È vero: l’ultimo atto di questa campagna europea si è tenuto su un campo davvero ai limiti della praticabilità (sotto la neve di Istanbul, in una partita giocata in due giornate), ma, posto che il campo rovinato svantaggiava maggiormente la squadra bisognosa di trovare il gol, cioè il Galatasaray, la Juventus si è condannata con i pareggi ottenuti a Torino contro i turchi e, soprattutto, contro il ‘piccolo’ Copenaghen.
FORZA E DELUSIONE – Raccogliere 12 punti in un girone di Champions è una prova di forza e garantisce quasi sempre il passaggio del turno.
Specialmente se nel gruppo ci sono Arsenal, Borussia Dortmund e Marsiglia. Invece, clamorosamente, non sono bastati al Napoli che è stato condannato dalla differenza reti negli scontri diretti.
La beffa è più amara, se si considera che, nell’ultimo turno, il Dortmund ha ottenuto la vittoria decisiva contro il Marsiglia solo all’87esimo, mentre il Napoli ha sconfitto l’Arsenal 2-0 (vincendo con tre gol di scarto avrebbe eliminato i ‘Gunners’). I partenopei, comunque, possono guardare al futuro con fiducia: il lavoro di Benitez, soprattutto in Europa, sta ponendo solide basi.
EUROPA LEAGUE DA ONORARE – Colpevolmente, nel recente passato, i club italiani hanno sempre snobbato l’Europa League. Oggi, dopo il tracollo di Champions, è imperativo onorarla. Per una questione di prestigio e, soprattutto, di ranking.
In Europa League (tra l’altro con Finale a Torino) abbiamo Juventus, Napoli, Fiorentina e Lazio: squadre che possono per davvero puntare a una vittoria che, per tutto il calcio italiano, risulterebbe importantissima. Sarebbe colpevole non lottare fino in fondo, anche visto il livello medio degli avversari.