I festeggiamenti in città in onore dei nove eroi della barca Maserati sono appena terminati.
Al momento del loro storico passaggio sotto l’imponente Golden Gate Brige, lo scorso sabato 16 febbraio alle 10.30 di mattina, il nuovo incredibile record della “Rotta dell’Oro” è stato fissato in 47 giorni e 42 minuti di navigazione, migliorando di ben dieci giorni quello stabilito dal francese Yves Parlier su “Aquitaine Innovations” nel 1998.
 
Dietro a questa fantastica impresa che risale alla leggenda della “Corsa all’oro” in California nella seconda metà del ‘800, vi è una squadra internazionale di esperti velisti e coraggiosi navigatori provenienti da cinque differenti paesi e culture. L’anima della spedizione però, è sicuramente italiana, grazie ai quattro connazionali che ne compongono l’equipaggio.
  L’arrivo di VOR70 Maserati, di fronte all’isola di Alcatraz

  L’arrivo di VOR70 Maserati, di fronte all’isola di Alcatraz

 
Il leader dell’ennesima grande sfida della sua lunga e celebrata carriera è il famoso velista Giovanni Soldini, di origine milanese, il quale ha alle spalle ventuno anni di regate oceaniche, due giri del mondo in solitario e più di 30 transoceaniche sia in solitario sia in equipaggio.
Insieme a lui, come ormai da moltissimi anni, il Capitano di Bordo Guido Broggi, all’emergenza impiegato su Maserati anche come medico, con all’attivo migliaia di miglia in oceano. Dal 1998 al 2005 è stato team leader nella costruzione e preparazione sportiva dell’open 60 Fila e del trimarano Tim di Soldini partecipando a tutte le regate. Dal 2005 al 2011 è stato responsabile della costruzione di cavi speciali in Pbo di Gottifredi & Maffioli per la Coppa America.
 
Altro grande protagonista di Maserati è senza dubbio Corrado Rossignoli, esperto Primo Prodiere, avendo partecipato alle più importanti regate d’altura sia in Italia che all’estero. Nel 2008 è stato chiamato a bordo di +39 nell’America’s Cup Challenge. Nel 2009 ha fatto parte dell’equipaggio del class 40 Telecom Italia di Soldini ottenendo un secondo posto alla Rolex Fastnet Race.

  Corrado Rossignoli intervistato da Roberto Natalini

  Corrado Rossignoli intervistato da Roberto Natalini

 
Appena terminati i festeggiamenti a bordo di Maserati, in un momento di meritato relax, Corrado ci rivela: “Faccio questo mestiere da una vita. Anche se la preparazione fisica personale è importante per preparare una sfida così lunga e dura, è comunque la testa l’aspetto che conta di più. Puoi essere allenato quanto vuoi, ma è sempre la testa che ti fa andare avanti nei momenti di difficoltà. Quando sei stanco morto, nei momenti di down del viaggio, si cerca sempre di pensare a qualcosa di positivo. Per esempio, dato che l’ultima notte avevo molto freddo, pensavo alla cena che mi aspettava stasera qui, oltre alle persone che mi mancavano e avrei rivisto”.
 
A completare il gruppo è Michele Sighel, a bordo di Maserati nel ruolo chiave di uomo dei media e cuoco, il quale ha fatto la sua prima traversata oceanica nel 1999. Da allora ha sempre lavorato su molte barche a vela come marinaio e preparatore, facendo parte del team Maserati dal 2011.
Finalmente mollati gli ormeggi al Molo 39 e ricevuto il benvenuto da autorità, familiari e fans, tutto l’equipaggio ha potuto liberare la propria felicità stappando come da tradizione spumante e gettandosi a vicenda nelle fredde acque della baia. Ancora bagnato, Giovanni Soldini ci ha gentilmente rilasciato una breve intervista:
 
R.N. Qual è la ragione che ti ha spinto a cercare di battere il record storico della “Rotta dell’Oro”?
G.S. Questa idea è nata perchè rappresenta una delle grandi avventure che ci sono ancora da fare. È un record che ha una storia pazzesca dietro, la storia dei clipper e la storia di Capo Horn, perchè il mito di Capo Horn è nato da questo percorso, dalla scoperta dell’oro in California e dal fatto che tutti questi velieri a metà dell’Ottocento hanno fatto questa rotta rischiando la pelle di tantissime persone ed anche finendo spessissimo in grandi tragedie. Perchè ai tempi fare questo viaggio era davvero un’avventura pazzesca e non tutti ce la facevano ad arrivare. E tuttora è rimasta una grande avventura.
  Lo spagnolo Carlos Hernandez e Giovanni Soldini a bordo di Maserati

  Lo spagnolo Carlos Hernandez e Giovanni Soldini a bordo di Maserati

 
R.N. Come nasce la felice collaborazione insieme allo sponsor principale Maserati, che dà il nome alla barca?
G.S. Ho proposto a Maserati, con cui lavoriamo insieme ormai da un paio di anni, di affrontare questa sfida storica che io conoscevo già bene, perché Isabelle Autissier, la quale è una mia grande amica, è stata una delle prime a mettersi in gioco per fare questo record.
Avrei voluto partecipare alla “Rotta dell’Oro” che c’è stata nel 1998, quando poi ha vinto Yves Parlier a bordo di “Aquitaine Innovations”, ma purtroppo a quei tempi navigavo con FILA ed avevamo avuto un’avaria prima di partire. Quindi è una cosa che avevo sempre voluto fare e insieme a Maserati finalmente ci siamo riusciti, grazie ad una barca molto veloce e tecnologica.
 
R.N. In uno degli ultimi diari di bordo, hai scritto che “Eolo e Nettuno si divertono alle nostre spalle”. Quale è stato il momento più difficile della rotta New York – San Francisco?
G.S. Sicuramente il passaggio dei mari del sud, quindi il doppiaggio di Capo Horn e tutta la parte sud del percorso. Le condizioni metereologiche nel Pacifico non ci hanno aiutato, è stato sicuramente il pezzo più lento, soprattutto dopo la virata verso San Francisco, il vento cambiava direzione di continuo costringendoci a virate per tenere gonfie le vele. Gli ultimi giorni prima dell’arrivo sono stati abbastanza snervanti, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
 
R.N. Hai mantenuto la promessa di arrivare in tempo per potere votare alle Elezioni italiane. Quale sarà invece la prossima sfida?
G.S. Si è vero tornerò per andare a votare, ma rimarremo qui per due mesi in quanto adesso Maserati va in cantiere per ricevere le dovute cure. In seguito, dopo alcuni eventi in California (Los Angeles e San Diego), in estate faremo la “Transpac”, una regata che va da Los Angeles ad Honolulu, che è un evento molto importante per questa parte degli Stati Uniti, una gara che ho sempre avuto il desiderio di fare.

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