Settanta immagini, per la maggior parte in bianco e nero, per 50 anni di carriera. ‘Carlo Cantini. Tra realismo e immaginario’, aperta fino al 17 marzo a Villa Bardini a Firenze, raccoglie una scelta di lavori ispirati dai tanti interessi di Cantini: la documentazione della natura, dell’architettura, la fotografia di moda e quella dell’artigianato, la ricerca artistica… Una ricerca lunga e articolata, poetica, molto spesso capace di entrare in vera sintonia con il lavoro di artisti importanti. Come Alberto Burri, Marco Bagnoli, Remo Salvadori, Robert Rauschnberg, Roy Liechtenstein, Alighiero E Boetti, e tanti altri.
‘’In questi anni di ricerca, racconta Carlo Cantini nel catalogo che accompagna l’esposizione, come fotografo professionista e come attento osservatore del meraviglioso mondo dell’arte ho incontrato una molteplicità di persone. Figure straordinarie, esponenti di varie espressioni artistiche, dall’arte visiva al teatro, letterati e poeti ed altre persone di grande umanità e cultura che hanno influenzato la mia visione degli spazi della realtà popolati da presenze frutto della mia immaginazione. Tutto questo mi ha dato anche la grande opportunità di crescere ed arricchire il mio modo di pensare e di visualizzare il mondo dell’arte’’.
Carlo Cantini è fiorentino, classe 1936. Lavora con la fotografia dal 1968, quando apre il suo primo studio in via Santo Spirito. Poi passa in via Dei Renai, dove è rimasto cinquant’anni.
Ha pubblicato molto, in particolar modo sulla storia dell’arte e su artisti e mostre contemporanee. Ed espone in mostre nazionali e internazionali. Negli anni Novanta ha insegnato fotografia professionale, con corsi di specializzazione per la Provincia di Firenze e presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Indomito, attualmente tiene master di fotografia dell’arte alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze.