Tra spezie ed aromi – Venezia torna ad essere la capitale dei profumi

La città lagunare fu nei secoli passati centro nevralgico per lo scambio commerciale di spezie ed aromi tra Oriente e Occidente, nonché punto di riferimento nella produzione di profumi, riuscendo a sviluppare negli anni nuove tecniche di produzione e infinite varietà di fragranze. A partire dal giugno del 2013 il mondo della profumeria veneziana ritornerà in vita con il primo museo italiano dedicato alle essenze.

L’iniziativa è frutto della collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e Mavive Spa, azienda veneziana della famiglia Vidal e principale finanziatore dell’esposizione. Per l’occasione è prevista una nuova sezione di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, tutta dedicata al profumo, che si andrà a collocare al primo piano dello stabile.
  Una tradizionale confezione di  erbe aromatiche

  Una tradizionale confezione di  erbe aromatiche

 
Profumo significa istinto, ma anche moda, cultura, economia. Quello allestito a Venezia sarà un percorso di scoperta dei tempi passati e del loro influsso sul presente, che il visitatore potrà sperimentare attraverso documenti, ricettari, manufatti, ma soprattutto “stazioni olfattive” in cui perdersi e lasciarsi trasportare in luoghi lontani.
 
Tra le testimonianze esposte, il prezioso manuale di cosmetica I Notandissimi Secreti de l’Arte Profumatoria (G. Rossetti, Venezia 1555), tra i primi ricettari d’Occidente ad elencare in maniera scientifica centinaia di formule di cosmetici della Serenissima. Un gioiello che racchiude ricette di “acque odorifere” per la casa, ciprie e profumi…
 
Per l’occasione Palazzo Mocenigo sarà sottoposto ad un “restyling” che gli conferirà una più forte impronta da dimora nobiliare settecentesca; tutto contribuirà a far rivivere il passato, dai tessuti per gli arredamenti, agli accessori.
 
Venezia vuole tornare ad essere la Capitale del Profumo e lo fa catturando i sensi; una visita a Palazzo Mocenigo è il modo migliore per “respirare” l’aria di un’epoca passata, quella della Serenissima.
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