Uno dei prodotti più popolari in America negli anni ’50 è stato senza dubbio il “vagone rosso”, immortalato anche in uno dei disegni del grande illustratore Norman Rockwell. A creare il Radio Flyer, cioé il carrettino rosso noto a tutti i ragazzi americani nati negli anni ’40, fu Antonio Pasin, un veneziano emigrato negli USA nel 1913, all’etá di 16 anni. Pasin divenne un personaggio celebrato in America, pur restando sconosciuto in Italia.
Figlio di un falegname, Antonio creò il suo primo “Red Wagon” o carrettino in legno nel 1917 quando ancora abitava a New York City e lo chiamò “Liberty Coaster” in onore della Statua della Libertà.
Trasferitosi a Chicago nel 1927, fece in modo di costruire i piccoli carrettini su quattro ruote in modo che le famiglie potessero acquistarli per i loro figli a prezzi economici. Lo fece usando lamiere e con una tecnica della produzione in massa copiata dall’industria automobilistica, tanto che venne soprannominato “Little Ford” (il piccolo Ford).
Sempre di colore rosso, il “wagon” assunse il nuovo nome di “Radio Flyer” in onore sia della radio che degli aerei, entrambi in fase di sviluppo e come simbolo d’innovazione.
Nonostante la Grande Depressione, Antonio fu in grado di produrre 1.500 unità al giorno, tanto che nell’arco di 83 anni ne furono venduti oltre 100 milioni.
Per Antonio, l’opportunitá di far crescere la sua società arrivò nel 1933 con la Fiera Mondiale di Chicago. Senza poterselo permettere, ottenne un prestito di 30.000 dollari (equivalente a 600.000 dollari di oggi) e commissionò allo scultore e architetto campano Alfonso Iannelli — anche lui emigrato a Chicago — una statua in legno alta 15 metri raffigurante un ragazzo seduto su un vagone rosso. Per recuperare parte dei costi, di fianco alla statua allestì un carretto per vendere come souvenir i suoi carrettini rossi in miniatura a 25 centesimi ciascuno. Il successo fu tale che con la vendita dei ricordini riuscì a ripagare parte del prestito e la pubblicità ricavata gli procurò ordini per migliaia di unità.
Nel 2004, il fatto che il nipote di Antonio, Robert Pasin, presidente della società fondata dal nonno, decise di trasferire la fabbrica dei “wagon” in China, divenne un caso nazionale (la necessità era di ridurre i costi o perdere le vendite, riferì Robert alla rete Tv Cbs). All’età di 70 anni, Antonio passò le redini della società al figlio Mario e questo a Robert nel 1997. Morto nel 1990, Antonio è stato riconosciuto come pioniere dell’industria del giocattolo e, nel 2003, è entrato a far parte della “Toy Industry Hall of Fame”. Oggi la società fondata da Antonio fattura oltre 80 milioni di dollari l’anno.