Finiscono i gironi di Confederations Cup e si delinea il quadro delle semifinali. Mercoledì 26, il Brasile padrone di casa se la vedrà con i rivali storici dell’Uruguay, mentre il giorno dopo sarà la volta degli Azzurri, che dovranno misurarsi con la Spagna campione del Mondo e d’Europa in carica.
BILANCIO AZZURRO – Il girone eliminatorio non ha emesso un verdetto chiaro per l’Italia. Gli uomini di Prandelli hanno battuto di misura (pur giocando bene) il Messico, hanno faticato nella ‘pazza’ e vittoriosa sfida con il Giappone e (a qualificazione ottenuta) hanno ceduto il passo al Brasile.
Il bilancio, dunque, è interlocutorio: se da un lato l’Italia, che per tradizione ha sempre faticato nei gironi di qualificazione delle grandi competizioni, si è qualificata presto e bene, dall’altro ha messo in mostra un’insolita difficoltà nella fase difensiva e scarsa personalità. In effetti, in tre partite, gli Azzurri hanno incassato la ‘bellezza’ di 8 reti, denunciando un’inquietante vulnerabilità sulle palle inattive.
Il match con il Messico è stato giocato con autorità, scacciando i dubbi (soprattutto quelli legati alla condizione fisica) generati dal pareggio in amichevole con Haiti. Ma è stata una situazione isolata.
La partita con il Giappone ha fatto tornare la preoccupazione. È stata una girandola di emozioni ed errori: si è vinto 4-3, ma, viste le condizioni dell’avversario (che ha chiuso a zero punti) il bilancio non può essere positivo.
Perdere con il Brasile, in casa della Seleçao e a qualificazione già ottenuta, è possibile.
Ma, dopo la gara coi Verdeoro, preoccupano la scarsa personalità mostrata in avvio e le continue incertezze della difesa. Non può bastare un buon secondo tempo, se si comincia una partita importante con tanta paura.
SPAGNA AUTORITARIA – Le ‘Furie rosse’ restano la squadra più forte del Mondo. La loro ‘versione da Confederations’ sa-rà anche meno solida e travolgente di quella messa in mostra nell’ultimo Europeo, ma ci troviamo comunque di fronte a una Nazionale che sa dominare le partite che gioca, vincendole e accelerando solo quando serve.
Senza considerare la goleada contro Tahiti (10-0), la Spagna ha battuto con autorità anche Uruguay e Nigeria. Qualcosa, dietro, lo ha sempre concesso, ma non è mai andata in affanno e, quando si è trattato di colpire, lo ha sempre fatto con classe e autorità.
VERSO LA SEMIFINALE – In Italia, nonostante gli alti e bassi della Nazionale, filtra il consueto ottimismo: gli Azzurri sono sempre considerati in grado di esaltarsi nelle difficoltà. E in molti ricordano che la Spagna della Confederations qualche lacuna, effettivamente, ce l’ha.
Prandelli ha già detto di voler aggredire l’avversario: la scelta è corretta. Ma basterà?
La Spagna resta decisamente più forte e favorita: le ‘Furie rosse’ giocano a memoria, possiedono un organico profondo e vantano un calcio tecnico e asfissiante. Servirà un miracolo. Un grandissimo miracolo. E, se come filtra dagli ambienti azzurri, Mario Balotelli non sarà della gara (per lui, si dice, torneo finito), le speranze dell’Italia si assottigliano ulteriormente. Il pallone è rotondo, però…