Secondo la rete Tv pubblica britannica BBC, gli inglesi hanno inventato il “caffé sospeso” (suspended coffee). Ma non sanno che hanno invece scoperto l’acqua calda.
 
In un lungo servizio televisivo trasmesso negli Stati Uniti su BBC World, la rete internazionale britannica, si è descritto come oggi in Inghilterra (trascurando il fatto che il caffé sospeso è anche praticato in Irlanda) alcuni bar offrono un caffé gratis ai più bisognosi perché pagato in anticipo da un precedente cliente.
 
Poco sa la Bbc (ma verrà fatto notare) che la pratica del caffé sospeso risale alla Napoli dei primi del 1900 e fu iniziata durante le feste natalizie, durante le quali un ricco o particolarmente contento e generoso napoletano, ordinava un caffé e ne pagava due: il suo e quello “sospeso” per una persona che non poteva permetterselo e che non sarebbe mancata di arrivare. 
 
Anche oggi un poveretto può arrivare a qualsiasi bar (anche quelli esclusivi) e inevitabilmente chiedere, “avesseve nu suspise?” (c’è un caffé sospeso?). Il barista fa cenno con il capo se sì oppure no.
“Caffé Sospeso” è anche il titolo di un libro umoristico-politico-filosofico dello scrittore napoletano Luciano De Crescenzo, pubblicato nel 2008 dalla Mondadori Editore.
 
Vi è poi la Rete del Caffé Sospeso, descritta come la “rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso” con circa 60 bar sparsi in tutt’Italia.
 
E ora la pratica del caffé sospeso si è estesa in Europa e in Asia. Ad esempio, ci sono bar in Svezia che indicano su una lavagnetta esposta fuori, quanti caffé sospesi sono a disposizione durante la giornata.
In Cina sono i ristoranti che mettono a disposizione dei poveri delle zuppe di vermicelli prepagate quindi non umilianti  e non fatte con avanzi e descritte come “Chengkechengpin” (che si traduce come ospite onesto e qualità onesta).
 
Adesso chi lo va a dire ai sapientoni della BBC che pure a Suzhou, in Cina, l’arte del Caffé Sospeso sta facendo breccia anche con altri prodotti? 
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