E’ stata inaugurata la prima parte del percorso museale di Villa La Quiete, ex convento delle Montalve. Il complesso monumentale, situato sulla collina di Castello, è di proprietà della regione Toscana, ma è gestito, sulla base di un accordo con l’Ateneo fiorentino, dal Sistema museale dell’Università di Firenze.
Fino al 30 ottobre sono esposte nel refettorio della Villa, già convento delle Montalve, ordine religioso dedicato a partire dal Seicento all’educazione delle giovani nobili, alcune grandi opere, come l’Incoronazione della Vergine e santi di Sandro Botticelli e bottega, lo Sposalizio mistico di Santa Caterina di Ridolfo del Ghirlandaio e un crocifisso di Baccio da Montelupo.
L’esposizione, temporanea, prelude all’apertura definitiva del percorso museale, prevista per la primavera del 2017, con il riallestimento delle stanze di Anna Maria Luisa de’ Medici, Elettrice Palatina: qui sarà collocata la porzione più consistente della quadreria presente nella villa.
“Con la decisione di creare un percorso museale per valorizzare l’ingente patrimonio culturale presente nella Villa – ha commentato il rettore Luigi Dei – abbiamo voluto riaffermare, di comune accordo con la Regione, il principio dell’indissolubilità e dell’integrità della risorsa pubblica, che deve essere patrimonio dell’intera collettività.
Si tratta di un gesto di gratitudine verso le figure femminili che hanno animato questo luogo, in particolare Eleonora Ramirez de Montalvo, la fondatrice delle Montalve, e l’Elettrice Palatina, protettrice dell’ordine religioso e figura fondamentale nella storia culturale di Firenze”.
L’apertura dell’esposizione temporanea rappresenta il primo passo per la valorizzazione e la fruizione del complesso di Villa La Quiete, straordinario sia per i capolavori che in esso sono contenuti, sia perché rappresenta un unicum di documentazione sulla pedagogia messa in atto dall’ordine delle Montalve. I recenti interventi di restauro realizzati dalla Regione Toscana permetteranno il riallestimento delle stanze dell’Elettrice Palatina e la definitiva apertura al pubblico della collezione.
La mostra “Capolavori a Villa La Quiete” è la prima tappa del complesso progetto di valorizzazione museale del patrimonio di Villa La Quiete. Le opere, tutte risalenti alla prima metà del Cinquecento, provengono dalla chiesa di San Jacopo di Ripoli che fu un’importante monastero di domenicane situato nell’odierna via della Scala a Firenze.
Il monastero venne soppresso nel 1784 per volere del granduca Pietro Leopoldo di Lorena.
Tra queste figura l’importante nucleo dei dipinti di Ridolfo del Ghirlandaio (1483-1561), valente figlio del celebre Domenico e continuatore della grande tradizione artistica della sua famiglia, attivo per le domenicane fin dalla gioventù con le due pale che decoravano gli altari laterali della chiesa: l’Incoronazione della Vergine del 1504 (oggi ad Avignone), non esposta in mostra, lo Sposalizio mistico di Santa Caterina e Santi di qualche anno successivo e i pannelli con i quattro santi (Onofrio, Sebastiano, Cosma e Damiano) situabili tra i primi anni del Cinquecento e il secondo decennio del secolo.
Anche il più fedele allievo di Ridolfo, Michele Tosini (1503-1577), lasciò nel monastero di Ripoli opere significative, sia in collaborazione con il suo maestro, un secondo dipinto con lo Sposalizio mistico di Santa Caterina e Santi, sia da solo, con la pala raffigurante Santa Maria Maddalena e una monaca domenicana che venne costruita intorno al più antico Crocifisso ligneo di Baccio da Montelupo (1469-1537 ca.).