Mare Omnis di Francesco Zizola (Ph courtesy Culturalia)

Fino al 29 ottobre 2022 i visitatori potranno ammirare nell’affascinante cornice del seicentesco Palazzo Borghese a Roma le opere di Francesco Zizola, uno dei fotoreporter italiani più premiati al mondo, vincitore di 10 World Press Photo: una raccolta di 22 fotografie in bianco e nero di grande formato che rievocano le costellazioni nel buio del cosmo, ma che in realtà sono tonnare, ossia reti da pesca immortalate da un drone nel mare del Sulcis, nella Sardegna sud occidentale, presso la Tonnara di Portoscuso. Le tonnare viste dall’alto creano geometrie sorprendenti e ciascuno di noi legge in quelle immagini qualcosa di diverso.

La mostra Mare Omnis documenta in maniera antropologica la vita vissuta in mare attraverso forme di pesca ancora manuali, locali, sostenibili, secondo tradizioni centenarie, indagando il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Le immagini presentate ci restituiscono – attraverso un quadro visivo potentissimo – il sentimento di una relazione simbiotica che ricuce quella separazione tra uomo e natura adottata dalla società contemporanee: acqua che diventa paesaggio astratto, pesci colti nelle fitte reti immerse nel mare.

Ad accompagnare la mostra il libro “Aguanta” (Edizioni Ediuni) con il saggio critico di Alberto Contu e il raro racconto “La Pesca dei Tonni” di Emilio Salgari ambientato in Sardegna, per la prima volta tradotto in sardo e in inglese. Le fotografie raccolte nel libro sono un’inedita trasposizione del progetto, più complesso ed esteso, che il fotografo Francesco Zizola ha realizzato e portato avanti sino a oggi, sulle tonnare sarde: un percorso visivo che dialoga con le retoriche positiviste del secolo scorso e restituisce uno sguardo complesso sulla realtà e sulla cultura insulare

“La mia intenzione era andare oltre la superficie, al di là da ciò che l’immagine rappresenta, lavorando sulla geometria maestosa di quelle reti. Sono forme archetipiche, anteriori, che ci aprono a una dimensione quasi sacrale” così dichiara il fotografo Francesco Zizola.

Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse? Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. “C’è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l’immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta Francesco Zizola.


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