“Le stelle della Puglia sono una bomba”, ha affermato Neil Spencer del Guardian. “Un grande album. Ritmi del Sud in equilibrio sul tempo”, ha commentato Pier Andrea Canei per Internazionale, mentre John Bungey del Times ha scritto: “Incredibilmente accattivante. Un album pieno di carattere e colori”. Il Canzoniere Grecanico Salentino, tra i più importanti e riconosciuti gruppi di world music, è candidato con il singolo Lu Giustacofane al RoundGlass Music Award, il prestigioso riconoscimento internazionale riservato ai musicisti più illuminati che riceveranno il premio il 26 gennaio a New York.
La canzone fa parte del nuovo album “Canzoniere” (etichetta Ponderosa) e concorre nella categoria “Best World Music Song”.
Arrivato a quarantadue anni di distanza dalla fondazione del gruppo e a due dall’ultimo album “Quaranta”, “Canzoniere” è stato registrato tra Lecce e New York ed è un lavoro innovativo e ambizioso, acclamato dalla stampa internazionale. “Una vera e propria bomba” per il Guardian; mentre il Times lo ha definito “incredibilmente accattivante”.
Il CGS ci ha sempre abituato a un respiro globale, come dimostrano le partecipazioni ai festival più prestigiosi. Negli ultimi anni sono stati headliner per la world music al WOMAD in Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda; hanno partecipato allo Sziget Festival di Budapest e al Festival Internazionale di Jazz Montréal; sono saliti sul palco del Celtic Connections di Glasgow e si sono esibiti allo SXSW Music Festival in Texas. Eppure, con questo disco, il salto è nel ritmo, nel sound.
“Canzoniere” fonde in modo originale stili e influenze in cui gli strumenti della tradizione salentina si prestano a un sound più moderno e contemporaneo, tra incursioni di chitarra elettrica e synth bass. Ricco di prestigiose collaborazioni internazionali, ospita la chitarra inglese di Justin Adams, storico collaboratore di Robert Plant; l’inconfondibile voce del cantautore anglo-francese Piers Faccini; e il prezioso tocco classico del violoncello di Marco Decimo, per anni al fianco di Ludovico Einaudi. E’ prodotto da Joe Mardin, figlio del celebre Arif, produttore dell’Atlantic Records (Norah Jones e Aretha Franklin, per capirci); mentre Joe LaPorta, vincitore di un Grammy per “Blackstar” di David Bowie, è l’ingegnere del suono per il mastering.
Nel solco di quella tradizione popolare in cui il canto accompagna costantemente la vita delle persone segnandone i momenti più significativi, l’amore che nasce e che finisce, la vita e la morte, il divino e il quotidiano, oggi il CGS canta il suo Canzoniere: nuovo e travolgente “raccolto di canzoni”. Piantate e coltivate con attenzione e cura, sono state scelte solo dopo essere cresciute e maturate (l’album ha avuto un tempo di lavorazione di due anni).
Mauro Durante, leader della formazione dal 2007, inizia a New York sessioni di scrittura e composizione che definisce “una sfida avvincente”, e “incredibilmente stimolante”. Lavora in “Moi” con il piano e l’estro del danese Rasmus Bille Bähncke, produttore e compositore per Sting e Blue; in “Ientu” c’è la scrittura e il suono di Michael Leonhart (collabora tra gli altri con Bruno Mars, James Brown, e Lenny Kravitz); scrive le musiche di “Con le mie mani” con Steve Skinner (Diana Ross e Celine Dion); mentre con Scott Jacoby (produttore e compositore per Coldplay, John Legend, e Vampire Weekend) realizza “Lu giustacofane”.
Quando torna a casa i suoi eccezionali compagni di sempre fanno il resto. Il risultato, o il raccolto che dir si voglia, sono undici brani originali e uno tradizionale (“Pizzica de Sira”) dove il dialetto salentino incontra cori stratificati e melodie eteree; la pizzica si fonde con il pop anthemico. Ritmi sincopati e field recordings si sposano alla perfezione con i ritornelli tipici della forma canzone; il groove percussivo di tamburi a cornice sembra arrivare dall’elettronica di una drum machine.
Sul palco con Mauro Durante (voce, percussioni, violino), ci sono Alessia Tondo (voce e castagnette); Emanuele Licci (voce, chitarra e bouzouki; Giulio Bianco (zampogna, basso, armonica, flauti e fiati popolari; Massimiliano Morabito (organetto); Giancarlo Paglialunga (voce e tamburello) e Silvia Perrone (danza).