Le Procuratie Vecchie in piazza San Marco a Venezia (Ph© Alberto Masnovo | Dreamstime.com)

Venezia, crocevia di culture e arti antiche. Nella sola Basilica di San Marco, Oriente e Occidente dialogano in una delle massime espressioni architettoniche. A fianco del glorioso passato trovano spazio i linguaggi più moderni, valorizzando le tecnologie digitali. E lì, sotto le Procuratie Vecchie, di recente restaurate da David Chipperfield Architects Milano, quasi nascosta, c’è «A World of Potential» una mostra interattiva che si potrà ammirare fino al 31 marzo 2024. L’esposizione al 3° piano dell’edificio è stata concepita come una progressione di esperienze che portano i visitatori a scoprire il proprio potenziale partendo da valori come creatività, perseveranza, gratitudine, curiosità, speranza, intelligenza sociale e lavoro di squadra. Questi concetti astratti sono stati tradotti in 16 installazioni multimediali interattive, sia analogiche che digitali, capaci di coinvolgere i pubblici più diversi e di generare riflessioni e autoanalisi.

La mostra è curata da Orna Cohen, co-fondatrice di Dialogue Social Enterprise, impresa sociale con sede ad Amburgo, in Germania, che dal 1988 promuove l’inclusione sociale di persone vulnerabili attraverso mostre e workshop in tutto il mondo.
Esperienza dopo esperienza, il pubblico è spronato ad aumentare la propria autoconsapevolezza e la percezione del mondo. È qualcosa di reale, che agisce sui sensi, sulla memoria e suscita emozioni positive. Ma è anche un’esperienza che crea un passaggio dall'”io” al “noi”. All’interno del percorso espositivo, un ampio open space è dedicato all’Art Studio, pensato per accogliere le opere di artisti che interpretano i temi inerenti ai programmi di The Human Safety Net e i valori e i punti di forza espressi nella mostra permanente “A World of Potential”.

Lo scorso 15 aprile è stata inaugurata “The Hungriest Eye. The Blossoming of Potential” di Arthur Duff, un’opera grazie alla quale i punti di forza dei visitatori vengono trasformati in una rappresentazione artistica attraverso l’utilizzo di un sistema laser che crea forme uniche in un caleidoscopio di luci e colori.

La mostra è un pullulare di famiglie con i più piccoli scatenati nel provare le varie esperienze sensoriali. Tra i più gettonati, una specie di corona attraverso la quale ci si deve concentrare su ciò che si vuole. Se la mente farà il proprio dovere, ecco che una pallina si alzerà dentro un tubo fino all’estremità, rimanendovi per il minuto che si ha a disposizione per completare l’esercizio. Per i più meritevoli, il plauso scritto: “Ottima perseveranza. Concentrarsi su una cosa è molto difficile e tu sei molto bravo a farlo”. Ancor più coinvolgente, la grande tavola dove ci si può mettere da due a quattro persone, per muovere in sincronia la propria energia grazie a una manovella. L’obiettivo è procedere insieme e coordinati. Una volta raggiunti e uniti, mantenendo tali i flussi energetici, eccoli trasformarsi in un’emozionante stormo di farfalle rosse. Nella parte finale, oltre a potersi rilassare nella libreria, i visitatori avranno l’opportunità di conoscere meglio le attività e i programmi di The Human Safety Net e donare metà del prezzo del biglietto a uno dei programmi gestiti dalla Fondazione.

Dai sensi all’eredità di chi ha già lasciato un segno nella Storia dell’umanità. Sempre alle Procuratie Vecchie (2° piano), c’è un altro progetto: Vision (19 novembre 2023 – 15 gennaio 2023), del fotografo francese Francis Giacobetti. Una galleria fotografica di oltre 100 immagini composte da doppi ritratti in bianco e nero (immagine e l’iride dello stesso soggetti) dei più grandi visionari del XX secolo, o come li ha definiti l’autore “tesori universali contemporanei”. La mostra è composta da gigantesche foto in 15 stanze. Ampie didascalie spiegano la vita e l’impatto di ogni persona presentata, mentre una selezione di citazioni invita il visitatore a prendersi una pausa e meditare.

Tra i protagonisti i Premi Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi e Nelson Mandela, del quale è riportata questa emblematica frase: Un vincitore è un sognatore che non si arrende mai”. Poi ancora l’astronauta americano Buzz Aldrin, il tenore Luciano Pavarotti, il fisico Stephen Hawking, l’ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietic, Mikhail Gorbatchev, lo storico presidente di Cuba, Fidel Castro, la ballerina Alicia Alonso.

Attraversare gli spazi delle Procuratie Vecchie è un’occasione (unica) per ammirare piazza San Marco da una prospettiva unica. Se dagli oblò la vista è parziale, potendo però spaziare sul sempre affascinante bacino Orseolo, dove sono parcheggiate le gondole, il livello di spettacolarità sale vertiginosamente uscendo sul terrazzo. Ecco d’improvviso stagliarsi il Campanile e la Basilica. Qualche passo nella direzione opposta ed ecco il tappeto di tegole dei tetti a V rovesciata con qualche camino dogale qua e là. Un viaggio “VictorHughiano” degno di tutti i “sei” sensi.

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