Imprese, gloriosi ritorni e l’immancabile spettacolo del corteo storico. Venezia ha fatto sentire tutto il proprio calore ai valorosi protagonisti della Regata Storica.
L’ingresso negli immortali dei cugini Vignotto di Sant’Erasmo. Il ritorno delle cognate Ardit e Mao. Il finale al cardiopalma delle caorline. Il grandioso spettacolo del corteo acqueo guidato dalla Serenissima con i regatanti in abiti d’epoca. Questi sono stati i fulgidi bagliori della Regata Storica 2016 a Venezia. 
 
Un’edizione che non sarà dimenticata, non solo per le imprese sportive, ma anche per un grave fatto di cronaca. A pochi giorni dall’inizio della manifestazione, misteriosi vandali si sono introdotti nel cantiere di Malamocco dove c’erano i gondolini che avrebbero dovuto prendere parte alla Regata Storica, e con estrema cura hanno segato in due parti 7 delle 10 imbarcazioni. Partite le indagini, i maestri d’ascia non si sono persi d’animo e sono riusciti a rimetterle in sesto pronte per fare il loro dovere sulle acque della laguna. 
 
Mentre sull’isola poco distante del Lido il red carpet del celeberrimo Festival del Cinema brulicava di star, il popolo regatante veneziano era da ore stanziato lungo il Canal Grande. In programma il giorno della Regata Storica, l’appuntamento remiero più sentito nella città. Quattro le sfide principe: giovanissimi su pupparini a due remi, donne su mascarete a due remi, uomini su caorline a sei remi e uomini su gondolini a due remi. Oltre a queste, per il 12° anno si sono dati battaglia anche gli equipaggi universitari di canottaggio nelle cui prime undici edizioni si era sempre imposta la città di Venezia. Ma se perfino l’immortale wrestler The Undertaker, dopo 21 match consecutivi vinti a Wrestlemania si è dovuto piegare alla forza del più giovane Brock Lesnar, così il 2016 è stato l’anno del cambiamento. Il Cus Bari ha superato la compagine locale di Ca’ Foscari/Iuav. 
 
Il pubblico è come sempre assiepato ovunque. Che sia un ponte, un pontile (anche se non si dovrebbe), un piccolo molo o per i più fortunati l’impareggiabile vista da qualche palazzo direttamente affacciato sulla principale via acquea di Venezia, lo spettacolo è garantito. 
 
Squillo di trombe, ed ecco la Serenissima solcare il Canal Grande. Spettacolare la sfilata di decine e decine di imbarcazioni tipiche cinquecentesche, multicolori e con gondolieri in costume, che trasportano il doge, la dogaressa e tutte le più alte cariche della Magistratura veneziana, in una fedele ricostruzione del passato glorioso di una delle Repubbliche Marinare più potenti e influenti del Mediterraneo. 
 
Finiti i colori della tradizione storica, hanno preso posto quelli delle competizioni. 
I primi a partire sono stati i giovanissimi su pupparini a due remi. I “bianchi” Giacomo Marangon e Simone Vecchiato hanno vinto in modo piuttosto netto, immettendo tra loro e i secondi arrivati (i viola Filippo Bon e Mattia Vignotto) oltre 25 secondi. Distacco notevole anche tra le donne, ma ancora più importante poiché rifilato alle due campionesse uscenti di Burano Valentina Tosi e Giorgia Ragazzi. A conquistare la bandiera rossa del 1° posto, sono state Romina Ardit e Anna Mao, storiche campionesse da anni ormai ferme per aver messo al mondo figli. Ripresi gli allenamenti l’ottobre scorso, sono tonate a imporre la loro legge. 
 
Unica sfida davvero al cardiopalma, le caorline a sei uomini. Fino all’ultimo secondo sembrava già scritto l’esito, con il poker consecutivo jesolano (celeste) guidato dall’esperto Marino Almansi. E invece no, colpo di scena al fotofinish e l’equipaggio viola della Giudecca capitanato da Matteo Zane si è preso il successo precedendo di sette centesimi i rivali (31.29,79 a 31.29,86). 
 
E infine loro. Senza più la sfida con il gigante Giampaolo d’Este di Burano, i cugini Rudy e Igor Vignotto di Sant’Erasmo non hanno avuto rivali. Presa subito la tesa della gara, non l’hanno più abbandonata rifilando ai secondi arrivati, Andrea Bertoldini e Martino Vianello di Pellestrina, un distacco di oltre 13 secondi, e conquistando così il 14° successo in Storica lungo il Canal Grande. 

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